Quando il commissioner dell’Eurolega, per altro presente in tribuna al Forum ieri sera, ha optato per una futura Top 16 allungata (nel numero di gare, vedi nostra headline clickando qui) motivandola col piacere, in primis dei fans europei, di godersi molti più incontri tra le migliori 16 del lotto, non ha certamente pensato che uno dei suddetti top team potrebbe essere un’EA7 Milano qualsiasi. Una squadra che, se presente a questo livello, è di certo perchè se l’è meritato, nel rush finale di regular season, ma che non appartiene, altrettanto palesemente e qualitativamente parlando, a questa stretta cerchia di squadre.
La Top 16 è un “campionato nel campionato”. La pausa natalizia – per quel che riguarda l’Europa, visto che i singoli campionati nazionali al contrario di quelli dei colleghi calciatori non si fermano – ha permesso ai campioni del Panathinaikos di ripresentarsi a questo nuovo via con le batterie cariche, e con tutte le intenzioni di fare strada, sicuramente fino alla Final Four. Il solo parziale del primo quarto, per atteggiamento e determinazione che poi sono i fattori che danno il risultato, ci dimostra come con i fatti gli uomini di Obradovic siano scesi al Forum per strappare la prima W del girone G. Diamantidis guida i suoi ed inaugura il referto con una tripla. Cook prova a tamponare ma Milano è solo tiro da fuori (nei tentativi, non nelle realizzazioni) mentre un attacco rodato e completo come quello greco sa colpire da ogni posizione, interna ed esterna. Smith e Perpeloglou portano i verdi sul 3-10 e dopo i canestri di Gentile e Mancinelli, è un parziale di 0-8 targato Sato e Batiste a contribuire al 10-24 di fine primo quarto.
Una partenza in salita davvero devastante per questa Olimpia, che gioca nel gelo del Forum col pubblico spesso spazientito (a ragione) che alterna cenni di supporto a fischi e mugugni di disapprovazione. Gentile e Giachetti provano a riavvicinare i milanesi ad inizio secondo periodo (14-24) ma la difesa fa acqua da tutte le parti, concedendo comodi lay-ups a Sato e all’eterno Jasikevicius. Il solo Rocca porta energia dalla panchina e qualche prezioso rimbalzo, la solita grinta che però non è estesa al resto del quintetto. Il Pana gioca sempre in 5, al contrario, come è scritto nei testi sacri del Gioco, e vola sul +15. Nicholas ha un sussulto e infila 5 punti consecutivi, evidentemente troppo poco per riscaldare i cuori biancorossi che ormai disperano di rivedere il campione tanto ammirato con maglie avversarie nelle ultime stagioni. I greci non si intimoriscono e ancora una volta, con 6 punti consecutivi, chiudono il parziale del quarto mandando tutti negli spogliatoi sul 23-43.
E’ davvero difficile immaginare cosa possa dire un allenatore dopo un primo tempo del genere alla propria squadra, ma Scariolo è lì anche per questo e, non venendo via gratis, tutti si aspettano una soluzione, almeno una parvenza di reazione che evidentemente non può arrivare da una squadra sotto shock, che fatica anche in campionato (nell’anno dove Siena è sicuramente meno forte che in passato) figuriamoci a questo livello e contro la squadra che obiettivamente insieme al CSKA si divide i pronostici della vittoria finale nella competizione.
Il secondo tempo non ha infatti storia, se mai ne ha avuta una la prima metà di gara. Fotsis incrementa con qualche canestro, anche di aggressività, il proprio bottino personale, mentre tra i verdi David Logan si erge a miglior marcatore con 12 punti, frutto del 6/6 dal campo maturato interamente nei secondi 20 minuti di gioco. Le risorse dalla panchina di Obradovic sono infinite, al contrario di quelle di Milano, orfana di Hairston (altri 15 giorni di stop) e di conseguenza di una delle sue maggiori bocche da fuoco. L’Olimpia confeziona ben 24 palle perse che di certo non aiutano, e in attacco mostra qualcosa di sensato solo quando, dopo aver stretto quel tanto che basta le maglie nella propria metà campo, può correre via in contropiede. A difesa schierata, onestamente, rimane un attacco inguardabile.
Sono 33 i punti totali segnati dopo 30 minuti di gioco, contro i 58 del Panathinaikos che nell’ultimo periodo svuota la panchina, consentendo così all’EA7 di rientrare leggermente e migliorare il proprio tabellino (24-20 per Milano il parziale dell’ultimo quarto) fino al 57-78 finale, sufficiente ad imboccare quasi nell’indifferenza totale il tunnel degli spogliatoi, lasciando a Diamantidis & C. l’applauso del rassegnato ma sportivo pubblico milanese.
Parziali: 10-24; 13-19; 10-15; 24-20.
Progressione: 10-24; 23-43; 33-58; 57-78.
Sala stampa
Obradovic: “Credo che la differenza della partita sia stata la nostra difesa. Abbiamo capito sin dall’inizio quali erano i giocatori importanti di Milano e ci siamo adattati. Nel primo tempo abbiamo attaccato molto male la loro zona. Nel secondo tempo siamo andati meglio. Abbiamo giocato 40 minuti bene in difesa ma non in attacco. Non mi aspettavo una vittoria così facile sinceramente, Milano ha ottimi giocatori ed un grande allenatore”
Scariolo: “Abbiamo avuto un impatto duro contro i campioni d’Europa al completo. Abbiamo subito la loro difesa soprattutto dal perimetro dove si crea il gioco. Si vede che sono tanti anni che giocano assieme, che si conoscono e queste due cose hanno reso la nostra partita difficile per tutti i 40 minuti. È evidente il nostro sforzo di volontà, così come la nostra difficoltà oggettiva che stiamo facendo e la difficoltà anche psicologica. La partita di oggi non aggiunge molto sulla squadra rispetto a quanto sapevamo. Difensivamente oggi siamo stati accettabili in molti versi ma abbiamo subito troppo nei rimbalzi d’attacco. Non si può obiettare la loro superiorità. Drew (Nicholas) è in difficoltà ma è uno di quelli che lavora di più, che si impegna di più. Da parte nostra ci dispiace ma quando si valuta il suo rendimento non può essere positivo. Nicholas non è mai stato un costruttore di gioco ma un finalizzatore e soffre della situazione”.
Guarda gli highlights della partita sul sito Euroleague.net
Andrea Pontremoli
1 Comments
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