Secondo giro di valzer, e quando finirà la musica resteranno solo otto seggiole a disposizione dei concorrenti. La formula va in pensione a fine stagione, senza che neppure le misure del Governo Monti siano riuscite ad evitarne l’abbandono; l’anno prossimo, ci saranno infatti due gironi da otto squadre ciascuno, con ben maggiori margini per recuperare scivoloni, che invece ancora quest’anno possono essere letali per chiunque.
Prima di vaticinare il futuro negli ossicini, uno sguardo indietro. Il top of the flop della prima fase è sicuro appannaggio del Caja Laboral Vitoria, che manca le top 16 per la prima volta da quando l’Eurolega è…la attuale Eurolega, periodo nel quale ha infilato anche quattro final four consecutive. Alla fine, si è rivelato letale il derby basco con Bilbao, nel quale Vitoria ha rimediato due sconfitte decisive.
Specularmente, la sorpresa è stata proprio Bilbao. Sorpresa si fa per dire, parlando della squadra scorsa finalista della Liga spagnola, dopo aver eliminato il Real Madrid in semifinale; sicchè senza particolare partigianeria possiamo accomunare nella nomination il brillante torneo di Cantù, con l’unica pecca della sconfitta casalinga all’ultimo turno, che ne avrebbe fatto addirittura una testa di serie per la fase successiva.
Per il resto, tutto come da copione, o quasi, tanto che scorrendo il pronostico iniziale si constata un lungo elenco di “prese”. In ipotesi, o sono un indovino, oppure c’é un netto divario tra le prime 12 e le altre, per cui si trattava solo di indovinare le ultime 4: e direi, senza neanche far appello a modestia, che si può tranquillamente barrare la casella B.
Quanto ai singoli, dopo l’esodo NBA spiccano Spanoulis, che ha trascinato un dismesso Olympiacos nel girone più complicato, e naturalmente Andrei Kirilenko: visto che AK47 ha infine deciso di soffermarsi all’est fino alla fine della stagione, senza remore da genovese d’origine scommetto due fiorini sul suo titolo di MVP con tre giri di distacco, restando un margine di incertezza solo nel possibile rifiuto dell’ULEB di consegnargli il titolo se non cambia barbiere entro la premiazione.
Chiusi gli awards, possiamo dedicarci agli ossicini sparsi sul tappeto, anticipando che la particolarità del calendario, che inverte l’ordine degli incontri tra andata e ritorno, potrebbe spesso rendere determinante la terza e quarta giornata, nelle quali le stesse squadre si incontreranno in una andata e ritorno a distanza di una settimana.
Girone E: il buon Andrei ed il suo CSKA sembrano destinati a fare il vuoto. Alle spalle, il solo Efes di “Mr. Sharapova” Sasha Vujacic sembra attrezzato, in quello che probabilmente è nel complesso il girone più debole: visto che il ridimensionamento dell’Olympiacos (oltretutto con Spanoulis malconcio) si farà sentire, e che il Galatasaray è certamente la più debole tra le tre squadre del Bosforo.
Girone F: si è giá letto molto della singolare iscrizione del Montepaschi ad un girone della Liga spagnola… Gruppo insidioso assai, con Bilbao che ha giá dimostrato di poter sgambettare le connazionali (anche se le precarie prestazioni sinora riportate in campionato potrebbero indurre a concentrarsi su quello e trascurare la coppa), Malaga che fará valere almeno il fattore campo, e naturalmente il Real Madrid che ha sì perso Fernandez e Ibaka, ma resta lunghissimo.
Ad occhio, se Siena recupera gli assenti può anche vincere il girone ed evitare così il CSKA nei playoff, contando anche che Malaga e Bilbao saranno campi più “caldi” per il Real che per i biancoverdi. E poi, Pianigiani vorrà ben confermare la tesi -che da CT ripete da anni- per cui il nostro campionato è mediamente migliore della Liga, no?
Girone G: secondo Scariolo, ora l’Armani può giocare con la testa sgombra e pensare a divertirsi. Seh, domani. A Milano non si gioca per divertirsi neanche in via Dezza (noto playground locale), figuriamoci se Re Giorgio e Don Sergio accettano di buscarle in eurovisione.
Oltretutto, dopo i fiaschi degli ultimi anni, sarebbe essenziale arrivare ai playoff, anche per consolidare il titolo di partecipazione all’Eurolega, graziosamente ottenuto quest’anno dall’ULEB.
Tanto più che, dopo un girone di qualificazione obiettivamente molto complesso, non è che al secondo turno i milanesi abbiano pescato male. Certo, il Panathinaikos di Sua Maestà Diamantidis sembra un’allungatura sopra la concorrenza, ma alle sue spalle Fenerbhace e Kazan non sembrano affatto insuperabili.
I turchi, costruiti per approdare alle finali in casa, sono finiti primi nel girone di Cantù solo per una singolare combinazione di risultati, ma risultano abbondantemente la più debole delle teste di serie, ed in più stanno perdendo pezzi per strada (dal meccanico, in questo momento, risultano Turkcan e Ukic); anche se potrebbero giovarsi di qualche aiutino arbitrale, visto che l’Efes sembra destinato a finire secondo nel girone ed a rischiare quindi nei playoff, che il Galatasaray non ha molte chances, e che una final four ad Istambul senza squadre turche sarebbe una disdetta per l’ULEB.
Quanto al Kazan di Domercant e dell’ex (non indimenticabile) Greer, è certamente pericoloso, come ben sa Siena, ma altrettanto certamente affrontabile: per Milano potrebbe quindi essere decisiva la doppia sfida tra la terza e la quarta giornata, quando dovrebbe aver recuperato Hairston, sempre che l’Armani non ci arrivi avendo perso sia in casa con il Pana che ad Istambul.
Girone H. Trovando alle prime due caselle il Barcellona ed il Maccabi viene da rivolgersi ai Trinchieri Boys con un “ok così, ragazzi, mica vorrete esagerare?”. Pur aver alzato i remi a qualificazione avvenuta, prima dell’ultima giornata, godendo successivamente del quasi trentello rifilato a Milano, il complessivo approccio dei canturini all’Eurolega lascia sospettare che il gioco non sia ancora concluso.
Vero, il Barca appare fuori portata, anche se chissà che il fattore Desio non aiuti; ma il Maccabi visto finora, protagonista di più di una sbandata, non sembra irraggiungibile. Anche qui, se si difende il fattore campo con il Kaunas alla seconda, e stando a vedere cosa succede nello scontro diretto tra le due corazzate, potrebbe rivelarsi decisiva (occhio anche alla differenza canestri) l’andata e ritorno col Maccabi tra terza e quarta giornata; dopo di che si potrá valutare se basterá vincere in Lituania contro un Kaunas che potrebbe essere giá eliminato, se sará necessaria anche l’impresa casalinga con i Blaugrana in un’ultima torrida partita, o se invece ci si potrà dedicare definitivamente al campionato.
In ogni caso, un inverno riscaldato dall’avere ancora tutte e tre le nostre protagoniste da godersi in TV.
Maurizio Zoppolato