Sono state delle festività natalizie dense di appuntamenti e di sfide sul parquet, quelle vissute dagli appassionati italiani di basket, che a cavallo tra la fine del 2011 e le prime battute del nuovo anno hanno potuto godere di ben 3 giornate di campionato: tre turni che – regalando qualche colpo a sorpresa – ripropongono in cima alla classifica il duo Siena-Milano e lasciano pressoché compatto quel mucchio selvaggio presente al centro della graduatoria. Il grande botto di capodanno è arrivato addirittura dal PalaEstra di Siena, dove i pentacampioni d’Italia in carica della Montepaschi hanno dato il là al loro 2012 con un inatteso ko contro la Scavolini Siviglia Pesaro. Le difficoltà palesate dai ragazzi di Pianigiani (ancora privo degli infortunati di lungo corso Kaukenas e Lavrinovic) nel corso del match interno del 27 dicembre contro la Novipiù Casale, al termine del quale Siena è comunque riuscita dopo 45 minuti di fatica a mettere in cascina i 2 punti, si sono confermate ieri contro una Pesaro riscopertasi di nuovo ammazzagrandi.
Il 75-78 con cui i marchigiani hanno espugnato il campo di McCalebb e compagni fa scalpore non soltanto per il risultato in sé, ma perché consegna forse definitivamente alle altre compagini della Serie A la consapevolezza che la Montepaschi non è davvero più imbattibile come nelle precedenti stagioni, l’idea che chiunque – con qualche circostanza favorevole – possa puntare al colpaccio contro i biancoverdi anche tra le loro mura amiche. D’altronde, due sconfitte casalinghe in meno di un girone d’andata (per giunta contro formazioni lontane dai piani altissimi della classifica) rappresentano un dato a dir poco inusuale per una corazzata capace in passato di mantenere inviolato il proprio parquet per un numero-record di gare consecutive. Ad approfittare come un rapace di ogni passo falso senese è l’Emporio Armani Milano, che da ieri sera riassapora la vetta a quota 20 punti, seppur in coabitazione con gli ormai rivali di lungo corso.
Sconfiggendo al Forum la Acea Roma, l’Olimpia riscatta una volta per tutte il tracollo patito il giorno di S. Stefano nel derby contro Cantù, sfida a senso unico in cui gli uomini di coach Scariolo sembravano la peggior copia di se stessi, e festeggia la prima prestazione di spessore di Alessandro Gentile con la nuova casacca. Il 19enne di Maddaloni iscrive a referto 17 punti e fa ben sperare i tifosi meneghini, attesi a breve da settimane cruciali per il futuro della EA7, con l’inizio delle Top 16 di Eurolega e l’entrata nella fase più calda della stagione italiana. Chi esce dal Forum battuta ma non con le ossa rotte è la Acea Roma, che dopo due rigeneranti vittorie non ha perso la faccia davanti ad una avversaria oggettivamente più attrezzata; i sudati successi natalizi a Teramo – vittoria fondamentale per non far sprofondare l’ambiente verso scenari da tregenda – e in casa contro l’Umana Venezia hanno restituito un minimo di morale e di fiducia ad una Virtus che resta però alla ricerca della sua identità. Il rientro dall’infortunio di Gigi Datome, punta di diamante del roster, non potrà che aiutare il tecnico Lino Lardo a trovare la quadratura del cerchio.
Alle spalle del duo di testa, è sempre più aperta la bagarre per designare la terza forza del campionato. Il turno di riposo osservato ieri dalla Bennet Cantù lancia al terzo posto solitario una Canadian Solar Bologna che sembra aver trovato quella continuità di rendimento finora mancata, ma necessaria per poter riportare in alto uno dei nomi e dei simboli storici del basket nostrano. Le V nere escono dal tour de force natalizio facendo bottino pieno, tre affermazioni che portano a 4 la striscia di successi consecutivi dei felsinei, trascinati dall’asse tutta italiana Poeta-Gigli e da un Sanikidze capace – nella vittoria di ieri ai danni di Casale – di iscrivere a referto un sonoro 34 di valutazione. In attesa di rivedere all’opera Cantù e di scoprire come i brianzoli reggeranno al doppio impegno Serie A–Top 16, e approfittando della fase di stanca della Angelico Biella rivelazione del primo terzo di stagione, la Canadian Solar si presenta in questo 2012 come una delle squadre più in forma e sembra avere tutte le potenziali carte in regola per puntare in alto e poter dire la sua nella lotta per la terza piazza.
Battaglia per il terzo posto in cui vuole rientrare anche la Sidigas Avellino: la vittoria di misura ai danni della Vanoli-Braga Cremona è per gli irpini il terzo successo nelle ultime 4 gare, vittoria che lancia Marques Green e compagni al quarto posto, a due sole lunghezze di ritardo da Bologna. Proprio ai coach di queste due formazioni va rivolta una sincera e calorosa nota di merito: Francesco Vitucci da una parte e Alessandro Finelli dall’altra, due allenatori che amano poco le luci dei riflettori e che ai microfoni preferiscono di gran lunga il lavoro in palestra, il sudore da far versare ai propri atleti, l’abnegazione e l’umiltà di chi in carriera ha conosciuto la gavetta. Due tecnici di cui si parla poco, ma che grazie alla loro preparazione stanno costruendo dei gruppi in grado di competere ad alto livello anche in barba ai budget non stellari. La qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia, “grazie” alla classifica estremamente corta, non è ancora certa, ma questo primo obiettivo sembra ampiamente alla portata sia dei colori avellinesi che di quelli emiliani.
A tre turni dal termine del girone di andata permane infatti l’equilibrio sia nelle zone centrali che in quelle di coda della graduatoria. Nelle zone calde, quelle che stabiliranno a fine stagione l’unica retrocessione in Legadue, rialza la testa la Banca Tercas Teramo; sconfiggendo in trasferta una diretta concorrente come Montegranaro, gli abruzzesi ritrovano i 2 punti dopo 3 sconfitte consecutive e – pur restando all’ultimo posto solitario – raggiungono lo scopo di rimettere il fiato sul collo alle compagini rivali nella lotta salvezza. Lotta in cui rischia di restare invischiata anche una Benetton Treviso chiamata a reagire a tutti i costi alle avversità che piovono a destra e a manca: l’incertezza sul futuro societario, che rischia di far sparire uno dei nomi che negli ultimi 25 anni hanno reso nobile il basket italiano nel mondo, si ripercuote anche a livello tecnico, con coach Djordjevic che oltre ad incamerare il terzo ko di fila deve fare i conti con un roster impoverito dal mercato. Chi va in campo in maglia Benetton, tra giovani e “vecchi”, ce la mette tutta. Basterà per scacciare gli spettri?
Daniele Ciprari