VERONA – Pranzo felice per la Tezenis Verona, che si riscatta al meglio dalle due sconfitte consecutive in trasferta trovando una grande vittoria contro la capolista Enel Brindisi. La favorita del campionato, finora imbattuta in trasferta, rimonta dieci punti di distacco ma manca il colpo del KO nel finale convulso contro un avversario frastornato. Nel supplementare poi Verona, priva di Porta, Renzi e Waleskowski, trova giocate importanti da tutti e centra un ormai insperato successo per 76-69. Gli arbitri lasciano correre molto e le due squadre danno vita ad una partita dura, ma che non trascende mai, con le difese sugli scudi e attacchi affidati soprattutto alla bravura dei singoli come Renfroe e West. Per la Tezenis una vittoria di cuore e di squadra, definizione spesso abusata ma stavolta quanto mai veritiera. Gli ospiti giocano bene, ma non sanno trovare la spinta decisiva ed alla fine tornano a casa con gli applausi ma con zero punti. Brividi per Waleskowski, infortunatosi al ginocchio nel primo quarto: non rientrerà più se non per uno spezzone per dare fiato ai compagni, ma non sembra nulla di grave.
Circa 2000 spettatori al PalaOlimpia, non c’è il grosso calo di pubblico che l’orario di pranzo faceva temere. Verona con Banti in quintetto e Waleskoswki dalla panchina, per il resto i soliti Porta, Boscagin, West e Renzi. Bucchi risponde schierando Renfroe-Hunter-Ndoja-Callahan-Borovnjak.
Partono forte gli ospiti, mandando spesso la palla sotto a Borovnjak e Callahan e trovando la precisione da tre di Ndoja. Verona prova a reagire con le invenzioni di West e Boscagin, ma fatica molto in attacco e gli ospiti allungano prima sul 6-11 poi sull’ 8-14. Porta gioca con troppa leggerezza, 3 sue palle perse consecutive non permettono a Verona di rientrare, anche se la difesa fa buon lavoro. Si rivede finalmente Waleskowski, la coppia con DiGiuliomaria sembra ben assortita e chiude bene l’area alle penetrazioni avversarie, il gaucho si riscatta e fa 16-16 con un gran canestro sulla sirena.
Non c’è pace su Verona: ad inizio secondo quarto lo stesso Waleskowski si fa male al ginocchio ed esce zoppicando, sono però bravi i gialloblù a rimanere mentalmente in partita senza lasciarsi abbattere. C’è finalmente lo schema per la tripla del 23-20 di Vukcevic che poi sciupa con West la possibilità di allungare. Si segna pochissimo per merito delle difese, tanto che a metà secondo quarto è ancora 25-25. Il buio offensivo è chiuso da un canestro e fallo di Renzi, ma quando la palla arriva sotto per Brindisi sono spesso due punti facili. Si va avanti così fino all’intervallo, con la Tezenis avanti di poco e gli ospiti pienamente in partita: un bel canestro di Banti vale il 31-27, ma l’azione dopo c’è subito il 31-29 ospite di Renfroe con cui si va al riposo.
West inizia male il terzo quarto fermando troppo la palla e consegnandosi agli avversari in entrata, sorpassa Hunter che dà uno dei pochi segni di vita della giornata con una spettacolare entrata per il 32-33. A questo punto però Mario si riscatta con un’incredibile alley-oop su passaggio nemmeno troppo preciso di Porta, il palasport si infiamma ed è il via ad un parziale di 8-0 con cui Verona allunga a 40-33. Brindisi sembra in difficoltà netta, Renfroe e Hunter accumulano errori e palle perse, Borovnjak viene cercato troppo poco e Boscagin, su assist preciso di Porta, trova la tripla che vale il 47-35. Verona, raggiunto il massimo vantaggio, si ferma un po’, anche perché Martelossi è costretto a tenere troppo poco talento offensivo in campo. West non sale di livello come ci si aspetta sbagliando anche dalla lunetta. Ne approfitta così Renfroe, alternando sapientemente tiri da fuori ed entrate: il terzo quarto finisce 49-44 e con la sensazione di aver sciupato una grossa occasione.
Sensazioni che diventano certezze nel quarto periodo, che inizia con una rimessa sbagliata ed un’infrazione di 24 secondi di una Tezenis in stato confusionale. Gli arbitri lasciano alzare il livello delle difese e Brindisi è molto più lesta ad adattarsi, mentre i gialloblù si perdono in entrate senza costrutto. Salgono a 51-50 gli ospiti, replicano subito con Ndoja alla tripla di Vukcevic e trovano il sorpasso per 54-55 con una poderosa schiacciata di Callahan. A quattro minuti dalla fine è 56-55, Porta fa il quinto fallo in attacco, ma a questo punto sono gli ospiti a non trovare il colpo del KO e la Tezenis non affonda. Uno dei motivi è un Mariani che scende in campo concentrato e convinto, non fa pesare l’assenza del gaucho anche se un suo errore vale il nuovo sorpasso di Hunter in contropiede ad un minuto dalla fine. Nel frattempo è uscito anche Renzi per cinque falli, ne approfitta Borovnjak segnando dalla lunetta il 64-66 dopo comodo rimbalzo d’attacco. Boscagin non trema però dalla lunetta, dimentica il sanguinoso 0/2 del minuto precedente e manda la sfida all’overtime sul 66 pari.
Supplementare che inizia con l’ennesimo canestro di Renfroe, Brindisi sembra avere vita facile sotto canestro e a rimbalzo ma Vukcevic tiene i gialloblù in partita. A questo punto avviene però quello che sarà il minbreak decisivo, un 5-0 con l’incredibile tripla di Di Giuliomaria seguita da canestro raccolto dalla spazzatura di West: è 72-67. Ora è Brindisi a sbagliare dalla lunetta, Hunter e Borovnjak fanno 2/4, Vukcevic a due dalla fine trova la tripla del 76-69: non segnerà più nessuno, Borovnjak fa il quinto sfondando sull’onnipresente DiGiuliomaria che disturba anche Hunter lanciato alla comoda schiacciata per aprire l’ultimo minuto. West litiga ancora con i tiri liberi ma non importa, Verona può festeggiare un’importante vittoria.
TEZENIS VERONA – ENEL BRINDISI 76-69 d.1ts (16-16;15-13;18-15;15-20;12-5)
Il migliore: Mario West sembra finalmente iniziare a capire il basket europeo, limita gli svolazzi e gli eccessi di protagonismo in attacco, coinvolgendo i compagni e sacrificandosi in difesa. Trova il tempo di infiammare il pubblico con giocate incredibili, come un alley-oop con Porta che manda in visibilio tutti, ed è anche il miglior rimbalzista della squadra. Si sapeva avesse il potenziale per dominare questo campionato, finalmente lo sta mostrando. Per lui alla fine 20 punti con 9/12 da 2, 11 rimbalzi e 6 recuperi, peccato per il 2/9 ai liberi altrimenti il bottino sarebbe stato ancora maggiore.
Il peggiore: chi va con lo zoppo impara a zoppicare dice il detto, oggi pomeriggio ciò non si verifica per Mitchell Poletti. L’amico di Gallinari disputa una prova disastrosa sia in attacco che in difesa proprio quando c’era più bisogno di lui per i problemi di falli di Borovnjak e Callahan. Impietose le cifre finali: 1 punto, 5 perse e 4 falli in 14 minuti.
Bucchi: “Avevamo fatto un recupero eccellente, siamo riusciti a rientrare dal -12 mischiando un po’ le carte a loro grazie alla difesa e con buona personalità. Abbiamo dato l’impressione di poterla vincere, a 13 secondi dalla fine eravamo avanti poi abbiamo commesso delle ingenuità e siamo finiti al supplementare dove conta l’episodio, la giocata. Dopo una partita così dura ci sta qualche errore, purtroppo ne abbiamo commessi troppi nel supplementare. Nel complesso abbiamo giocato una buona partita, pur con qualche giocatore sottotono, su un campo che sta diventando sempre più difficile. Un vero peccato, eravamo riusciti a raddrizzarla. Sul quinto fallo di Porta non ho chiamato timeout per quello, ma per riorganizzare il gioco. Partita strana, a pensarci adesso potrebbero venire in mente tante cose su cui lavorare su cui migliorare, tante occasioni in cui potevamo vincerla e ci è sfuggita ma avrebbe poco senso. Simoncelli purtroppo sta facendo fatica, la squadra ne ha bisogno, ha avuto tanti minuti e tante possibilità e speriamo riesca ad uscire dal tunnel”.
Martelossi: “Ci voleva questa vittoria, fatta nel miglior modo cioè lottando, soffrendo e giocando per chi è assente come Edwards e per chi ha avuto problemi di falli. La nostra intelligenza dev’essere uscire da qui, oltre che con i due punti che ci servono, con convinzioni e certezze in più. Dobbiamo capire quante cose abbiamo scoperto in questa partita, ne parlerò molto con i giocatori. Vittoria meritata, a parte l’inizio siamo sempre stati avanti poi abbiamo avuto il momento negativo dettato da generosità ed ingenuità, dalla voglia di coinvolgere i lunghi con passaggi a tutto campo. Loro lavorano molto di pressione difensiva, abbiamo perso pochi palloni, ma tanti secondi e questo ha permesso loro di rientrare. Siamo stati molto bravi dentro l’area, nel gioco sporco, nel tap-out, prendendoci qualche rischio sui tiri da fuori di qualche loro giocatore sapendo che in questo momento loro non hanno molta confidenza. Anche questa vittoria è partita dalla convinzione difensiva. Non credo che quello di Waleskowski sia un’infortunio grave, lui stesso voleva riprovarci tanto che l’ho anche schierato un minuto nel finale. Non concordo con chi parla di livello basso del campionato, si gioca con intensità selvaggia ed ogni canestro è difficile, chiaro che lo spettacolo ne risente ma non significa abbassamento del livello.”
Banti: “Vittoria fondamentale, contro la squadra prima in classifica e finora imbattuta fuori casa. Una vittoria di squadra, tutti hanno dato qualcosa al posto degli infortunati e dei giocatori con problemi di fallo. Abbiamo tenuto bene Renfroe, facendolo accendere ma tenendo gli altri in sordina per poi pian piano prendergli le misure.”