Finalmente la seppur sempre amabile regular season volge al termine e con essa la visione di partite non proprio da assoluta elite europea. Stasera però non ci si poteva assolutamente lamentare, in campo scendevano Real e Maccabi, il che significava nello stesso tempo: blasone, squadre giovani e offensive, sfide individuali da leccarsi i baffi (la fisicità di Schortsanitis contro i lunghi tecnici madrileni, Langford contro Fernandez e così via) e per di più pure il primo posto nel girone.
Neanche il tempo di pregustare un po’ che già dai primi minuti le squadre confermano che sarà partita vera e piacevole: subito ritmo, canestri in velocità e zero paura.
Pian piano però il Real riesce a mettere la testa avanti grazie a un buon inizio di Mirotic che gli consente di racimolare una decina di punti di vantaggio.
La partita sembra volgere al peggio per il Real quando, dopo neanche 2 minuti dall’inizio del secondo quarto, sia Tomic che Begic sono già gravati di 3 falli causa impossibilità di fermare Big Sofo. E invece anche per la necessità di dover fare a meno dei due centri, coach Laso regala minuti alla stellina Mirotic che non delude e continua, zitto zitto senza mai cambiare faccia, la sua missione. Per i soli parziali, a metà secondo quarto il tabellone del Real dice 37 punti, mentre il tabellino di Mirotic già 22…e fatti in ogni modo! Entrate, tiri da fuori, liberi, triple (4/4 al momento). Il Maccabi è comunque bravo a non arrendersi e passare in automatico alla fase di pura vittima di onnipotenza altrui: resta più o meno sempre sulla decina di scarto, ma riesce anche ad arrivare al -1 grazie ad un parziale di 8-0 firmato da Langford, Eliyahu (che finalmente riesce a mettere alcuni dei suoi famosi tiretti) e da buone giocate difensive.
Il Real riesce comunque a riconquistare un po’ di vantaggio e va negli spogliatoi sul 48-40 grazie a una tripla allo scadere di Rodriguez.
Il terzo quarto ricomincia con la stessa grinta del primo tempo, ma la partita viene segnata indelebilmente da due falli in attacco fischiati a Schortsanitis (molto dubbi per la verità), che costringono il centrone a tornare in panchina con 4 falli a 6’30 dalla fine del quarto.
Senza di lui il Maccabi è tutt’altra squadra e si affida solamente al buon Langford che però da solo non può molto contro la profondità dei padroni di casa, che pian piano prendono sempre più convinzione e riallungano fino ad arrivare al 66-51 di fine quarto.
Mancando solo 10 minuti alla fine, il signor Carroll (testa rapata in stile marines, anche lui mai che faccia trasparire un’emozione) decide che è arrivato il momento di mettersi a segnare, anche solo per non rovinare la sua media stagionale: mette subito una tripla, segna poi in virata in mezzo all’area, dà in seguito una lezione da Ray Allen con una giocata da perfetta guardia tiratrice (1-prende palla in uscita dal blocco, 2-avendo l’uomo attaccato restituisce subito al passatore, 3-riscende a prendere il blocco, 4-finta ed esce subito in angolo, 5-prende e spara subito la tripla che entra facendo frusciare il nylon), più una serie di altri canestri da 2 e da 3…tutti rigorosamente che entrano senza toccare il ferro!
Qualcuno potrebbe pensare che è riuscito a fare tutto ciò perché in garbage time; io direi invece che è grazie a tutto ciò che gli ultimi minuti sono diventati garbage time.
Finisce 88-64 con un altro gran segnale di forza dato dal Real, anche contro una diretta avversaria. Gli spagnoli hanno dimostrato di avere una squadra fatta di 12 giocatori 12, mentre il Maccabi è un po’ più corto, anche se quegli 8-10 giocatori sono comunque di buon livello: sicuramente le sorti della squadra dipendono da Schortsanitis e dalla sua capacità di restare in campo più minuti possibili (è davvero immarcabile in mezzo all’area) e dall’apporto che riuscirà a dare Keith Langford (uno da primo quintetto di Eurolega); rimane infine il dubbio legato a Papaloukas, oggi assolutamente nullo se non proprio deleterio, ma sappiamo benissimo quanto possa dare alle sue squadre.
Real invece promosso a pieni voti; per i soli tabellini, i due MVP hanno messo a referto rispettivamente 26 (in 31 minuti Mirotic) e 17 (in 20 minuti Carroll) punti.
Arrivederci sicuramente ad entrambe le squadre nei prossimi mesi!
Maurizio Musolino