REGGIO EMILIA – La tipica partita no. La tipica partita che assomiglia tanto ad un suicidio sportivo. La Trenkwalder batte Sant’Antimo all’ultimo respiro, senza poi troppi meriti, dopo una gara strana, di quelle appunto, che generalmente puniscono la formazione che le affronta con l’approccio più morbido. Stavolta è andata bene a Reggio, che dopo una gara nervosa, zeppa di errori e di imprecisioni, sul colpo di reni batte la formazione campana, mai doma e che ha messo in luce, a tratti, un basket semplice ma efficace. Sin da subito la formazione di coach Menetti ha palesato enormi difficoltà ad imbastire gioco, più date dall’atteggiamento con la quale è scesa in campo rispetto ad una concreta onda d’urto della formazione di coach Di Carlo, che però, dal canto suo, gioca semplice offensivamente e difende bene, mandando fuori ritmo Robinson in primis, poi Taylor, che risulta più dannoso che utile alla causa biancorossa.
Il primo parziale vive di strattoni, con i padroni di casa che provano a scappare via ma vengono raggiunti da un buon Campbell (21 alla fine per lui). Il gioco della Trenkwalder è fumoso, con la palla che gira poco e male. Moraschini è in palla e la formazione campana mette il naso avanti, ma Slanina dai 6.75, concretizza un nuovo allungo, 38-29 a metà del secondo parziale. Ma Reggio fatica enormemente a contenere gli scarichi degli esterni ospiti: il solito Moraschini e Rossi impattano al gara e poi sorpassano, 43-44. La gara vive sui binari dell’equilibrio per tutto il terzo parziale. Reggio perde un’enormità di palloni, 23 al quarantesimo, e il gioco diligente dei ragazzi di Di Carlo fa si che tutto si decida nel quarto parziale. O meglio, negli ultimi due minuti di gioco, dove una tripla di Slanina sembra essere la staffa, ma il successivo fallo di Ruini sul tiro dalla lunga di Campbell riporta i suoi ad una sola lunghezza di distanza. E’ Dawan Robinson, fino a quel momento lontano parente del tornado inarrestabile conosciuto in via Guasco, a fare doppietta dalla lunetta. Sul capovolgimento di fronte Moraschini copia il play reggiano ma S. Antimo non riesce a commettere fallo, si chiude sul 74-73.
Partita difficile, come detto, per la formazione reggiana, scesa in campo con il classico atteggiamento da non tenere contro una formazione, sulla carta, in grossa difficoltà, ma che nelle ultime uscite ha messo i bastoni tra le ruote a squadre ben più quotate. Robinson è parso impacciato, troppo solista e poco lucido; poco male, essendo la prima “stecca” della stagione, ma poteva rivelarsi fatale. Taylor si è adeguato all’andazzo del suo play, risultando fumoso e stranamente impreciso. Sugli scudi il solito Filloy, supportato da un ottimo Cervi, che ha chiuso con 8 rimbalzi ed un paio di stoppate di tutto rispetto. I testa-coda sono le gare più difficili da affrontare, ma quella di stasera in via Guasco dimostra che la Trenkwalder deve lavorare ancora sull’atteggiamento mentale: le gare non chiuse quando ve ne è opportunità possono riservare sorprese spiacevoli. Sant’Antimo, di contro, ha disputato la sua gara, senza nulla da perdere e a viso aperto. Senza Teague, principale terminale offensivo dei campani, la formazione di coach Di Carlo ha messo in mostra un basket comunque concreto, una difesa arcigna e, a tratti, asfissiante per i padroni di casa. La classifica piange, ma le sensazioni per i tifosi campani, sono assolutamente positive. Reggio si sveglia in testa al campionato, appaiata ad altre formazioni ma con una gara in meno. Ora il calendario riserva ai biancorossi gare più abbordabili rispetto alla prima parte di torneo. Per non vanificare quanto fatto sino ad ora occorrerà affrontarle con la massima concentrazione.
Trenkwalder Reggio Emilia – Pallacanestro Sant’Antimo 74-73
Parziali: 22-20, 21-24, 15-16, 16-15
Progressione: 22-20, 43-44, 58-60, 74-73
Sala stampa
Max Menetti: ” A volte capitano gare così. L’assenza di Teague, per assurdo, ha tolto loro ulteriore pressione. Noi invece abbiamo sbagliato tanto, e ad ogni errore cresceva la tensione, ma sono comunque soddisfatto: il 99% delle volte una partita così la si perde, mentre noi ci abbiamo messo il cuore e l’abbiamo portata a casa.” Parlando poi dei singoli, ed in specfico di Riccardo Cervi: ” C’è molto di suo in questa vittoria, è stato molto solido, e anche Viglianisi ci ha dato una mano.E lo hanno fatto nei momenti importanti, come si chiede ai giovani per crescere. Ora dobbiamo recuperare le forze, ci aspetta una settimana intensa. Con Scafati, in coppa, chi ha dei problemi fisici riposerà, ovvero Filloy e Frassineti, che ha subito una ricaduta dell’infortunio che lo ha tenuto fermo fino a giovedì.”
Gennaro Di Carlo: ” Abbiamo perso una grande occasione, inutile girarci intorno. Si può guardare il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: abbiamo lottato sino all’ultimo con Reggio che, a parer mio, è la squadra con più talento. C’è grande sintonia, c’è un grande gruppo che sta seguendo un esordiente come me. Peccato, potevamo fare l’impresa ed accorciare la classifica. Senza Teague e con un Cittadini sottotono abbiamo fatto ancora più fatica sotto canestro, e lo scarto a rimbalzo spiega chiaramente questo aspetto.”
MVP:Demian Filloy e Riccardo Cervi: il gaucho tocca tutto quel che passa dalle sue parti. In più segna, difende, lotta come un leone e difficilmente sbaglia una decisione. Senza di lui in campo la Tenkwlader arranca e fatica a far girare la sfera. Non è immune da errori, ma è il giocatore determinante se si bilanciano le cose positive e quelle negative. Il lungo reggiano è colui che oscura le vallate, arpiona 8 rimbalzi e infocchetta 2 stoppate. In continua crescita.
WVP: Donell Taylor: ci aveva abituato a livelli inavvicinabili per la categoria, oggi arranca, sparacchia e difende malino. Svogliato a tratti ed abulico, esce per falli, tanti quanti i punti realizzati, ma con una marea di tiri in più.