ROMA – Una vittoria di gambe, di testa e di cuore firmata Pino Sacripanti quella andata in scena oggi al Pala Tiziano di Roma nel consueto anticipo del sabato pomeriggio. Un raro esempio di dedizione e di volontà applicata al gioco del basket, manifestatasi nel modo più bello attraverso il quale si possa vincere in trasferta, e contro il nemico più sentito di sempre: prima si soffre, si prendono tante botte da restar storditi ma piano piano, inesorabilmente, ci si rialza, si combatte e si vince dimostrando un sangue freddo ed un cuore che strappa applausi a scena aperta.
Lo ha capito anche il pubblico di Roma, entusiasta per due quarti di gara ed alla fine del match quasi scioccato nel vedere i propri beniamini soccombere nei 5 minuti finali quasi senza un sussulto degno di nota, andato via in silenzio ma tributando uno sportivissimo plauso ai più forti di testa, di gambe, di cuore.
Un piccolo capolavoro di un allenatore serio e preparato come Pino Sacripanti, deluso ed amareggiato per lo sconcertante andamento della sua Pepsi lo scorso anno ed oggi contento d’aver plasmato un gruppo autentico. E’ una squadra con evidenti limiti Caserta ma è stata così forte e fredda da capire quando dover serrare le fila, far sfogare l’incauta cicala romana per colpirla poi quasi come un bravo borseggiatore sfila il portafoglio dalla tasca della sua vittima senza che quest’ultima se ne accorga. Certamente alcune circostanze hanno anche girato a favore della Juve ma si sa, la fortuna aiuta gli audaci, per cui lo stellare Righetti dell’ultimo periodo che ne mette 15 e tutti decisivi (assieme ad i 7 di un glaciale, ritrovato Maresca), alcuni anche con le mani dell’avversario di turno in faccia quasi, è la logica conseguenza della capacità del coach canturino di leggere la partita e farla docilmente girare dalla propria parte.
In casa Virtus dire che a fine gara l’aria fosse pesante è un eufemismo. Una sconfitta brutta quella subita questa sera dall’ACEA, ed a questo punto della stagione e nel modo in cui si è manifestata c’è da preoccuparsi. Dopo la vittoria di Ancona si doveva dare continuità battendo Varese, niet. Oggi bisognava incamerare la seconda vittoria di seguito dopo la bella prova contro Cantù, non pervenuta.
Gli indizi sono già due, al terzo di fila ci sarà la prova su quale ruolo potrà recitare questa squadra in questo Torneo ed al momento non ci vuole certo il re dei tecnici della pallacanestro per capire che questa squadra non andrà da nessuna parte così. Una squadra che gioca in casa contro una rivale storica in una sfida sentitissima, disponendone a tratti a proprio piacimento, gestendo la gara sino al 35° e dopo aver subito e reagito bene al primo sorpasso nella gara ed alla fine molla così, di botto, subendo un parziale nel quarto finale di 24-36 (9-20 dal 35° al 40°!!), non può che destare dubbi e riflessioni quasi interamente negative.
Prendiamo ad esempio Dedovic. Sino al 39° una vera iradiddio in attacco (molto meno in difesa a dire il vero), perchè si prende carico del tiro da 3 ad un minuto dal termine che porterebbe le squadre in parità, uscendo dal timeout chiamato da Lardo, senza esserne uno specialista e dopo neanche 4 secondi di possesso palla? Un’azione che a nostro avviso evidenzia la confusione o, se preferite, l’elevato livello d’entropia in campo misto ad un sentimento di puro panico di perdere una gara largamente gestita nel suo andamento. Purtroppo non è la prima che accade a questa Virtus Roma, edizione 2011-12, di perdere nei minuti finali il filo del discorso e di smarrirsi ed a questo punto non è più una casualità. Non c’era Maestranzi, d’accordo, ma Gordic dovrebbe cominciare a far vedere di che pasta sia fatto se desidera affermarsi a certi livelli. Ed a nulla è valsa l’esperienza di Mordente, brillante come domenica scorsa contro Cantù, ma arruffone anche lui nella gestione degli ultimi possessi. Sottotono Tucker e soprattutto Vlade Dasic, lontanissimo parente dell’ala brillante e decisiva vista spesso prima dell’infortunio, valutazione finale -4. Cosa gli stia accadendo lo sa solo lui ma oggi, dopo un buon primo tempo a cercar di contenere Andre Smith, il nulla o quasi in attacco, ed in difesa anche. Ma prendersela con lui sarebbe ingeneroso perchè di fatto non ci si può collettivamente smarrire nella fase cruciale della gara, senza limitare dalla lunga distanza specialisti come Collins, Righetti e Tusek considerando che Caserta ha difficoltà strutturali a concludere al ferro contro questa Virtus Roma.
L’errore più clamoroso di questa sera dell’ACEA è stato quello di non pigiare sull’accelleratore nel terzo tempo, avanti di 7 punti si è pensato di poter disporre dell’avversario a proprio piacimento non concentrandosi sulle logiche evoluzioni offensive che Collins tesseva a suo piacimento, ora mettendo in ritmo Tusek, dopo Smith ed anche Fletcher che dalla lunga costruiva mattone dopo mattone la convinzione di potercela fare, compiendo il massimo sforzo nel periodo conclusivo con un Righetti monumentale, eretto quasi ad un Kevin Durant in versione NBA.
Primo quarto, Roma parte come aveva finito contro Cantù, 8-0 al 3°. E’ Crosariol che domina in questo inizio: punti, rimbalzi e stoppata a Rose mentre tutta Caserta sembra distratta, flaccida, sembra muoversi con leggerezza, non incide con la determinazione di domenica scorsa e non punge in difesa. Collins non muove la sfera con velocità mentre Dasic monta la guardia al nemico pubblico numero, Andre Smith che di fatto non si vede. Ma si scuote comunque la Juve, proprio Smith ingrana lentamente come un diesel, carbura e porta sotto i suoi con ben 9 punti di seguito sino all’8°, 17-13 sempre per i padroni di casa. Gordic, sempre lui come play di partenza, adesso soffre nel gestire il gioco anche perchè Sacripanti gli appioppa Rose che non segna ma lo contiene meglio di Collins. Tonolli entra in campo assieme a Mordente e Datome mentre Maresca, Righetti e Tusek s’avvicendano dall’altro lato della barricata. La Virtus sfonda spesso in penetrazione e la Juve non riesce a trovare la soluzione del rebus. Finisce 20-15 con Datome che segna due punti più fallo.
Secondo periodo, Roma sbaglia parecchio prima di mettere dentro il primo bel canestro di Slokar su Tusek e dopo con Dedovic per ben due volte strappando applausi convinti, +11 al 12° (26-15). Il furore dell’ACEA è proprio lui, si chiama Dedovic che, come contro Cantù, corre e lotta svettando su tutti arrivando con facilità al ferro (chiuderà le due frazioni di gioco con 14 di valutazione). Caserta parte male anche in questo periodo, Sacripanti s’arrabbia (e forse non a torto), sul secondo fallo consecutivo in attacco fischiato a Tusek e prende un tecnico. E l’ACEA punisce sonoramente volando sul +15 al 15°, 33-18, protagonista Mordente che ne mette due canestri di fila e sempre in penetrazione, evidenziando le crepe difensive bianconere nel presidiare il ferro. Roma gioca bene adesso, piace, la squadra si cerca, domina in area su i due lati del campo e la sfera si muove che è un piacere e la Pepsi è in difficoltà palese perchè continua a non chiudere i varchi che si aprono nel proprio pitturato. E quando le cose van male per la Juve, Smith ci mette una pezza seguito da Collins che va da 3, 35-27 al 17° con Lardo che, nonostante Roma sia in controllo, chiama timeout a scanso equivoci. Al rientro in campo però Caserta sembra più reattiva in difesa, collassa meglio in area a fermare le incursioni degli avversari e riesce a recuperare qualche pallone in più rispetto al primo periodo, mini parziale nei 3 minuti finali da 4-5 per la Pepsi che chiude la frazione sotto solo di sette punti, 39-32, che alla luce dell’andamento della gara, è un risultato che gli consente di provarci nelle due restanti parti di gioco.
Terza frazione, il ritmo s’abbassa ma Caserta ha uno sguardo diverso adesso e prende coraggio. Roma trova difficoltà a banchettare nel pitturato altrui e la Juve incomincia lo show della tripla (ben 7 a segno a fine quarto): tre di fila, rispettivamente di Fletcher, Righetti e Collins più Smith ed ecco il -3 al 25°, 46-43. Gordic segna l’unica tripla per Roma ma perde un pò il filo, rientra Mordente che in transizione buca anche da lui da tre, regalando un pò d’ossigeno ai suoi e dopo riceve un assist al bacio da Crosariol, 52-45 al 27°. Ma Roma non ha fatto i conti con Tusek, l’ex di turno, che ferisce quasi in solitudine perchè Crosariol non è veloce nel chiuderlo. Datome sale allora in cattedra, il miglior realizzatore dalla lunga del campionato va anche lui mentre Caserta ne sbaglia due di fila clamorose a campo aperto, con Collins e Tusek, e Mordente sigilla il suo nuovo rientro in campo con buono più fallo. Ma Caserta non molla, sempre da 3 Doornekamp (assente sino a quel momento), sigla il 58-52 che manda alla sosta la gara.
Quarto finale, e lo show da tre dei bianconeri prosegue complice una difesa pigra dell’ACEA, guest star adesso l’altro ex, Alex Righetti che mette i suoi avanti per la prima volta al 31°, 60-61, dopo un periodo di sonno precedente: è il preludio alla sua prova magistrale. L’ACEA reagisce però: parziale di 6-0 griffato Datome, Slokar (che sbaglia l’ennesimo libero aggiuntivo), e Dedovic, sempre in penetrazione dove la Pepsi ha ripreso a soffrire. Sacripanti interviene ma al rientro in campo tripla di Tucker, 69-61 al 34°. E ricomincia la fiera del tiro pesante anche perchè Caserta non riesce ad entrare in area ma deve reagire e gli riesce molto bene: Tusek, Collins con Datome che risponde, 74-69 al 36°. Ora la tensione è alta, Caserta insiste dalla lunga con Righetti e si rimette a distanza, -1 al 37° sul 77-76 sempre per l’ACEA. E va di nuovo sopra grazie ad un sontuoso Maresca al 38°, 77-78. Tucker rimette davanti i suoi ma un glaciale Maresca, sempre lui, ancora per Caserta e dopo uno spettacolare Righetti mette avanti la Juve di 3, 79-82 al 39°. Slokar fa una colossale fesseria, fallo per blocco in movimento e Smith, assente per quasi tutto il terzo ed il quarto periodo, raccoglie un rimbalzo d’oro mettendo dentro il +5 per i suoi, 79-84. E’ finita, Roma finisce progressivamente in bambola, Dedovic sparacchia da tre la palla dell’aggancio, è la resa, s’affloscia mentalmente e Caserta vince con pieno merito.
Sala Stampa
Sacripanti
Sono molto soddisfatto, molto soddisfatto della vittoria, era fondamentale dare continuità alla vittoria di domenica contro Milano. Siamo partiti molli, troppo molli in attacco e con poco aggressività in difesa. Brava Roma ad “oscurarci” Collins, che non riusciva ad eseguire bene i nostri giochi. Dopo l’intervallo abbiamo cominciato a crederci, forse l’orario delle ore 16:00 per giocare è sbagliato, forse non c’entra niente, però dopo l’intervallo eravamo solo sotto di 7, ho pensato che con la schifezza che avevamo fatto dovevamo vincerla questa gara. Abbiamo cambiato molte soluzioni offensive sapendo del potenziale di Righetti e di Tusek, abbiamo tenuto meglio gli uno contro uno e siamo cresciuti in convinzione e di testa. Però sono molto contento perchè abbiamo raddrizzato la gara da soli, credendoci. I ragazzi sono cresciuti dall’inizio della stagione, intanto non battezziamo nessuno in partita, non siamo un’ammazzagrandi anche se abbiamo battuto Siena e Milano, poi c’è la giornata come contro Pesario che da 3 non la becchi mai e perdi anche giocando bene contro Treviso. E’ chiaro che ho cambiato un pò quello che mi sembrava meglio ma ho tenuto in campo quelli che mi sembravano più decisi, più motivati. Domani ci lascerà Diego Ciorciari, lui preferisce tornare in Argentina perchè la moglie attende il secondo bimbo e lo ringrazio molto per la dedizione con cui ha giocato. Ci mancherà, siamo sul mercato ma non abbiamo molti fondi economici, speriamo di trovarli presto. Sì, questa situazione è molto simile a quella dell’anno scorso e sono preoccupato perchè non voglio ripetere la stagione scorsa. Stiamo cercando qualche piccolo sponsor, devo ringraziare il lavoro di Francesco Gervasio che si sta dando da fare, e spero tanto che questi risultati possano darci una mano, magari anche la città di Caserta, siamo una bella realtà fatta di gente pulita, gente appassionata. M’auguro che tutto si possa risolvere, intanto lasciatemi godere questa vittoria.
Lardo
Sembra sempre che dobbiamo ricominciare da zero, dopo la bella gara contro Cantù abbiamo perso, troppi alti e bassi, un equilibrio che non risuciamo a trovare. Sapevamo che Caserta era forte e ci siamo preparati bene, ma la Juve ci ha messo più cuore di noi sino alla fine. Sì, abbiamo avuto da alcuni singoli come Tucker e come Dasic prove sottotono, ora incassiamo questa sconfitta e ci rimbocchiamo le maniche. Brucia però perchè mi aspettavo più carattere in questa fase della stagione, quando eravamo +14 forse ci siamo illusi ma sapevo che non sarebbe stata semplice, forse siamo calati mentalmente e dobbiamo ripartire da capo.
No, non credo che Dasic sia un problema, una agara sottotono non è un problema come anche Tucker. Io ritengo che Datome non abbia fatto una gran partita in difesa, oggi con Mordente e con Dedovic ritrovato credo che sia importante gestire il minutaggio perchè così tutti possono dare il meglio al meglio della loro freschezza atletica. Infine, nell’ultimo quarto dovevamo essere noi ad essere più affamati e sono scontento perchè non abbiamo avuto carattere negli ultimi 5 minuti, qualcuno è morbido dentro di se, dobbiamo essere arrabbiati ed affamati, loro non hanno mai mollato e dobbiamo imparare da questo, ci han dato una bella lezione di carattere ed i miei ragazzi devono capire che devono sempre dare il massimo, oggi abbiamo fatto diversi errori. A Ad esempio, su Righetti, bisogna avere un pò d’attributi, ti va via una volta ok ma non una seconda, una terza ed una quarta senza provare magari a fermarlo prima…..Su questo siamo ancora un pò indietro e spero tanto di trasmettere questa voglia di vincere che ho e che vedo a volte i miei non avere.
Righetti
Sì, ho fatto una gran partita, vivendo a Roma può essere che avrei voluto tornare a giocare a Roma ed ho tirato fuori una gran prova, ho speso 7 anni di vita quì e l’ambiente è quello a cui sono molto legato. Io posso parlare di me, della mia squadra e non voglio dare giudizi sugli altri però man mano che passavano i minuti abbiamo registrato qualcosa, in attacco ed in difesa abbiamo tirato fuori aggressività e d alla fine abbiamo giocato la gara che volevamo giocare, abbiamo comunciato a crederci. Non vedo grandi differenza come passione tra Caserta ed Avellino, in entrambe le piazze si sente la voglia, la pasione, e questo ci supporta, ci spinge a dare il meglio, e chiaro che sono tifoserie che vuole vedere una squadra che lotta e che gioca in un certo modo, che si diverte pure. No, non abbiamo studiato prima di far emergere Smith e dopo noi, spontaneamente siam venuti fuori prima io, poi Marco ed Andre, bravo Collins a coinvolgerci, quindi non vuol dire che quel gioco sia solo per lui o per me, siamo bravi a leggere i giochi ed ognuno cerca di dare il meglio. Smith aveva ben fatto bene nel primo periodo e comunque il nostro è un sistema di gioco che valorizza tutti. Quindici punti nell’ultimo quarto, sono contento. Ho sempre dato il massimo con quella Roma e spero di essere ricordato e credo Roma sia una buonissima squadra, va seguita e va sostenuta ed il pubblico non deve rumoreggiare quando si sbaglia, quì si sente, eccome se si sente….Forse chi gioca quì ci deve mettere più carattere e grinta per far bene, io lo so bene.
ACEA Virtus Roma-Pespi Caserta 82-89
Parziali: 20-15; 19-17; 19-21; 24-37
Progressione: 20-15; 39-32; 58-53; 82-89
MVP: un Righetti così non può che essere l’MVP anche se il solito Andre Smith fa 30 di valutazione con 21 punti in carniere. Benissimo anche Andre Collins che ha mostrato cose pregevoli, oltre che a metterne dentro 17 con un rotondo 23 di valutazione. Bene per Roma Dedovic, 19 punti per 22 di valutazione per lui ma si macchia di un tiro da 3 senza senso ad un minuto dalla fine.
WVP: Male Rose, è giovane e si vede che deve ancora capire in quale pianeta sia atterrato. Carbone anche per Dasic, -4. Francamente non si comprende come possa aver giocato così male.
Fabrizio Noto/FRED