LUBIANA – La Montepaschi è di nuovo tra le migliori 16 squadre del Continente. Dopo aver raggiunto il primo obbiettivo stagionale, con la vittoria della Supercoppa ai danni di Cantù, la Montepaschi agguanta anche il secondo insediandosi matematicamente tra le prime 16 squadre d’Europa. La certezza è arrivata ieri sera al termine di una partita sofferta, affrontata senza Kaukenas e Lavrinovic, con tutte le difficoltà che si possono incontrare in trasferta e contro una squadra che aveva l’ultimissima chance per agganciare il treno qualificazione. La Montepaschi non ha giocato benissimo, la partita è stata bruttina, l’Olimpija si è dimostrata una squadra modesta tecnicamente e gli uomini di Simone Pianigiani hanno portato a casa la vittoria non senza difficoltà. Le assenze, come detto, erano pesanti, inoltre lo staff mensanino non poteva contare sull’apporto di Michelori, ancora alle prese con una fastidiosissima tallonite, ed aveva in roster perfino il giovanissimo Mattia Udom. 10 giocatori, quindi, sui quali poter contare e che, alla resa dei conti, sono diventati quasi soltanto 8 a causa della pochezza di Ress e Aradori decisamente in serata no, soprattutto l’involuzione di Pietro è evidente: per lui quasi 11 minuti sul parquet con un solo tiro, fuori bersaglio, e un bel -4 di valutazione. Anche Tomas non ha messo in campo gli evidenti miglioramenti visti nelle ultime uscite in coppa e campionato: per lui un paio di rimbalzi, una stoppata, ma davvero troppo poco in più di 12 minuti di utilizzo. Chi invece ha sorpreso positivamente è stato Luca Lechtaler: l’altoatesino, tenuto più e più volte ai margini delle rotazioni, è stato catapultato in campo fin dall’inizio ed ha davvero risposto presente. Al di là delle cifre la sua prova è stata di sostanza e positiva con 6 catture sotto i tabelloni ed una presenza in area continua ed importante. Il settore piccoli ha mostrato il solito McCalebb miglior marcatore della serata con 16 punti messi a segno nonostante un infortunio subito dopo pochissimi secondi dal via e che lo ha tenuto fuori per lunghi minuti, è stato ben sostituito da Zisis per quanto riguarda l’ordine da dare alla squadra anche se il greco è apparso troppo rinunciatario al tiro e refrattario a prendersi responsabilità. E poi c’è Rakocevic, nella serata in cui Kaukenas ha dovuto marcare visita e la marcherà purtroppo per mesi, il serbo ha giocato probabilmente la sua migliore partita dal momento in cui è arrivato a Siena: 14 punti, perfino 6 rimbalzi e una presenza costante ed attenta in campo, deve ancora crescere ma direi che siamo sulla strada giusta per rivedere il 3 volte miglior marcatore dell’Eurolega. L’analisi del settore piccoli termina con Carraretto per il quale ormai non ci sono più parole, il soldatino trevigiano è un microonde e si scalda in un attimo entrando in campo in qualsiasi momento dando sempre un contributo decisivo, commovente. Nel reparto lunghi, detto della buona prova di Lechtaler e dell’assenza di Lavrinovic, c’è da segnalare la solita serata luci ed ombre di un David Andersen capace di fiammate di classe purissima, di una buona prova sotto i tabelloni, ma anche di ingenuità colossali che farebbero perdere la pazienza perfino ai santi, comunque per lui prova positiva, come positiva è stata quella del duo del lavoro “oscuro: Moss e Stonerook. Il capitano è stato capace di ottenere 9 di valutazione senza segnare neppure un punto, David ha giocato una grandissima partita difensiva arricchita anche di 13 punti con 5/9 al tiro, bravissimi entrambi. Degli avversari poco da dire, l’Olimpija si è confermata una squadra con del buon talento, esattamente come avevamo previsto e come era intuibile data la conosciuta grandissima scuola slava, ma troppo acerba per poter davvero competere a certi livelli. Ci sono piaciuti Woodside, Thompson e Markota (anche se il suo 0/5 dalla lunga distanza grida vendetta), abbiamo apprezzato un Danny Green che tornerà a San Antonio ora che è finito il lockout ma, in definitiva, nulla di indimenticabile: soprattutto la prova nel tiro dall’arco dei 6,75 (2/19!!!). Le cose da salvare sono la grande grinta messa in campo, la tenuta mentale della squadra, la crescita di Rakocevic, la prova di Lechtaler; le cose da dimenticare: la serata no di Aradori e Ress attesi ad un pronto riscatto già domenica sera contro Cantù.
Ora Siena è tra le prime 16 d’Europa, però per garantirsi il secondo posto del girone, e quindi un sorteggio prevedibilmente migliore per i gironi a 4, i biancoverdi dovranno vincere ad Istanbul e a Prokom. In Turchia sarà durissima, in Polonia, forse, un po’ meno, nel mezzo a queste due trasferte ci sarà la proibitiva partita col Barcellona che, nel prossimo turno, affronterà il Kazan al Palas Blaugrana e, si spera, farà un grosso favore ai senesi. Ma, anche senza aspettarci favori da nessuno, la Montepaschi è padrona del proprio destino e deve solo continuare a vincere come ha fatto ieri sera.
Union Olimpija Lubiana-Montepaschi 57-63
Parziali: 15-21, 18-16, 16-16, 8-10
Progressione: 15-21, 33-37, 49-53, 57-63
MVP: Due americani su tutti, da una parte il solito Bo McCalebb, dall’altra un Danny Green che era probabilmente all’ultima sua uscita prima del rientro negli USA a causa della fine del lockout.
WVP: Aradori il peggiore per Siena, Bertans e Varda hanno davvero poco impressionato nelle file dei padroni di casa.
Alessandro Lami