Mancava solo la famosa canzone di Gianni Morandi in sottofondo e poi tutti gli elementi avrebbero confermato che in realtà si trattava di una “partita del cuore”, anziché si una gara di Eurolega.
Si respira aria da amichevole già nel primo quarto, con le squadre che non è che si dannino così tanto l’anima anche solo per correre un po’; a metà quarto c’è addirittura anche un lampo da all-star game grazie ad uno spettacolare scarico in salto all’indietro di Simon per una facile tripla di Rancic. Il quarto finisce ben 24-22 e già ci si chiede se nell’intervallo si sarebbe assistito anche ad una qualche gara delle schiacciate.
La seconda frazione inizia anche peggio: ritmo sempre letargico, ma non si segna più!
Fortunamente dopo qualche minuto ricominciano le danze ed almeno il desiderio primordiale di vedere qualche canestre (soprattutto da 3) viene riappagato.
Per la cronaca, il secondo quarto si chiude sul 48-49: Zagabria può andare all’intervallo in vantaggio soprattutto grazie all’apporto di T.J. Ford; l’americano gioca “alla” NBA, con palla sempre in mano sua per svariati palleggi, entrate, scarichi o tiri in proprio. Ovviamente non è ciò che fa luccicare gli occhi a un purista del playmaking, però in quei minuti in campo il suo gioco è stato efficace.
Nel terzo quarto, forse annoiati anche loro, i campioni in carica del Panathinaikos decidono di giocare un po’ e finalmente fanno un parziale decente di una partita di basket: si arriva al 30’ sul 71-62, ma senza neanche impegnarsi troppo.
Fortunatamente il Pana resiste un po’ e continua a giocare ancora qualche minuto: giusto il tempo di arrivare sopra di una ventina di punti che a metà quarto la partita è già finita e si ritorna nello spirito “volemose bene”.
Stranamente infatti Zagabria neanche ci prova troppo ardentemente di fare un (primo) ultimo sforzo per conquistare i due punti, primo fra tutti il coach che inspiegabilmente ha tenuto in panca troppo tempo Ford nella ripresa.
Spazio alle riserve dunque, pure al secondo Calathes (Pat) che riesce a far vedere cose buone.
Partita talmente pazza che nell’ultimo minuto, sul + 20, il Pana fa vedere un’aggressività difensiva inspiegabile che li porta al 94-76 finale.
Onestamente non c’è molto altro da dire su questa partita, ma per chi non si fida e vuole essere convinto coi numeri, ne basta uno e tacerà per sempre: Diamantidis 7 di valutazione (in quasi 30 minuti in campo solo 2 punti, 2 rimbalzi e 5 assist).
Maurizio Musolino