Non fa nemmeno notizia che coack-K sia arrivato ad una vittoria dal record all-time di Bob Knight, poi superato ieri con una vittoria su Michigan State, la vera quasi-notizia è che abbia vinto in casa di 1 solo punto.
Il Cameron Indoor Stadium di Duke è una palestra risalente agli anni ’40 che non ha l’imperiosità né tanto meno la capienza di altri palazzetti ma USA Today ha definito la trasferta a Durham “the toughest road game in the nation” tant’è che l’ultima sconfitta risale all’11 Febbraio 2009 contro UNC.
Tutte le università hanno delle particolarità ma quello che si può trovare solo a Duke è Krzyzewskiville. Detta per semplicità K-ville è la zona antistante il Cameron dove gli studenti si mettevano tradizionalmente in fila per entrare prima delle partite casalinghe ma dove nel 1986 è iniziato un fenomeno collettivo. Quell’anno in occasione della tradizionale sfida con UNC, per assicurarsi il posto, alcuni studenti hanno avuto la brillante idea di piantare 4 tende il Giovedì mattina antecedente la partita. Beh, la sera il numero di tende era arrivato a 75 e da allora sarebbe cresciuto esponenzialmente se il college non avesse regolamentato la cosa. Oggi il numero massimo di tende ammesse è di 100 ma esiste una lunga lista d’attesa dalla quale si attinge se gli aventi diritto non rispettano le scrupolose regole che tra le altre cose prevedono l’obbligatoria presenza costante di almeno un tifoso e vietano l’uso di stufette nonostante i freddi inverni del North Carolina. Per consentire agli studenti di non sprecare delle giornate di studio l’ateneo ha pensato bene di stendere a K-ville la copertura Wi-Fi ma soprattutto dotare i lampioni di prese ethernet. Se non è america questa!
Esordio non altrettanto fortunato quello di #17UCLA che perde in casa 58-69 contro Loyola Marymount. I Lions vincono grazie ai 44 punti della coppia Ashley Hamilton-Anthony Ireland ed alla ottima prestazione da 3pti della squadra che tira con un notevole 10-15 mentre tra i Bruins non hanno brillato né la coppia di gemelli Wear, trasferitisi da North Carolina 2 anni fa, né tanto meno Lazeric Jones che davanti al suo compagno di high-school Derrick Rose ha chiuso la partita con un misero 1-11 dal campo.
LMU è famosa soprattutto per la triste vicenda di Hank Gathers. Gathers ed il suo amico fraterno Bo Kimble giocano l’anno da freshmen a USC ma quando viene licenziato il coach che li aveva firmati decidono di trasferirsi insieme proprio a Loyola Marymount dove sotto la guida di coach Paul Westhead (lo stesso che col rookie Magic Johnson 7 anni prima aveva vinto il titolo NBA con i Lakers) mettono in piedi un sistema impressionante. Basato su un attacco che andava al tiro entro i primi 10” di possesso e difendeva con pressione a tutto campo, la squadra nei 3 anni tiene una media punti per partita rispettivamente di 110, 112 e 122 ed entra nel libro dei record della Div.I per le 5 partite con il maggior numero di punti complessivi segnati.
Purtroppo Gathers, certa prima scelta NBA, nel corso del quarto di finale del Torneo WCC subito dopo l’ennesima schiacciata imperiosa sviene e perde conoscenza senza riprenderla mai più, morendo a 23 anni vittima di una cardiopatia sottovalutata.
Il college di Div.I che ai giorni nostri più si avvicina alla LMU della coppia Kimble-Gathers è Virginia Military Institute, ateneo definito il West Point del sud, che negli ultimi 5 anni ha guidato la NCAA nella media punti a partita ma il vero emulo è il meno conosciuto Grinnell College di Div.III. Allenato da David Arseneault gioca “The System”, una run-and-gun con pressione a tutto campo che prevede la sostituzione di tutti e 5 i giocatori in campo ogni 35-40” e per 15 degli ultimi 17 anni ha guidato la classifica NCAA nella classifica dei punti per partita. Il fascino di questa particolare squadra era così alto che nel 2005 una sua partita di regular season fu trasmessa in diretta dalla ESPN.
Un’altra squadra che viene sconfitta all’esordio è Butler ma la due volte finalista NCAA insieme a Matt Howard e Shelvin Mack ha perso il cuore e l’anima di chi è riuscito nell’impresa di ripetere ciò che già la prima volta sembrava impensabile. Bisogna ammettere che contro Evansville i Bulldogs ci hanno messo del loro perché il junior Andrew Smith ha sbagliato 2 liberi a 0,2” dalla fine dei tempi regolamentari regalando un fatale OT.
Ultima testa di serie a cadere in ordine di tempo è #9Pittsburgh che perde contro Long Beach State, una squadra mediocre ma che alla 4° stagione sotto la guida di Dan Monson sta migliorato il suo record anno dopo anno. Per gli appassionati a cui il nome Dan Monson dice qualcosa ricordiamo che si tratta dell’allenatore che iniziò la costruzione dei Gonzaga Bulldogs e prima di cedere alle lusinghe di Minnesota li portò alle EliteEight, risultato che il suo sostituto Mark Few nelle sue 12 apparizioni consecutive non è mai riuscito a raggiungere. I Panthers pagano quello che avevamo previsto ad inizio stagione, cioè la gioventù e l’inesperienza di una squadra che in questa occasione non viene aiutata dall’8 su 21 dal campo di Ashton Gibbs.