Tre partite giocate non sono naturalmente sufficienti per farsi un’idea precisa su pregi e difetti della Benetton 2011-12, ma qualcosa hanno pur detto.
Che cosa funziona
I Biancoverdi hanno avuto il tiro della vittoria a Caserta, dopo aver recuperato da uno svantaggio in doppia cifra negli ultimi 3’. Contro Teramo è andata meglio: nel finale in volata Becirovic ha infilato il tiro-vittoria. Tolto l’ultimo inguardabile quarto, ad Avellino la Benetton ha giocato alla pari per 30’. La squadra, nel suo complesso, ha perciò dimostrato di avere una discreta personalità e voglia di lottare.
Ovviamente anche il loro rendimento dovrà migliorare, ma i nuovi arrivati “di esperienza” finora non stanno deludendo le attese. Adrien è l’unico giocatore del campionato ad essere andato sempre in doppia doppia (punti e rimbalzi). Scalabrine, da panchinaro NBA, ha saputo calarsi immediatamente nel ruolo di leader e Becirovic sembra tornato quello dei tempi migliori.
Il gruppo dà l’impressione di essere coeso (elemento importante nel processo di crescita dei giovani, sul quale questa squadra deve chiaramente puntare), e di avere una buona predisposizione al lavoro in palestra.
Cosa non funziona
In tutte partite giocate la Benetton ha evidenziato cali di concentrazione e di intensità, i quali hanno messo a nudo in particolare difetti difensivi: se magari non manca il giusto atteggiamento, bisogna ammettere che più di qualche giocatore non ha nella difesa il suo miglior pregio. È chiaro perciò che le lacune individuali possono essere “nascoste” solo con l’intensità che il collettivo deve sempre mettere in campo (aspetto sul quale Djordjevic sta insistendo molto).
I giovani neo acquisti stanno mostrando tutta la loro inesperienza. Mekel, arrivato tardi a causa degli Europei, finora ha ciccato tutte le gare, giocando molto peggio rispetto alle uscite di pre-season. Idem per Moldoveanu, mentre E-Twaun Moore, protagonista di un avvio così così, è finito sul banco degli imputati dopo l’impalpabile partita di Avellino. Il coach ha sottolineato il fatto che il rumeno e la guardia americana sono arrivati direttamente dal college e stanno perciò pagando lo scotto dell’esordio in un campionato professionistico. Approfittando del turno di riposo, la squadra si è allenata con intensità e Djordjevic ha inserito nuove soluzioni tattiche che dovrebbero favorire le conclusioni di Moore.
Se Treviso non può prescindere dal miglioramento dei tre giocatori appena citati, è altrettanto vero che dovrà essere maggiore anche il contributo dei giovani di casa. Sorvolando sulle ragioni, è un dato di fatto che De Nicolao, Sandri, Cuccarolo e Wojciechovski siano stati finora impiegati con il contagocce. Il coach per ora sta distribuendo perciò il minutaggio tra soli 8 giocatori e la stagione è troppo lunga per poter pensare di proseguire in questo senso.
Restando in tema di rotazioni, il reparto lunghi è quello che appare più corto. Non è un caso che Adrien e Scalabrine, di gran lunga i più positivi ad Avellino, siano clamorosamente crollati nell’ultimo quarto. Si continua a lavorare per rendere italiano Scalabrine ed è questa, vista la situazione del roster a livello di passaporti, probabilmente la sola strada che potrà condurre all’inserimento di un altro lungo di una certa caratura.
Sul fronte societario non ci sono novità di rilievo. Siamo rimasti alle dichiarazioni estive di Lefebre, secondo cui la proprietà verrà ripartita tra 3 soci, 2 dei quali sarebbero già stati trovati. Il terzo per ora continua a mancare e giorni fa un quotidiano locale ha parlato di un possibile cambio di strategia, che prevederebbe un ulteriore frazionamento della terza quota. Il post-Benetton è ancora oscuro, ma si respira un certo ottimismo.
Paolo Brugnara