Già ad un quinto della prima fase – bella forza, due su dieci… beh, ditelo voi ai giocatori, per i quali ogni partita vale 4 km di una maratona! –, si confermano le previsioni della vigilia, con poche sorprese e qualche apprensione.
La sorpresa principale è la fatica delle compagini turche, costruite per presentarsi direttamente al palazzo di Istanbul per la final four, ed investite invece da inaspettate difficoltà di navigazione. Galatasaray sconfitta in casa con il Kazan del fantastico Domercant (e magari ci sta), Efes, sempre in casa, sorpassato sulla sirena dallo Charleroi (e questo ci sta molto meno), Fenerbahce addirittura col tondino alla voce vittorie.
Se per il Galatasaray nulla pare compromesso, l’Efes si è complicato non poco la vita; la vittoria esterna a Belgrado nel primo turno potrebbe non valere granché se, com’è probabile, il Pionir si rivelasse non più quel fortino inespugnabile di tempo fa, e soprattutto se il colpaccio riuscisse anche ai belgi: insomma, l’Efes rischia di giocarsi la qualificazione nel ritorno a Charleroi, e considerato che i belgi sono sopravvissuti alle prequalificazioni a 16 potrebbe non rivelarsi semplicissima, pur tenendo conto di qualche proverbiale “aiutino” arbitrale che strada facendo capiterà per coincidenza alle squadre del Bosforo.
Quanto al Fenerbahce, potrebbe ritrovarsi intruppato nella mischia tra Cantù, Nancy e Bilbao; questa settimana riceve i transalpini di Batum, non esattamente il cliente che volete al tavolo se avete problemi in cucina: nelle prime due uscite, tra cui quella di Cantù, Batum ha messo 19,5 punti e 8 assist (!) di media. Una vittoria francese potrebbe aprire la crisi in casa turca, complicando però ulteriormente la situazione per Cantù.
Già, Cantù, eccoci alle nostre, ed all’apprensione accennata all’inizio. Si pensava ad una corsa a tre per il quarto posto utile per passare il turno, con Nancy e Bilbao; corsa nella quale i canturini il loro lo hanno anche fatto, reggendo (e bene) a Desio con i francesi. Francesi che a loro volta hanno regolato Bilbao, sicché per Cantù la prossima proprio contro i baschi potrebbe rivelarsi fondamentale: batterli significa poi avere tutte le chances per giocarsi la qualificazione nelle trasferte del ritorno. Sennonché, se si comincia a fare punti anche in Turchia, le cose si ingarbugliano assai. Vedremo, intanto si tratta di aggiungere un’altra V in classifica questa settimana.
Il resto è tutto secondo copione, a partire da Milano: dopo aver regolato con entusiasmo il Maccabi – ah, quanti ricordi…! – ed aver comunque fornito una buona prova a Madrid, aspetta ora l’Efes per legittimare il suo status di “grande europea”, ed intanto per dare un’altra spintarella dannosa alla squadra di Istambul.
Dal canto suo Siena si conferma eccome “grande europea”, e guardandosi intorno scopre già di essere impegnata nella corsa a due per il primo posto nel girone, con gli ormai classici rivali del Barça. Così come Pana e CSKA si ritrovano appaiati nel gruppo senza italiane; a proposito, finora Kirilenko riporta in media 14,5 punti, 9,5 carambole e 5,5 assist: se resta (ha una clausola di uscita se il lockout cessa) vogliamo scommettere che sarà lui l’MVP della stagione regolare? L’unica incertezza riguarda la pettinatura a caschetto, inguardabile nelle premiazioni; ma se cambia barbiere, è fatta.
In chiosa, una piccola malignità. Besiktas – altra squadra turca costruita con clamore per nomi e mezzi – eliminato nelle prequalifiche; guarda caso, sul banco degli imputati siede, tra gli altri, David Hawkins. Già, lui, evidentemente non totalmente estraneo all’epitaffio di Scariolo, all’epoca appena nominato a Milano: «ci sono a ruolo alcuni giocatori con stipendi e pretese da top player europei, che top player non sono». Amen…
Maurizio Zoppolato