Madrid – Milano arriva corta, come si direbbe in gergo. Gioca una partita assolutamente dignitosa, si porta avanti anche di 13 lunghezze nel terzo periodo, mostra un Nicholas di nuovo in spolvero, ma subisce enormemente i continui problemi di falli di Bourousis e soprattutto i momenti di riposo del proprio playmaker titolare.
Dall’altra parte il Real non mostra un estasiante circolazione di palla, ma si “limita” a nutrirsi delle qualità balistiche dei propri campioni, infatti Jaycee Carroll e Rudy Fernandez crivellano con costanza chirurgica la retina milanese, spegnendo ogni velleità di zona e rimontano nel momento in cui gli avversari sembravano poter mettere le mani sulla partita.
L’inizio di match è di studio, il Real parte subito con due palle perse, di cui una imbaazzante di Rodriguez nella propria metà campo, ma Milano fatica a capitalizzare sugli altrui errori. Bourousis fatica enormemente contro i centimetri di Begic ed è costretto ad abbandonare il campo presto per i due falli. Anche Nicholas sembra avulso dalla manovra e la sua sostituzione molto presto suona proprio come uno stimolo per l’ex Pana. Hairston non fa rimpiangere il compagno con ottime soluzioni in avvicinamento e anche Radosevic battaglia onestamente contro la sterminata batteria di lunghi avversari. La vera variabile della partita è Carroll che esce dalla panchina e realizza otto punti in pochissimo tempo, eliminando ogni tentativo di fuga avversaria. Il secondo quintetto madridista con Llull, Carroll e Pocius è quasi meglio dello starting five e confeziona interessanti parziali. Milano con solidità rimane in controllo del gioco non subendo particolarmente le folate degli avversari e chiudendo il tempo sul +3.
Il terzo quarto ha due facce diametralmente opposte. La prima è quella di Drew Nicholas che inscena un vero e proprio show balistico segnando otto punti in un amen e sigillando con una tripla addirittura il +13 Milano sul 53-40. Quando l’inerzia sembra essere dalla parte milanese con Suarez sanzionato di fallo e tecnico, il pubblico si infiamma e i blancos hanno una reazione di puro orgoglio ancora con il talento di Carroll e Fernandez che in pochi minuti ricuciono completamente lo strappo punendo ogni abbozzo di zona messa in campo da Scariolo. Con le rotazioni e i problemi di falli di Bourousis, Scariolo è costretto a sovrautilizzare Rocca che evidentemente fa un’immensa fatica contro la muraglia avversaria che chiude ogni via a canestro e sigilla la lotta a rimbalzo.
Dopo questi due strappi regna l’equilibrio. Le squadre si danno battaglia, mettono in campo un più che buon basket, punendo sistematicamente le pur decenti difese avversarie, grazie al talento e all’organizzazione. Con l’uscita di Cook ad inizio quarto periodo Milano si blocca, Giachetti non è mai pericoloso perimetralmente e spesso gli attacchi si limitano ad isolamenti per Nicholas o Hairston. Il Real capitalizza parzialmente mettendo qualche punto tra sè e gli avversari, ma si arriva negli ultimi minuti con il risultato in bilico e un paio di sontuose soluzioni di Fernandez che fanno scappare via i padroni di casa. Negli ultimi due minuti Milano attacca molto male con troppe perse e circolazioni stagnanti che dilatano sino al +7 finale un divario che nell’andamento del match è quasi troppo ingeneroso. Se consideriamo che la tripla finale di Fernandez è andata a pochi centimetri dal successo, ci si può accontentare anche del -7 finale.
Nonostante la sconfitta sono trapelate indicazioni importanti di una solidità di squadra in crescita, una miglior circolazione e soluzioni molto più logiche e in ritmo. Gallinari questa sera è risultato decisamente il testone che abbiamo visto agli europei, con troppe soluzioni in isolamento che, quando c’era Mirotic sono state coronate dal successo (il ragazzo ha ancora diverse pagnotte da mangiare a livello eurolega), ma in altre situazioni hanno portato a ben pochi risultati. Il Real ha un quantitativo di talento smisurato e giocatori di primissimo livello quando la palla scotta. Probabilmente ha un solo difetto che potrebbe acuirsi con l’andare della stagione: la completa mancanza di un playmaker di ruolo, perchè questa sera Rodriguez ha fatto più danni della grandine, mentre Llull è chiaramente un super campione, ma non un organizzatore di gioco. Detto questo, sarà difficile per tutti pensare di battere il Real, perlopiù a casa loro, tant’è che nel gruppo è l’unica a punteggio pieno già dopo due partite, a testimonianza della grandissima difficoltà di questo raggruppamento.
Ultima nota di costume sulla maglia d’occasione di Milano. Divisa stupenda, come non se ne vedevano da tempo in ambito europeo…il patron sarà Armani per qualche motivo.
Real Madrid – EA7 Emporio Armani Milano 85-78 (14-18, 22-21, 27-23, 22-16)
MVP: Jaycee Carroll 20 punti, 3-7 da 2, 4-4 da tre, ma soprattutto canestri sempre pesanti.
WVP: Ioannis Bourousis. Un giocatore della sua importanza e caratura non può essere sempre condizionato dai falli ed uscire così facilmente dalle partite. Soprattutto in eurolega.
Simone Mazzola