VERONA – Arriva l’Aget Imola al PalaOlimpia per affrontare una Tezenis affamata di successi. Un avversario incerottato come i romagnoli sembra essere quello giusto per uscire dalla crisi con una vittoria, alla fine sarà così ma la sofferenza è eccessiva e c’è ancora tanto da lavorare.
La Tezenis mostra una leggera crescita soprattutto dal punto di vista dell’intensità e della compattezza, in attacco però viaggia a fiammate e alla fine sopravvive principalmente grazie alle giocate dei suoi campioni. Renzi sembra avere smarrito il talento come nemmeno il film Space Jam, e alla fine è la sua riserva Di Giuliomaria a rivelarsi inaspettato protagonista. Bene in attacco anche Vukcevic e il solito Boscagin, mentre Porta inizia a prendersi in mano la squadra. Imola, priva di Daniels e praticamente anche di Prato che giocherà solo 16 minuti da fantasma, gioca di squadra molto meglio dei gialloblù e regge finché riesce a restare lucida, ma alla fine paga il conto alla stanchezza e subisce il parziale decisivo.
Daniels e Prato provano a fare riscaldamento ma solo il secondo metterà piede in campo, mentre Andreaus è assente come previsto. Regolarmente presente anche West, ma lascia il posto in quintetto a Vuk con un inedito Porta-Boscagin-Vukcevic-Edwards-Renzi. Imola con Cournooh-Hafnar-Masoni-Kotti-Bruttini. Si inizia con un minuto di silenzio per Marco Simoncelli, chiuso dai cori per lo sfortunato pilota delle tifoserie gemellate.
La musica non sembra essere cambiata per Verona nel primo quarto, si parte subito con un paio di brutti attacchi risolti però da giocate estemporanee di Vukcevic e Boscagin. L’intensità difensiva sembra esserci stavolta, ma si tratta di un fuoco di paglia: Imola fa girare meglio la palla, trova tiri migliori e quando come sempre al PalaOlimpia si accende Cournooh è già 9-14. Anche stavolta si deve inseguire, complica le cose Edwards facendo tre falli e annullando il vantaggio scaligero nelle rotazioni. Gli ospiti attaccano con più calma, una tripla di Porta riaccorcia le distanze: il primo quarto finisce 15-18 ed è un lusso per la Tezenis.
West è in campo ma decisamente limitato dal problema alla caviglia, Martelossi gli affianca un quintetto con troppo poco talento offensivo e paga la scelta. Bruttini e Turel trovano dei buoni canestri in entrata e il vantaggio Aget si dilata a 17-24, che diventa 17-28 con quattro punti di Cournooh come sempre profeta in patria. Verona dopo 15 minuti ha segnato solo 17 punti, gli arbitri sono un po’ fiscali con i passi di West spegnendo il tentativo di rimonta dopo una sua poderosa schiacciata. Arriva però a questo punto una piccola riscossa guidata da Porta con il pubblico che finalmente risponde presente, si torna sotto sul 29-34 ma Imola non si fa spaventare e va prima da Bruttini e poi da Kotti che hanno gioco fin troppo facile contro un Renzi disastroso in difesa. A fine primo tempo è 32-40, sembra non esserci modo per accendere la luce. Imola trova incisività da tutti i suoi elementi, per Verona non si salva praticamente nessuno.
Sembra essere cambiato qualcosa ad inizio ripresa, con Edwards molto aggressivo a ricucire subito praticamente da solo lo svantaggio. Si procede a strappi, con la Tezenis che dà intensità e ordine solo a sprazzi, mentre Imola inizia ad essere in debito d’ossigeno. L’ultimo allungo romagnolo è una tripla di Masoni ed un canestro di Hafnar per il 44-49, i gialloblù continuano a faticare in attacco ma hanno troppo talento per non tornare sotto: sette punti di fila di Vukcevic valgono il 53-53. Garelli punisce Renzi per la scarsa attitudine difensiva inserendo Di Giuliomaria ed è la mossa decisiva: il lungo romano mette una grinta incredibile sul parquet, chiude ogni penetrazione avversaria ed in attacco riesce a rendersi utile caricando di falli Bruttini e Kotti. Il momento simbolo è a fine quarto: prima cattura di forza un rimbalzo su suo errore ai liberi per il 55-53, poi una fantastica stoppata su Masoni che chiude il periodo.
L’ultimo parziale si apre con una schiacciata di West, Cournooh immarcabile tiene aggrappata Imola alla partita, ma Verona pian piano se ne va. Prima una tripla di Boscagin aiutata dal ferro, poi un’entrata di Porta firmano il massimo vantaggio di 64-56 a 7 minuti dalla fine. La Tezenis non riesce a chiuderla anche perché è già in bonus e Cournooh ne approfitta segnando cinque punti di fila. Il canestro di West a tre minuti dal termine per il 72-63 sembra essere la fine, ma Imola ha la forza di reagire e tornare sotto sempre con David da Villafranca ed Hafnar e all’ultimo giro di lancette è ancora 73-70 con Verona che guarda troppo il cronometro. Porta guadagna due liberi, il PalaOlimpia tira un sospiro di sollievo collettivo per il suo 2/2 ed è 75-73 dopo un’inutile tripla sulla sirena di Prato.
TEZENIS VERONA -AGET SERVICE IMOLA 75-73
MVP: In una partita in cui nessuno per i vincitori si distingue particolarmente, giusto per una volta andare al di là di cifre e statistiche e premiare Christian Di Giuliomaria. Il suo tabellino comunque alla fine recita, oltre ai 5 punti, 7 rimbalzi, 5 falli subiti e 3 recuperi, ma è soprattutto la grinta incredibile e l’intensità che mette ogni pallone a dare l’esempio ai compagni e a trascinarli nel parziale decisivo. Arrivano anche due fantastiche stoppate a caricare il pubblico, simbolo di un quarto in cui Imola dopo aver banchettato sotto canestro si spegne.
WVP: Dispiace accanirsi contro un giocatore limitato pesantemente da un infortunio, ma Patricio Prato non incide praticamente mai per i 16 minuti in cui è in campo, trovando solo qualche fallo subito e una tripla sulla sirena a partita praticamente chiusa. Non è certo colpa sua l’aver dovuto giocare, e sicuramente un giocatore di talento saprà riscattarsi non appena troverà la giusta forma fisica.
SALA STAMPA
Fucà: “Prima di tutto mi complimento con la mia squadra, che ci ha provato in tutti i modi anche in queste condizioni. Abbiamo avuto un passaggio a vuoto pesante nel terzo quarto e la qualità e il talento avversario sono venuti fuori, mentre noi siamo mancati di lucidità in attacco ed in difesa. C’è stata anche un po’ di stanchezza, nell’ultima settimana non siamo mai riusciti ad allenarci. Come dico sempre in questo sport non si pareggia mai, quindi dobbiamo accettare le sconfitte ed anzi lavorare per costruire la prossima vittoria. Chiaramente andiamo a casa rammaricati per la sconfitta, consapevoli del fatto che potevamo fare di più, ma non è stato per mancanza di volontà ma perché ci sono mancati freschezza e lucidità e ci siamo fatti prendere dall’ansia dopo il loro sorpasso. Abbiamo comunque concluso lottando fino all’ultimo secondo ed è un segnale positivo, peccato come già detto per il buco nel terzo quarto. Ma c’erano anche gli avversari, siamo calati noi e cresciuti loro, ne approfitto per fare i complimenti a Martelossi che è stato il mio maestro.
Spero di aver un facsimile di squadra non dico in partita ma almeno in allenamento, abbiamo bisogno di acquisire certezze anche lavorando assieme. Prato oggi ha giocato sedici minuti ma non aveva mai messo piede in campo in settimana, lo stesso vale Daniels, spero di averli domenica prossima almeno ben allenati. Hafnar un corpo estraneo? No, è stato determinante con Pistoia e ci sta dando una grossa mano.
Chiaramente ci sono gli infortuni e sono pesanti, ma non sono abituato a vivere sui rimpianti, chiaro che si può pensare che con Whiting o qualcun altro sarebbe stato diverso ma non ha importanza. Quello che conta è che abbiamo fatto quattro partite con squadre di buon livello, due vinte due perse, e possiamo essere soddisfatti. La chiave è mettere entusiasmo e passione in quello che facciamo, che è un bel lavoro sia per me che per i giocatori, l’importante è andare avanti così.”
Martelossi: “Non vorrei essere frainteso o apparire offensivo nei confronti di Garelli o dei giocatori. Però voglio premettere che Imola è una squadra con la S maiuscola che si è costruita negli anni, ha un sistema di gioco, un allenatore che era già nello staff e che ha inserito subito un giocatore come Hafnar. La nostra al momento non è una squadra, non mi interessano i motivi ma credo si debba fare ancora molto e l’avete visto. Immaginavo avremmo avuto difficoltà all’inizio ed alla fine e giocato più fluidi in mezzo e così è stato, ne sono felice. La prima notizia che dobbiamo vedere tutti è che questa squadra può giocare con consistenza a livello psicofisico ed a livello difensivo, perché a metà partita abbiamo fatto una difesa importante ma senza poi mantenerla. Abbiamo quindi dimostrato cosa possiamo fare e che problemi abbiamo: se riusciamo a lavorare in difesa con un po’ di concretezza possiamo avere un ritmo a livello assoluto per questo campionato, altrimenti a difesa schierata diventiamo una della squadre peggiori. Si è parlato tanto di Imola in queste settimane, delle assenze, ma anche se non ero qui ricordo si disse lo stesso di Jesi e arrivò una sconfitta. Quindi pensiamo soprattutto a noi, non agli avversari, godiamoci queste cose positive. Alcuni han dato dei segnali importanti, senza entrare nei dettagli. A bbiamo giocato con intensità nella ripresa, l’intensità quella giusta e non quella stupida che faceva solo fare falli inutili. Oggi abbiamo vinto mostrandola solo per 15 minuti, non sempre è sufficiente questo: siamo andati meglio quando abbiamo preso il ritmo partita ma questa è una cosa che devono fare i giocatori. Noi dobbamo guadagnarci la fiducia dell’ambiente e del pubblico, l’anno scorso in una brutta situazione si è stretto attorno alla squadra in maniera incredibile e spero faccia lo stesso anche quest’anno senza le stesse sofferenze.”