Era nell’aria e sembrava sempre più probabile. Alla fine l’annuncio ufficiale è arrivato e l’NBA “chiude”. Provvisoriamente, come successo nel 98-99, ma intanto sono state cancellate le summer leagues, classici meeting dell’estate americana. L’oggetto del contendere rimane la percentuale di profitti che le due parti vorrebbero destinare agli stipendi dei giocatori: i proprietari vogliono portare l’attuale 57% ad un 50%, che consenta a loro avviso di risanare i bilanci e rendere tutto il “progetto NBA” maggiormente sostenibile. L’Associazione Giocatori si è fermata a circa il 54%, non consentendo così la firma del nuovo contratto.