SIENA- Ci siamo, i quarti sono volati via, le semifinali hanno espresso i valori che già la stagione regolare aveva evidenziato e quindi, infine, siamo arrivati alla coppia di squadre più meritevoli che si giocheranno lo scudetto: Montepaschi Siena e Bennet Cantù. Probabilmente all’inizio del campionato nessuno avrebbe pronosticato i canturini in finale ed anche per quanto riguarda la Montepaschi ci sarebbero state delle peprplessità stante la “rivoluzione” estiva attuata dal presidente Minucci con la partenza di tante stelle che avevano fatto di Siena la regina degli ultimi 4 anni, invece il campionato ha raccontato un’altra realtà, Cantù ha saputo soppiantare quella Milano data da molti per sicura finalista eliminandola proprio nello scontro diretto della semifinale, dal canto suo, Siena ha continuato su quella strada maestra intrapresa dal 2007 ed è approdata alla sua quinta finale consecutiva. Cantù insegue il suo quarto scudetto e lo fa arrivando dopo ben 30 anni ad una finale, era il 1981 infatti quando la Squibb guidata da un certo Pierluigi Marzorati vinse il terzo scudetto brianzolo battendo l’avversaria di sempre Virtus Bologna, da allora alti e bassi ma mai una squadra in grado, davvero, di rinverdire i fasti di un passato gloriosissimo che parla di scudetti e coppe europee in serie e di giocatori straordinari che hanno calcato il parquet del Pianella. Siena invece insegue il quinto scudetto consecutivo, sesto della propria storia, che la affiancherebbe al mito della Borletti Milano unica squadra a vincere 5 scudetti di fila nel panorama cestistico italiano, vedremo chi la spunterà.
Cantù arriva alla finale con l’entusiasmo alle stelle dopo aver eliminato Varese e Milano e cioè le sue più acerrime rivali per questioni di campanile. I ragazzi di Trinchieri hanno giocato per lunghi tratti il miglior basket dello Stivale unendo una difesa asfissiante ad una pericolosità assoluta nel tiro dall’arco risultando i re del “penetra e scarica”. Mazzarino, Markoishvili e Leunen compaiono nella lista dei migliori 10 tiratori dall’arco mentre, invece, nessun senese è neppure tra i primi 30, è ovvio che Simone Pianigiani dovrà trovare una soluzione per limitare un’arma così devastante in mano ai brianzoli. Siena dalla sua ha però il miglior attacco della Lega e la miglior media dalla lunetta, è ovvio quindi che Trinchieri dovrà limitare le tante bocche da fuoco dei biancoverdi ben sapendo che fare fallo non è mai una buona idea data la precisione dei senesi dalla lunetta. Curiosamente le due squadre sono agli ultimi posti per quanto riguarda i rimbalzi, addirittura soltanto Biella e Pesaro, nel corso della stagione regolare, hanno fatto peggio delle due finaliste. La lunghezza dei roster è naturale che sia un punto di forza di Simone Pianigiani che può permettersi di tenere fuori, a turno, giocatori che probabilmente sarebbero nello starting five di qualsiasi squadra italiana, non dimentichiamo che Siena ha fatto spesso a meno dell’apporto di un giocatore che ha trascorso 7 anni in NBA e che vanta un’Eurolega vinta: Marko Jaric, ha poi rinunciato per mesi, causa infortuni, a Hairston e McCalebb senza risentire più di tanto delle assenze se è vero, come è vero, che i biancoverdi possono fregiarsi del terzo posto europeo e del primo posto in “regular season”. Cantù schiera una squadra più corta, inutile nasconderlo, oltre tutto Trinchieri deve fare anche i conti con delle carte d’identità non proprio freschissime: Marconato va per i 36 come Mazzarino, Mian addirittura per i 38, Arrigoni ha comunque inserito nella rosa a disposizione del proprio coach quel Marko Scekic che si è ben comportato in gara 3 contro Milano ma che è poi stato accantonato da Trinchieri nella decisiva e vittoriosa gara 4 di semifinale. Vedremo cosa deciderà il coach biancoblu per le partite contro Siena, ma anche Pianigiani avrà il suo bel da fare per non sbagliare nella scelta del turnover. Le chiavi della serie saranno numerose: il controllo del ritmo di Cantù che non ha interesse, per i motivi di roster che abbiamo evidenziato, a correre troppo; la difesa dei brianzoli che riesce spesso a tenere il punteggio degli avversari molto basso, il tiro da 3 dei frombolieri canturini vera arma in più degli uomini della Bennet, l’entusiasmo dei giocatori e del pubblico lombardo.
Da parte senese: da considerare la sterminatezza della panchina, l’esperienza del roster, il fattore campo, consideriamo che a Siena ha vinto soltanto il Real Madrid oltre ad Avellino in una gara, però, nella quale i senesi erano abbondantemente con la testa a Barcellona, la migliore difesa del campionato prima assoluta per recuperi. Se dobbiamo nominare due uomini, uno per parte, che potrebbero fare la differenza ci sentiamo di segnalare l’inesauribile Mazzarino e l’astro nascente Hairston, ci sono 13 anni di differenza tra i due ma entrambi potranno essere ago della bilancia di una finale che vede, inevitabilmente, Siena favorita ma che sicuramente sarà lunga e molto appassionante. Per gara 1 sono attesi moltissimi tifosi canturini, i biglietti sono andati a ruba a Siena ed in Brianza ed è previsto il tutto esaurito. Lunedì si replica sempre in Toscana e poi si va in Lombardia, naturalmente andare al Pianella con il 2-0 per Siena o con l’1-1 cambierebbe radicalmente le prospettive, è realistico ritenere che se Siena dovesse vincere le prime due gare in casa lo scudetto sarebbe attaccato alle canotte biancoverdi per un bel pezzetto, viceversa un 1-1 ribalterebbe il fattore campo e moltiplicherebbe l’entusiasmo della Bennet.
Si inizia sabato 11 alle ore 20,30 al Palaestra di Siena, arbitrano i signori Facchini, Sabetta e Pozzana, si va al meglio delle 7 gare. Vinca il migliore.
Alessandro Lami