BRINDISI – Ennesimo finale di un film visto troppe volte quest’anno nel palaPentassuglia, l’ultimo tiro che non entra e la squadra che malinconicamente rientra negli spogliatoi, mentre gli avversari festeggiano. Purtroppo Brindisi paga ancora una volta la poca profondità della sua panchina, con tutto il rispetto per i giocatori che la compongono ma la lega A è un altra cosa. Ci ha provato il povero Bechi a fare l’allenatore di lega A mandando in campo 8 giocatori, ma mentre lui ha potuto far ruotare per pochi minuti, Maresca (inguardabile), Infante, Pugi e Gallea, dall’altra parte Repesa poteva mettere in campo Nicevic, Peric,Brunner, Smith e Bulleri. Se per una volta usciamo dai luoghi comuni che la palla è rotonda che i canestri sono alti alla stessa maniera per tutti e il campo è uguale, nel basket non puoi barare la squadra più forte 99/100 è quella che esce vincente dal campo.
Ce la messa tutta Brindisi, si è arrampicata fino all’ultimo match ball, ma purtroppo quando sei stato in campo per 35 minuti di fila a ritmi altissimi, nei secondi finali è difficilissimo trovare quel guizzo vincente che che ti fa vincere.
E’ bastata quindi una Benetton dignitosa, stanca delle trasferta senese, ad avere ragione di un Enel che adesso per mantenere vive le speranze di salvezza deve necessariamente vincere con Biella in trasferta e l’ultima in casa con quell’air Avellino che si è tolta lo sfizio di andare a vincere sul campo della prima della classe, con sugli scudi quell’Omar Thomas non confermato dalla dirigenza brindisina che non lo ritenne adatto alla lega A (sacrilegio).
In crescita nella Benetton Devin Smith che appare sulla via di un eccellente recupero e che sicuramente lo vedrà grande protagonista nei palyoff al pari di Alessandro Gentile che si conferma giocatore di altissimo livello con una freddezza da veterano, saranno certamente i geni paterni. Un pò in ombra Motiejunas ben contenuto da Tourè, mentre Brunner si conferma lottatore formidabile.
Partita punto a punto con la Benetton sorniona e attenta a spezzare i ritmi della partita e a non far correre Brindisi, alternando zona e uomo e sporcando ogni linea di passaggio. I cinque giocatori di Brindisi giungono stremati nel finale e gli acciacchi nel finale di un campionato giocato mediamente a 35 minuti a testa si fanno sentire.
Dodici giorno di riposo per recuperare energie fisiche e mentali, dopo di che l’Enel andrà a giocarsi le residue speranze in quel di Biella, ultima chanche per salvare una stagione disastrosa.
ENEL Brindisi-Benetton Treviso 74-75
Parziali: 16-18; 22-21; 15-17; 21-19
Progressione: 16-18; 38-39; 53-56; 74-75
Raffaele Mauro