PORTO SAN GIORGIO (AP) – Tanto tuonò finchè piovve. Non è solo un antico incedere italico ma da questa sera è anche la frase che sintetizza, degnamente, la seconda, consecutiva orribile stagione della Lottomatica Virtus Roma che dopo la sconfitta di Porto San Giorgio di questa sera per mano di una degnissima (ma nulla di più), Montegranaro, dice molto probabilmente addio ai playoffs dopo ben 17 anni di fila di partecipazione ininterrotta.
Certo, molto probabilmente sarà così ma non ancora del tutto, a leggere attentamente la classifica questa sera: Archimede Pitagorico afferma infatti che la matematica non condanna una squadra, un roster, una dirigenza che non meriterebbe un traguardo così gratificante perchè ci sono ancora due gare da disputare per la Lottomatica; peccato però che queste due ultime sfide, in particolar modo l’ultima gara della Regular Season, vedrà la Virtus Roma, o quello che ne resta a giudicare dall’ennesima inguardabile prestazione di questa sera, giocare a Siena dopo aver ricevuto le V Nere nella propria, salvifica tana ma poi bisognerà armarsi di calcolatrice (e da quì il richiamo al famoso studioso dell’antica Grecia), e tirare fuori da esse le ragioni che possano spingere la Virtus Roma all’agognato obiettivo. Ma una cosa da questa sera è comunque certa: vada come vada, anche questa stagione che doveva essere di rilancio, di riscatto, dopo la più brutta stagione dell’Era Toti, è finita nella pattumiera. Playoffs significherebbe almeno Eurolega per il prossimo anno ma come si può sperare di battere la Montepaschi tra le sue mura, ammesso e non concesso che si batta anche la Virtus Bologna e di almeno 9 punti di scarto ? Battere Siena a domicilio…..Non a caso c’è riuscita ieri Avellino, squadra non certo lunga, profonda e grossa come questa Virtus Roma ma dotata di tanto, tanto, ma tanto carattere (perchè non vogliamo usare termini scurrili), cosa che questa Virtus Roma non ha e che purtroppo non si compra nemmeno al mercato e che se comunque si potesse acquistare, Boscia Tanjevic forse non riuscirebbe nemmeno a portare a destinazione (per la cronaca, questa sera il DT era in Turchia a ritirare un premio, atteggiamento insolito in una momento così delicato per il club….). Del resto, arrivare nelle Marche con la consapevolezza di giocarsi moltissimo in questa sera e mettere a segno nel periodo finale la miseria di 7 soli punti, la dice lunga sull’approccio mentale delle trasferte di questa Lottomatica Virtus Roma edizione 2010-11.
Ma ci sarà tempo per analizzare questa seconda sciagurata annata Giallorossoblu sperando sempre poi d’essere smentiti da positive congiunte astrali, concentriamoci invece su di una Sutor Montegranaro, apparsa appena sopra la sufficienza ma almeno capace di buttare nel campo quella capacità di stringere i denti, quella voglia di lottare che aveva smarrito da tempo immemore. Il neo-coach Gialloblu, Sharon Drucker, non ha brillato per alcune scelte tecniche operate ma era anche comprensibile considerando il pochissimo tempo a disposizione per capire dove fosse planato da Tel Aviv. Ed allora spazio al totem Sharrod Ford (che risulterà alla fine l’MVP della sfida con 28 di valutazione, arpionando ben 16 rimbalzi !), ad Allan Ray ed al nuovo arrivato Tucker, con Cavaliero e Williams a sostenere le loro invenzioni. Proprio quest’ultimo, il “vecchio” Shammond, quasi controproducente per i suoi e tenuto a lungo in campo da parte di Drucker nonostante sganciasse tiri a salve, ha messo a segno la tripla che rimetteva davanti la Fabi Shoes al 34° (64-63), e da lì per i padroni di casa è stata una passeggiata condurre il porto la vittoria, aspettando il puntuale crollo mentale degli avversari.
Cose facili quindi, niente di fantasmagorico, tantissimi errori per la Sutor ma è andato bene lo stesso anche perchè la Lottomatica andava cotta a fuoco lento, come in ogni trasferta da quando Filipovski ne occupa la panca. E così è stato. Ivanov prima con le marce basse, dopodicchè in crescendo ha stremato la difesa della Virtus (male però per lui le 5 perse), ma grande merito va anche dato a Cinciarini sempre non considerando le palle perse. Una Sutor fredda e cinica, che ha quasi giocato al gatto col topo, restando sempre a contatto della Lottomatica dopo un tentativo di fuga al 6° (12-6), non riuscito ed aver poi subito l’unico bagliore di luce nel buio della notte per i romani, Charlie Smith.
Il Ragno ad un certo punto ha fatto pentole, coperchi e fornelli ma, alla fine, si è arreso anche lui nel nulla offensivo dei compagni. Imbarazzante vedere come una squadra con ben 2 playmaker in campo, Gordic e Washington, e 2 in panca fissi, Vitali e Giachetti, non riesca a condurre un gioco degno di tal nome nei momenti cruciali, a fare delle scelte offensive che abbiano un senso se non il solito tiro dalla lunga che se non va, son dolori. Alla fine i numeri sono impietosi: Washington -2 di valutazione (il peggiore dei suoi, grazie ad un tecnico fischiatogli, Roma ha di fatto abbandonato la gara nei minuti finali spedendo in lunetta 4 volte gli avversari con anche possesso palla), Gordic 1. A proposito: che fine ha fatto il playmaker arrivato in punta di piedi e che aveva stupito tutti per il modo con il quale riusciva a mettere in ritmo i compagni e per come sapeva scandire il gioco? Eppoi come non segnalare un Dasic ormai spremuto a mò di agrume, tenuto in campo nonostante sia evidente che ad un certo punto non abbia più una postura positiva, che chiude con un imbarazzante -1 di valutazione finale ? Ed un Traore che perde palloni importantissimi in momenti cruciali ? Come è lontana Sassari per lui….Benino Djedovic, nonostante il giovane bosniaco sia rientrato solo la settima scorsa dopo uno stop di 45 giorni, 10 punti in carniere ed un complessivo, discreto 14 di valutazione. Male Gigi Datome, bene alcuni suoi canestri nel periodo finale ma sostanzialmente male, come male anche alcune scelte di Filipovski.
Applausi quindi per la Fabi Shoes e soprattutto per la profonda e giusta soddisfazione dei 3.500 spettatori del Pala Savelli e mesto, mestissimo rientro nell’Urbe questa sera, nel giorno della beatificazione di Giovanni Paolo II e della Festa dei Lavoratori. Quante volte abbiamo scritto, ed in tempi non sospetti, che questa squadra aveva dei problemi e che andavano risolti per tempo ? Non sappiamo come andrà a finire, come scritto prima ma una cosa è certa: così è decisamente arduo andare avanti, se qualcuno sappia come fare ad uscirne si faccia avanti perchè Roma, il suo pubblico e soprattutto il gioco del basket, lo pretendono.
Fabi Shoes Montegranaro – Lottomatica Virtus Roma 75-66
Parziali: 19-17; 17-23; 19-19; 20-7
Progressione: 19-17; 36-40; 55-59; 75-66
MVP
Sarà anche uno scarso difensore ma Sharrod Ford fa a fettine gli avversari, infliggendogli una lezione di tecnica e possanza fisica. Bene anche Ivanov ed il debuttante Tucker, voglioso e determinato, esattamente il contrario di certi avversari.
WVP
il “solito” Allan Ray che di fatto imita gli ex-compagni di squadra della Virtus con una prova insignificante. Non citiamo Washington, Gordic e Dasic solo per non infierire.
Fabrizio Noto/FRED