MONTEGRANARO (AP) – A soli 3 turni dalla fine della Regular Season, in un torneo dove tecnicamente si è visto poco se non pochino, Montegranaro e Roma si giocano una ricchissima fetta di stagione domenica sera e chi perde deve dare addio, mestamente, ai propri sogni di gloria se non definitivamente almeno al 90%.
Due squadre dense di problemi in questa stagione 2010-11, di contraddizioni, di tecnica inespressa e di dubbi amletici che le han costrette ad un campionato di retroguardia per la rabbia e lo stupore dei propri tifosi.
Fabi Shoes Montegranaro
Eppure due mesi fa appena in terra marchigiana si pensava ai playoff, ad un posto che oscillasse tra la quinta e la sesta posizione come minimo, visto l’equilibrio del torneo ma soprattutto le notevoli individualità, nel pieno rispetto della coralità di squadra, del roster gialloblu con Stefano Pillastrini a dosare equilibri ed alchimie tattiche.
Poi, lento ma inesorabile, il crollo prima di risultati, poi di gioco, infine di carattere culminata nell’umiliante sconfitta di domenica scorsa contro Teramo, un semi-derby perso dopo IL derby, perso anch’esso contro la rivale “storica”, Pesaro. Troppo, decisamente troppo per una tifoseria ormai divenuta competente ed esigente a chiedere, ad invocare una svolta con la Triade dirigenziale a correre subito ai ripari. Ed ecco subito dopo Pasqua ed un paio di giorni passati al telefono, l’arrivo del nuovo allenatore, l’israeliano Sharon Drucker, per dare una scossa emotiva ad un gruppo che da la netta sensazione di essere scivolato in una sorta di limbo mentale, dal quale uscire non è affatto facile se non ci si mette qualcosa di più del solito dentro. E due giorni dopo, infine, puzzle rifinito e sistemato con ingaggio anche dell’ala ex-Aris Salonicco ma anche Toronto Raptors PJ Tucker. Ora per i giocatori gli alibi stanno a zero e domenica, coloro che magari facevan finta d’impegnarsi perchè il colpevole era Pillastrini, non potranno certo tirarsi indietro anche perchè il rischio di retrocedere è concreto, non un’illusione. Ovviamente per il neo-arrivato Tucker si dovrà trovare posto tra un extra-comunitario, l’indiziato numero uno sembrerebbe Ryan Toolson il quale, dopo lo scoppiettante pre-campionato in maglia Treviso, non ha più saputo ritrovare smalto e brillantezza al tiro che è la sua arma principale, sovrastato nei numeri dall’altro arrivo in corsa, Shammond Williams. Dopodicchè è presupponibile che Drucker, da bravo coach israeliano, condira la partita con zona, zona-mista e qualsiasi altra diavoleria per inceppare l’attacco romano ma, è bene ribadirlo, domenica sera le chiacchiere e le teorie varranno poco, sarà una gara da vincere, una gara da playoff se si vuole evitare di passare altre due domeniche di terrore in fondo alla classifica. Antonutti sarà fermo ai box per infortunio, si spera di rivedere i Cavaliero e Cinciarini di qualche mese fa.
Lottomatica Virtus Roma
Scriviamolo senza remore o senza il timore d’essere smentiti: se Roma perde domenica i playoff sono andati. In queste ore di vigilia, d’attesa snervante in Viale Tiziano nell’Urbe, la tensione è alta perchè tutti sono consapevoli che perdere a Porto San Giorgio significherebbe non disputare la parte più ricca d’emozioni per chi gioca a basket.
Contro Caserta era importante vincere e lo si è fatto, partita brutta, tesa e spigolosa ma sempre all’interno del fortino-Palalottomatica (inespugnato dopo la sconfitta di Siena del neo-arrivato Filipovski), divenuto una roccaforte per chiunque. Qualche segnale confortante di carattere, di grinta pura e di sangue freddo nei soliti Datome e Dasic ma domenica sera l’assordante boato che certamente inscenerà lo straordinario pubblico della Sutor potrebbe, come sempre, far ripiombare la Virtus Roma nel solito stato di imbambolamento che gli son costate diverse, troppe partite perse in trasferta. Eppure adesso c’è, ci sarà la rosa al completo con Gordic, Vitali e Washington in regia, Djedovic non al top ma pronto a dar fiato ai compagni sotto pressione, con Gigli segnalato ancora in ritardo ma sempre difficile da superare, anche per Mister Sharrod Ford ed il suo straordinario gioco di piedi alla Fred Astaire. Attenzione però, a non lasciare troppo spazio ai cecchini della Fabi Shoes dalla distanza: Ray (ex di turno con il dente avvelenato), Cavaliero, Ivanov pure, per non parlare di Williams e Cinciarini, pronti a bombardare la retina della Lottomatica: chiudere sì l’area ma senza lasciar troppo spazio dalla lunga.
Scaramanticamente Filipovski, vittorioso sinora solo a Brindisi da quando è in panchina a Roma (prima di ritorno, fine gennaio scorso), ha sempre e solo perso e non ci sta a mancare i Playoff ed a passare alla storia del basket italiano come il coach con il quale Roma non centra questo obiettivo puntualmente raggiunto sempre sin dal lontano 1994. No, i tifosi romani non vogliono neanche pensarci a questa evenienza nonostante sia presente tra di loro una minoranza, che purtroppo sta ingrossando le fila, dei dissidenti, degli scontenti e degli insoddisfatti, di coloro insomma che non vedono più di buon occhio questa Virtus Roma arruffona, sprecona, sciatta e molliccia, che da anni illude senza mai arrivare ad un traguardo a mani festosamente sollevate in segno di giubilo. Il tempo, per quanto concerne la loro pazienza, è finito già da parecchio, vittoria di Porto San Giorgio o meno….
Precedenti: poco incoraggianti per la Virtus Roma perchè su 4 gare disputate nelle Marche, solo l’anno scorso è riuscita a violare il campo avverso per la prima e finora unica volta.
Si gioca: Porto San Giorgio, ore 18.15 di domenica 1 maggio 2011
Arbitri: Sahin-Seghetti-Crescenti
Fabrizio Noto/FRED