ROMA – Per gli amanti del fioretto la partita del Palalottomatica non sarà stata certo l’esegesi del basket. Tanto agonismo in campo, tanti contatti al limite, un accenno di rissa e qualche errore arbitrale. Alla fine, meritatamente, la spunta una Lottomatica più concreta e solida, che si prende lo scalpo di una Pepsi che troppo presto in questo campionato sembra aver tirato i remi in barca. Con Djedovic recuperato (e stasera spremuto forse un po’ troppo) e con il rientro, speriamo quanto prima, di Giachetti, la Lottomatica è da playoff. Ha solo da temere questa Caserta che proprio sui capitolini cercherà di fare la rincorsa per sperare nella postseason, dato che la vittoria è stata solo di 6 punti, mentre i campani all’andata si imposero di 8. E’ l’unica squadra contro cui gli uomini di Sacripanti abbiano buono il confronto diretto, anche se il prossimo impegno casalingo vs Milano per la Juve è un’ultima spiaggia in cui bisognerà trovare cielo sereno e tanta, tanta fortuna.
Stasera è mancato all’appello Di Bella, in panchina per onor di firma, e forse è mancata l’anima alla squadra, in cui i tiratori Ere e Bowers vanno sì in doppia cifra ma non incidono, in cui Williams, come sovente limitato dai falli, è l’unico appiglio della squadra in attacco con la sua verticalità e il suo sgomitare selvaggio, e dove Jones, campione che ho sempre apprezzato per professionalità e serietà, nonchè per estro (stasera ne mette ben 13 in soli 3′ nel terzo periodo), si lascia andare ad un gesto inconsulto, una testata a Datome in un parapiglia infinito, che gli costa solo un tecnico. Non è da lui… E se il leader “perde la cabeza” non c’è via di scampo per il resto della squadra. Non so se è un record, forse ci manca poco, ma la panchina di Caserta, con Garri, Colussi e Martin in campo per un tempo considerevole (10 minuti i due lunghi, 12 l’ex Pavia), riesce nell’impresa di racimolare 0 punti, 2 rimbalzi e uno 0/6 dal campo complessivo che lascia ben poco all’immaginazione e ai commenti.
Roma al contrario è ordinata, cinica e convinta dei suoi mezzi, non fa granchè in termini di qualità, ma la mole di gioco è comunque sufficiente a meritare la vittoria. A scuola si direbbe 6+ e tutto fila liscio in pagella, ma per giocatori come Datome, Dasic e Traorè, questa è ordinaria amministrazione. Stasera bene anche il redivivo Washington, che spinge l’allungo decisivo, anche se si è potuto ben apprezzare pure un Gordic molto intenso in uscita dalla panchina, che non ha risparmiato una difesa casertana pigra e svogliata.
Nel sabato in cui Charlie Smith si prende una serata libera, la gara è all’inizio involuta e dominata da attacchi che sono usuali per la A2 femminile, non certo per questi livelli, con conclusioni che a stento toccano il ferro. Unica soluzione per la Pepsi è Williams e il suo pick and roll; Roma è contratta e non riesce a trovare la via del canestro, Bowers nella più totale confusione, resuscita e va a piazzare un contropiede devastante che chiude il primo quarto addirittura a vantaggio degli ospiti. Ospiti che però subito compensano con un secondo quarto pazzesco in senso negativo, con le solite conclusioni fuori misura ed affrettate, con un gioco difensivo praticamente assente. Così Roma sale in cattedra e con tiri puliti da oltre l’arco si riporta avanti, con Dasic che fa il “factotum dell’Urbe” e Djedovic che, dove non arriva con i canestri segnati, ci arriva con la voglia e l’intensità. Intervallo lungo a favore della Lottomatica, 38-33 il punteggio. Intervallo lunghissimo per la Pepsi, che, come potrete notare in ogni articolo sulla suddetta squadra, resta a guardare nei primi minuti del terzo quarto, subendo le giocate di Washington e Gordic, aiutate da un Koszarek che subisce fisicamente il contatto dell’americano e Bowers che lascia passare chiunque gli capiti a tiro. Sacripanti, come spesso gli succede quando tutto va storto, prova a girare la partita con la solita zona fronte pari, e tutti gli attacchi si impegolano contro questa difesa (forse da proporre più spesso?) e la Pepsi si ridesta, tornando a meno uno grazie alla fiammata citata di Jones, che poi va di testa su Datome e si becca un tecnico che cambia psicologicamente la partita. Avrebbe meritato l’espulsione. La gara resta punto a punto, Ere piazza un canestro importante che vale il sorpasso e le speranze di colpaccio, ma quando Williams esce per 5 falli la gara finisce lì, con Traorè che si impossessa del pitturato e riporta i suoi in vantaggio. Con un solo possesso tra le due squadre, ci pensa Gigi Datome a chiudere la gara sul +4 a 35″ dal termine. Finisce 74-68, ma non basta per il doppio confronto. Onore a Roma che vince; Caserta, forse impegnata a pensare al suo futuro, deve fare ammenda, Uovo di pasqua indigesto.
LOTTOMATICA ROMA – PEPSI CASERTA 74-68
Parziali: 18-22; 20-11; 21-24; 15-11
Progressione: 18-22; 38-33; 59-57; 74-68
Mvp: Gigi Datome, che assieme a Dasic fa quello che vuole e permette ai suoi di venire a capo di un match difficilissimo.
Wvp: Sul campo tutta Caserta che fa ben poco. Su tutti Jones, specie per il gestaccio commesso.
DOMENICO LANDOLFO