FORLI’ – Alla fine la città del blues deve inchinarsi dinnanzi al liscio romagnolo. Daltronde si sa, i due stili sono completamente diversi. Più frizzante e godereccio il secondo, più struggente e pieno di sofferenza il primo. Durante il match si balla liscio per 3 quarti e mezzo, col pubblico forlivese che si vede catapultato alla sagra della tripla. Pistoia s’incaponisce sulla zone fronte pari, Forlì mitraglia la retina esaltando gli oltre 4000 del Palafiera. Chi suona blues però, è avvezzo alla sofferenza e non si dà mai per vinto. Se poi tra le tue fila hai un certo Jarvis Varnado, nel bene o nel male, sai che puoi sempre contare su di lui. Infatti a metà del terzo quarto è proprio Varnado a risvegliarsi, distribuendo stoppate e giocando il suo basket rockettaro, ricacciando Forlì a -1 dal +13. Peccato per Pistoia che Varnado non abbia giocato così tutta la partita. Nel finale punto a punto i tifosi di casa non si negano nemmeno il thrilling allo scadere. La sirena sancisce l’82-81 finale, baci e abbracci e tutti a casa. Invece no, al tavolo si scaglia immediatamente tutto lo staff toscano. Il conciliabolo dura diversi minuti, l’odore della beffa comincia a diffondersi nell’impianto romagnolo. Il responso saranno altri 35 secondi da giocare per errore cronometrico, con rimessa dal fondo per Forlì. I giocatori forlivesi si danno la carica e ritrovano la concentrazione, Fucka no e sbaglia i due tiri liberi decisivi proprio sotto quella curva, che l’ex nazionale italiano diceva di non temere. L’86-84 finale è il frutto di un killer instinct liviense che sta rendendo il Palafiera una fortezza inespugnabile. Ora, dopo tre vittorie consecutive, Forlì si trova a +6 in classifica su un’arrendevole San Severo che, nell’anticipo di ieri sera a Verona, ha intonato il canto del cigno. Davanti, oltre agli scaligeri, hanno “miracolosamente” vinto tutte; Casalpusterlengo a Rimini e Reggio Emilia a Venezia, complicando non poco l’aggancio forlivese alla terzultima piazza. Per i ragazzi di coach Vucinic la realtà assume sempre più decisamente i contorni del ripescaggio, ma guai a parlarne ora, perchè a Forlì nessuno molla fino alla sentenza inappellabile della matematica. C’è ancora una trasferta da organizzare, e dopo i 900 di Rimini, i 600 di Reggio Emilia ed i 500 di Jesi, si attende di conoscere da Ferrara quanti saranno i tagliandi disponibili per il derby di domenica prossima, e soprattutto, se la società di via Piangipane metterà in atto qualche operazione di marketing “ostruzionistica” per limitare l’esodo dei tifosi romagnoli al PalaSegest.
Dopo la palla a due vinta da Poletti si capisce chiaramanete come si svilupperà il canovaccio tattico della partita. Moretti spiana subito un zona 2-3 sfidando al tiro i padroni di casa. Il primo a tentare è proprio capitan Poletti che sbaglia. Forlì tiene altissimi i ritmi del match, mentre Pistoia non riesce ad infilare il granellino di sabbia nel perfetto ingranaggio forlivese. Dopo il primo canestro della partita, tripla di Porzingis, i padroni di casa non conosceranno più svantaggio fino alla metà del terzo quarto. Jones si carica la squadra sulle spalle, segna dalla media, prende un rimbalzo difensivo sull’errore di Varnado e fornisce l’assist a Mike Nardi per la tripla del 5-3 del primo minuto. La difesa indemoniata dei ragazzi di Vucinic porta tante palle perse a Pistoia che poi, tra i minuti 4 e 6 deve incassare tre bombe, una di Jones e due di Nardi, che infiammano il Palafiera e fissano il risultato sul 18-11. La partita è maschia e la panchina corta suggerisce a Moretti di cominciare quanto prima la girandola delle sostituzioni. Berti per Porzingis e Fucka per capitan Toppo portano in dote a Forlì, dopo il time out Tuscany, un canestro da sotto di Jones di pregevolissima fattura. E’ 20-11 e a Pistoia serve un segnale di ripresa. Ci prova Varnado con una schiacciata, cui replica perentoriamente Goldwire in penetrazione. Forte prende per mano gli ospiti, che chiudono il primo quarto sotto 25-21 maledicendo la tripla di Borsato a spezzare il break toscano. Alla ripresa del gioco, in campo si vedono Ranuzzi e Campani per Forlì. Cambiano gli attori, ma non la regia, così i romagnoli inanellano una serie impressionante di triple e di tiri appena dentro la linea dei 6,75, ben 6 sui 9 realizzati nel quarto, che portano le squadre sul punteggio di 51-41 alla fine del primo tempo. A Venezia, per intenderci, Trenkwalder e Reyer sono sul 25-27.
La ruvidità del match si acuisce decisamente al rientro in campo, quando l’indisponenza di Fucka e l’atteggiamento provocatorio di Forte fanno saltare i nervi a Jones, Goldwire ed al pubblico del Palafiera. Si segna poco, e dopo 5 minuti le squadre si trovano sul 57-47 con Fucka che riesce a tenere i suoi ad un margine di distanza accettabile. Nardi e Filloy si scambiano cortesie da tre punti e Huff segna la bomba del +13, 63-50. A questo punto Varnado decide di interpretare se stesso, licenziando la propria controfigura. Canestri e stoppate del “Tornado” chiudono il terzo quarto sul 66-60. Mentre Forlì continua a sparacchiare da tre, con medie decisamente peggiori del primo tempo, Pistoia punisce i romagnoli con una serie di tiri da sotto che al 37′ la premiano. E’ 76-77. I liviensi abbandonano intelligentemente la soluzione dalla distanza e cominciano ad attaccare il pitturato. Poletti, Goldwire e Jones raddrizzano la rotta della barca che stava per naufragare ed infondono fiducia al Palfiera, 82-77. Al 39′ Filloy segna i liberi del -3 e Porzingis fissa il risultato sull’ 82-81 finale, cui verranno aggiunte le emozioni sopra descritte che sanciranno l’86-84 definitivo.
Sala stampa
Coach Vucinic, decisamente provato, attacca subito con la dismina del match:”Il piano tattico della partita era ben chiaro, dovevamo dare intensità in difesa aumentando contemporaneamente anche il ritmo della parrtita. Questo è stato possibile solo fino ad un certo punto, perchè a metà del terzo quarto è salito in cattedra Varnado. Anche Forte ha poi cominciato a tirare con soluzioni difficilmente marcabili. La nostra intensità ha fatto la differenza.” Sul finale chiarisce che la decisione arbitrale è stata correttamente quella di far rigiocare l’ultima azione in funzione di un errore del cronometro. Si è praticamente cancellato quanto successo prima, ridando la possibilità alle due squadre di riscrivere correttamente il finale di partita. ” Inizialmente sembrava che gli arbitri volessero andare incotro alle richieste di Pistoia, riportando il cronometro a 11 secondi con palla in mano a loro. Poi però è intervenuto Cazzaro (designatore arbitrale Legadue, ndr) che ha spiegato bene il regolamento agli arbitri. Poi sicuramente Pistoia farà ricorso. Staremo a vedere.” Sui risultati dagli altri campi il coach serbo è abbastanza laconico: “Noi non ci apsettiamo regali da nessuno. Puntiamo a fare 24 punti con la speranza che bastino.” La chiosa finale è un omaggio ai tifosi forlivesi:” Il miglior giocatore stasera è stato il Palafiera. Giocare qui è stupendo.”
MarcoPoloShop.it Forlì – Tuscany Pistoia 86-84
Parziali: (25-21; 26-20; 15-19; 20-24)
MVP: non tanto per le statistiche, che a volte sono bugiarde o nascondo aspetti non “sensibili” ai tabellini, quanto perchè Bobby Jones è riuscito ad essere decisivo là dove Forlì ha vinto il match: la metà campo difensiva. La stoppata su Forte nel finale gli sarebbe valso il riconoscimente anche se avesse fatto 0 punti.
WVP: Jaris Varnado. La mestra di lui direbbe:” E’ bravo, ma non si impegna”. Ecco, un talento come il suo, che va solo quando gli pare, è semplicemente sprecato. Gli bastano 5 minuti per cambiare il volto di una partita, ma allora perchè non ne gioca 40?
Massimo Framboas