PESARO – Dopo la sbornia di Eurolega la Montepaschi si rituffa nel campionato italiano dopo un’assenza di quasi un mese e lo fa nel solito modo, ovvero ottenendo l’ennesima vittoria seppur giunta con qualche sofferenza più del solito.
In sede di presentazione del match si era detto che alla Scavolini Siviglia sarebbe servita una gara pressoché perfetta per poter sperare di portare a casa la vittoria, approfittando magari di una certa rilassatezza dei biancoverdi ed in una loro prestazione non eccezionale.
Tuttavia se Siena ha mostrato di essere comprensibilmente non al meglio della forma e volutamente in fase di recupero psicofisico, c’è la sensazione che dalla Scavolini Siviglia ci si potesse aspettare qualcosa di più e che i biancorossi abbiano perso un’occasione quanto meno per provarci in maniera più decisa.
Non che la prova dei biancorossi non sia stata encomiabile. Pesaro ha lottato, ha difeso, ha subito, ha rimontato, si è arrabbiata con gli arbitri ma alla fine ne è uscita sconfitta con la sensazione di non aver mai messo seriamente in discussione il risultato finale; tutto questo mentre la Montepaschi è parsa un po’discontinua e non devastante come suo solito.
Alla fine per Pianigiani è stato sufficiente far ricorso per qualche frangente alla sua proverbiale difesa asfissiante ed al suo roster infinito, grazie al quale se Rakovic e Kaukenas sono stati inguardabili e Lavrinovic ha giocato al minimo sindacale, c’è sempre qualcuno pronto ad ergersi a protagonista (in questo caso Jaric e Moss).
In ogni caso la partita è stata vera e combattuta fino in fondo, come testimonia il fatto che nel solo ultimo quarto sono stati tirati 27 liberi, e di questo va dato merito alla Scavolini Siviglia che, dopo un primo tempo difficile, ha avuto la capacità di non abbattersi e rialzare la testa ogni qualvolta gli avversari mortificavano le sue velleità di rimonta.
Certo che per poter sperare in qualcosa di più che una sconfitta onorevole, sarebbe stato necessario qualche segnale di recupero da parte dei suoi giocatori più in crisi, come Almond, Aleksandrov e Cusin, laddove i primi continuano ad essere degli Ufo e l’italiano si è ben presto autoescluso dal match per i consueti problemi di falli.
Al contrario, visto il suo roster infinito, Pianigiani si è potuto permettere di lasciare fuori dai dodici Zizis ed Hairston per far giocare chi in Eurolega è stato tenuto ai margini come Mc Calebb ed Aradori, che infatti sono partiti in quintetto base; Michelori invece è in panchina per onor di firma con un piede acciaccato.
Dalmonte risponde con la novità di Melli in quintetto e, in apertura di gara, è proprio l’ala reggiana a farsi valere segnando i primi due punti e con un’efficace presenza difensiva; la Montepaschi invece parte con il freno a mano tirato e così la Scavolini Siviglia, nonostante un po’ di timore reverenziale, prova l’allungo e dopo poco più di cinque minuti si trova addirittura sull’11-6.
Il tempo per Pianigiani di chiamare time-out per riordinare le idee e per ordinare un pressing a tutto campo e Siena, con Jaric in campo per McCalebb e Moss sugli scudi, piazza uno stordente parziale di 11-0 con cui chiude la prima frazione avanti sull’11-17.
La sensazione è quindi quella che gli ospiti stiano quindi giochicchiando un po’ come il gatto con il topo ed in effetti, nel secondo quarto Pesaro viene tenuta a bada piuttosto agevolmente; mentre Siena sembra svolgere il suo compitino e si affida più che altro a momenti di difesa intensissima, Dalmonte non riesce ad ottenere nulla dalle sue punte di diamante Collins e Diaz, bene imbrigliati dagli esterni avversari, ed il solo Hackett sembra avere la faccia tosta per cercare di opporsi alle folate biancoverdi.
L’italo – americano segna 9 punti nel solo secondo quarto ma è troppo solo e così la Montepaschi chiude sul 35-24 nonché con una sensazione di completo controllo sul match.
Il ritorno in campo dei padroni di casa è invece da stropicciarsi gli occhi e nei primi 3:30 Pesaro piazza un inaspettato parziale di 9-0, firmato dall’unica vera fiammata del duo Collins – Diaz, con il quale impatta incredibilmente il match.
A quel punto Pianigiani non può fare altro che chiamare time-out ed al ritorno in campo sono i soliti Jaric e Moss e firmare il contro parziale con cui Siena torna a +7 (34-41); il recupero di Pesaro è sembrato un mero fuoco di paglia ed invece la Scavolini Siviglia dimostra di essere tornata in campo con un’altra testa e si porta addirittura in vantaggio con due triple di Collins ed un buon cesto di Melli (42-41 a 2:30 dalla fine).
Neanche il tempo per il pubblico di casa di esaltarsi che un altro controbreak degli ospiti fissa il punteggio finale del terzo quarto sul 44-52.
Questo tira e molla sarà il leitmotiv di tutto il resto della partita; Pesaro prova con tutta la sua grinta a recuperare e, ogni qualvolta Siena sembra piazzare la zampata definitiva, i biancorossi hanno le energie nervose per cercare un nuovo recupero, senza tuttavia riuscire più a metter seriamente in discussione la partita.
Il momento decisivo si ha probabilmente a metà del quarto quando, sul 53-60, ad Hackett viene fischiato il quarto fallo e poi viene spedito fuori per un fallo tecnico per un suo gesto di stizza, proprio quando pochi minuti prima Lavrinovic era stato graziato dopo avere applaudito ironicamente l’arbitro.
Tra le proteste infuocate del pubblico la Montepaschi tira sei liberi consecutivi che la portano sul 53-66 per quello che sarà il massimo vantaggio ospite.
Senza il suo migliore giocatore il destino della Scavolini Siviglia sembra segnato ed a questo punto il rischio è che i giocatori di Dalmonte sbaracchino incassando un disavanzo troppo severo; invece, spinta dal suo gladiatore Flamini, i biancorossi hanno la forza di rosicchiare nuovamente lo svantaggio e di riportarsi sul -4 (62-66) ad un minuto dalla fine.
La Montepaschi ha però la palla in mano e prima segna un libero con Stonerook e poi, sul ribaltamento di fronte, Melli perde malamente il pallone; mancano 30 secondi e Pesaro ricorre ancora al fallo sistematico per una disperata rimonta, ma oramai Siena non può più temere per la vittoria.
Spogliatoi
Dal Monte: al di là della situazione particolare di Siena, che veniva da una lunga inattività in campionato, noi abbiamo disputato una partita di grande presenza e attenzione; purtroppo quello in cui siamo mancati è stato non riuscire a tenere mentalmente fino in fondo contro la loro nota intensità, perché comunque loro venivano da una serie di Eurolega intensissima e giocano sempre a quel livello. Noi forse dovevamo attaccare di più il canestro e avere più coraggio in questo senso, invece spesso ci siamo impantanati nel palleggio oltre la linea da tre punti. Teniamo per buono quello che abbiamo visto e tuffiamoci verso una serie di partite decisive per il nostro immediato futuro.
Pianigiani: oggi è stata una partita strana e complessa per noi. Dopo un mese di assenza dal campionato italiano, sono ovviamente contento per avere ricominciato con una vittoria esterna e non mi sono arrabbiato più di tanto per qualche palla persa di troppo e per qualche tiro sbagliato con i piedi per terra; anche perché in ogni caso la partita di oggi noi l’avevamo impostata cercando di far giocare più minuti possibile a McCalebb per recuperarlo ed anche ai nostri italiani (Aradori in particolare), che in Eurolega erano rimasti un po’ ai margini. Non è stata una partita spettacolare in attacco ma era quello che mi aspettavo, perché Pesaro ci ha teso numerosi trabocchetti difensivi e comunque perché quello che avevo chiesto alla squadra era riuscire a tenere a basso punteggio l’attacco di Pesaro. Ripeto che sono molto contento per come è andata oggi ma di sicuro dovremo migliorare in fretta sotto il profilo offensivo fin da giovedì a Milano, altrimenti rischiamo seriamente la sconfitta.
Scavolini Siviglia Pesaro – Montepaschi Siena 66-72
Parziali 11-17; 14-17; 19-18; 22-20
Progressione 11-17; 25-34; 44-52; 66-72
Mvp va sicuramente menzionata la prova a tutto campo di Moss, preciso in attacco ed eccellente in difesa, ma alla fine si fa comunque preferire il redivivo Jaric, sia per una questione meramente numerica (17 punti, 5 rimbalzi e 4 recuperi), sia soprattutto perché c’è sempre in campo lui quando Siena ristabilisce le distanze contro i tentativi di rimonta pesaresi.
Wvp Memore dell’eccellente prova fornita nell’ultimo scontro diretto di Coppa Italia, Dalmonte concede una certa a fiducia ad Almond, ma l’ala americana lo ripaga con l’ennesima prova abulica, in cui in 25 minuti tira con il 20%, perde 6 palloni (di cui alcuni clamorosi) e sbaglia sempre nei momenti decisivi.
Giulio Pasolini