Altra partita rispetto a quella di 2 giorni fa: meno combattuta a ogni azione, ma semplicemente a due facce (seppur molto attraenti…).
Inizia bene il Barcellona che accumula subito un parziale di 11-3, approfittando anche dell’ostinazione di Obradovic nel voler riproporre il quintetto che non ha dato alcun frutto martedì; questo volta però l’esperimento dura qualche minuto in meno e Vougioukas comunque poi non rientrerà più.
Il Barça letteralmente domina il primo quarto e lo conclude avanti 17-10, divario che comunque non va così male al Pana vista la poca qualità di gioco offerta e le ben 6 palle perse.
Stessa solfa nel secondo quarto e Barça che allunga sul 24-12: timeout obbligatorio di Obradovic che striglia alla grande i suoi, ma senza successo; anzi, pochi minuti dopo i padroni di casa arrivano sul 28-12 grazie a una splendida azione corale con ottima circolazione di palla.
Finalmente arriva il primo parziale greco di 7-0, grazie soprattutto a 5 punti di Sato, che permette ai greci di andare all’intervallo sotto solamente 38-28. Ma non c’è partita e soprattutto non c’è Diamantidis: per lui solo 2 punti dopo i primi 20 minuti.
Il secondo tempo sembra riniziare sugli stessi binari, ma stavolta il Pana riesce a non perdere il contatto con l’avversario e riesce a restare sempre a una decina di punti di distacco per metà quarto.
Poi comincia ad ingranare meglio e riesce a rosicchiare altri 5 punti di svantaggio grazie al risveglio del suo leader numero 13 (per lui 14 punti nel solo 3^ periodo); la ciliegina sulla torta la mette però Sato che con una tripla allo scadere suggella il punteggio sul 57-56 prima dell’ultimo intervallo.
Il Pana ha messo la freccia del sorpasso, continua la sua rimonta anche a inizio ultimo quarto (il parziale dice 11-0 per i greci) e accumula 4 punti di vantaggio, che riesce a mantenere fino a 28 secondi dal termine.
Timeout Barcellona: all’uscita Navarro realizza una giocata da 3 punti che riaccende i sogni blaugrana.
Immediati falli tattici che portano in lunetta Diamantidis che però fa solo 1/2; l’ultima palla è in mano al Barça con solo 2 lunghezze da recuperare, ma Lakovic si fa ingolosire dalla situazione e prova la tripla della vittoria che però non entra. Rimbalzo Pana, contropiede immediato per evitare il fallo e schiacciata finale di Batiste che chiude il match sul 71-75.
Gara 2 conferma la sensazione del primo match: il Barcellona è molto più lungo e in grado di offrire una migliore prestazione di squadra; il Panathinaikos invece si affida alle proprie individualità partendo dal suo classico pick’n’roll (meglio se con palla in mano a Diamantidis). E’ confermata anche la ricetta per permettere ai greci di battere i campioni in carica: 3 buone prestazioni individuali non bastano, ne servono almeno 4.
E stavolta alla triade Diamantidis-Nicholas-Batiste (rispettivamente 17, 10 e 14 punti) si è aggiunto un finalmente ritrovato Sato in condizione senese: per lui 18 punti e tanti canestri segnati con freddezza e precisione soprattutto sugli scarichi.
Ora si va ad Atene per gara 3 e 4. La domanda è: riuscirà la caldissima arena biancoverde a diventare il classico sesto uomo in campo per i padroni di casa o, in questo caso, il necessario quarto uomo per potersi aggiudicare il biglietto per le Final 4?
Maurizio Musolino