E’ forse il quarto di finale più equilibrato delle sfide in programma in questa edizione d’Eurolega 2010-11, sensazione rafforzata da due motivi principali.
Il primo è che nella fase a gironi per la qualificazione alle Top 16 le contendenti si siano divise le vittorie: i baschi in casa all’esordio e gli israeliani alla Nokia Arena al ritorno, scarto globale a favore dei primi di soli 5 punti.
Il secondo nasce invece dall’andamento, dal passo con cui le due compagini arrivano a questa sfida. Il Caja Laboral, forte di due vittorie fondamentali nelle ultime due sfide delle Top 16, tocca di fatto il cielo con un dito, consapevole non solo di poter arrivare per l’ennesima volta all’atto conclusivo di Barcellona questa volta….Diremmo quasi senza volerlo ma soprattutto forte di una carisma, di una esperienza, di una forza e di un blasone che il Fernando Buesa Arena di Vitoria trasmette, condizionando ormai da sempre le prestazioni degli avversari. Entusiasmo alle stelle quindi per i baschi del sergente di ferro Dusko Ivanovic, proprio quello che non si può dire se ci si riferisce alla Nazionale Gialloblù d’Israele guidata da David Blatt. La doppia sconfitta per mano del Barcellona non è stata ben digerita dallo staff israeliano che puntava, dopo l’esaltante prima fase del Torneo, al primo posto nel girone delle Top 16. Invece così non è stato, anzi, la sconfitta subita all’ultima giornata contro soli 7 giocatori della Virtus Roma ha di fatto imbestialito l’ex coach di Treviso e creato malumore a go-go.
Ma allora, perchè sarebbe così equilibrata questa sfida ?
Molto semplice: perchè dall’altra parte non c’è una vittima sacrificale, c’è il Maccabi di Tel Aviv, una squadra anch’essa temprata, come franchigia e come storia, alle atmosfere più torride dei parquet europei, dove non è per niente facile tra l’altro andare a vincere ammenocchè non ti chiami, appunto, Regal Barcellona! E’ vero che il Maccabi si trova ad affrontare il Caja Laboral con lo svantaggio del fattore campo ma è anche vero che per centimetri, punti nelle mani soprattutto dalla lunga distanza e velocità d’esecuzione, gli israeliani appaiono più consistenti e compatti. Eppoi, non sottovalutare mai la voglia di riscatto dei vari Eliyahu (ex di turno), Perkins, Schortsanitis e Pargo.
Inoltre, a supportare questa alea d’incertezza, viene in soccorso la tradizione. Le due squadre si sono incontrate parecchie volte in questi anni ed il Caja Laboral ha vinto nove dei 16 scontri tra le squadre in passato, anche se il Maccabi ha portato a casa però le due gare più importanti: la vittoria in Eurolega nel 2005 in finale a Mosca e la semifinale delle Final Four 2006 a Praga. Quindi, attenzione a dare per battuto il Maccabi.
Molti saranno i duelli che condizioneranno e che indirizzeranno la serie. Innanzitutto lo scontro tra i playmaker, Huertas per i baschi ed il duo Perkins-Pargo per il Maccabi. Se il play brasiliano riuscirà a dosare il ritmo delle gare, innescando al meglio la minaccia principale per gli avversari, Teletovic, od a servire con puntualità San Emeterio e Barac, allora sarà molto difficile correre per il Maccabi ed imporre la velocità d’esecuzione senza molti rimbalzi difensivi in mano. Dall’altra parte del campo, molte delle speranze di portare a Tel Aviv almeno una vittoria da queste due prime gare in Spagna verrà riposto dalla precisione da fuori di Bluthental, di Eidson, di Pargo e Pnini, senza dimenticare il duello all’arma bianca che verrà inscenato sotto le plancie principalmente da Big Sofo e da Barac e dall’altro ex della sfida, Esteban Batista, oggi centro della squadra basca.
Equibrio quindi a nostro avviso, equilibrio con una preferenza finale per il Maccabi per la sua maggiore capacità di giocare in velocità che potrebbe premiarlo nel caso in cui il Caja Laboral avesse problemi di mira al tiro, anche se si affrontano i migliori attacchi d’Europa.
Fabrizio Noto/FRED