REGGIO EMILIA – In un PalaBigi in cui si respira la storia della gloriosa Pallacanestro Reggiana, e che alla storia sarebbe opportuno consegnare, Forlì vanifica le ultime due vittorie illusorie arrendendosi, di fatto, ad un ineluttabile destino che profuma tanto di delusione quanto di incrdulità: la retrocessione. C’è delusione in terra liviense, perchè la sensazione che con poco di più si sarebbe potuto raggiungere traguardi importanti è netta. Inutile ora recriminare sugli errori della società, in una stagione che ha visto la MarcoPoloShop.it perdere, con precisione quasi scientifica, tutte le partite con le dirette avversarie per la lotta salvezza. Prima San Severo, poi Verona ed ora Reggio Emilia. L’incredulità nasce invece dallo stridore che provoca il solo pensare di accostare la parola “Dilettanti” alla piazza di Forlì, che per tutta la stagione, vissuta dalla terzultima posizione in giù, ha rappresentato un vero e proprio spot per la pallacanestro non solo di LegaDue. I 600 tifosi romagnoli giunti in Emilia domenica ne sono solo l’ultimo esempio. Erano carichi di speranza e di sogni; la possibilità di rientrare in zona salvezza, d’altronde, era concreta. C’era fiducia insomma. Peccato però, che gli avversari abbiano messo in campo più fame e più cattiveria agonistica dei propri beniamini.
Forlì ha completamente sbagliato il timing del match, accelerando quando c’era da ragionare e tenedo in mano il cronometro quando c’era da osare. Se poi aggiungiamo l’infortuno di Poletti, out per tutta la ripresa, ed i tabellini ectoplasmatici di Nardi ed Huff, ecco che si capisce bene come la mostruosa prestazione di Bobby Jones, 30 punti per lui col 90% da due ed il 33,3% dai 6,75, 8 rimbalzi e 36 di valutazione, non faccia altro che aumentare il rammarico per una partita che si doveva, ma soprattutto si poteva vincere. Alla fine risulterà fatale la gestione degli ultimi 40″ con la scellerata decisione di ricorrere al fallo sul -6 anzichè difendere e conservare l’eventuale +3 dell’andata. Ora anche la differenza canestri è perduta e sperare di recuperare 3 vittorie su Reggio Emilia, con solo 6 partite a disposizione, appare irreale e, se vogliamo, masochistico.
La cruda realtà è che Forlì deve sperare di arrivare all’ultimo match di San Severo con 4 punti di vantaggio, mettendosi al riparo dal -15 dell’andata, puntando decisamente a quel penultimo posto che darebbe diritto ad un eventuale e probabile ripescaggio. Dall’altra parte Reggio Emilia ha praticamente posto una pietra tombale sul discorso retrocessione, potendosi così concentrare sulle prossime difficilissime partite, che la porteranno alla conclusione di questa strana stagione, cominciata col pensiero ai play-off, e terminata col trilling salvezza. Per i padroni di casa buona la prestazione di Matteo Frassineti, a segno nei momenti decisivi, ma soprattutto quella di Robinson, 24 punti, il vero “Deus ex machina”, il cuore pulsante degli emiliani. Quando si assopisce lui Forlì rientra in partita, salvo poi uscirne sotto icolpi del colored di Philadelphia.
Il primo quarto di gioco lascia presagire una partita equilibrata, giocata punto a punto dalle due squadre. Subito sugli scudi Bobby Jones, seguito da un chirurgico Goldwire. I padroni di casa rispondono da par loro con Bell e Robinson. All’8′ il tabellone del vetusto PalaBigi segna 16 punti per entrambe le formazioni. E’ il momento degli ex. Campani prende per mano Forlì, realizza dai 6,75, recupera e trasforma e riesce perfino a schiacciare nella “terra” di Frosini e Chiacig. Dall’altra parte Frassineti ha il merito di vanificare la tanto decantata zona di Nenad Vucinic, in collaborazione col solito Robinson. Si arriva così al 37-31 del 17′. Ma il peggio, per Forlì, deve ancora arrivare. Ci pensa Bell, che inchioda la tripla del +15 (60-45 dopo 25 minuti di gioco). L’inerzia del match però, a questo punto premia gli ospiti, capaci di rimontare in un amen tutto lo svantaggio. Reggio Emilia non sta a guradare e la coppia Chiacig-Robinson cominciano a scrivere la parola fine sul match. A 11 minuti dalla sirena vanificano lo 0-15 ospite con 8 punti di fila, fissando il parziale sul 70-62. I liviensi non si arrendono e ricuciono lo strappo coi loro americani fino al 70 pari. Il colpo del ko è nell’aria e lo libra tragicamente Matteo Frassineti, che in collaborazione con Slanina, ma soprattutto con gli errori decisionali romagnoli, fissa il risultato sul 92-84 finale.
Sala stampa
Il delusissimo Nenad Vucinic pone da subito l’accento sul ritmo di gioco del primo quarto. “Ci siamo adattati al loro ritmo di gioco, non imponendo la nostra corsa ed abbiamo difeso in modo pessimo. Nella ripresa abbiamo alzato il ritmo ma abbiamo anche preso tiri affrettati che non c’entravano nulla.” Ha poi parole per Robinson: “Stasera è stato difficilissimo fermarlo nelle sue penetrazioni. Nell’ultimo quarto abbiamo anche provato a raddoppiare sui pick&roll, ma lui è stato bravo a trovare il supporto anche dei suoi compagni.” Poi sottolinea come si sia sentita la mancanza di Huff, giocatore fondamentale per Forlì, che è sceso in campo praticamente senza essersi allenato durante la settimana per il dolore alla schiena. “Ora non dobbiamo mollare, dobbiamo arrivare almeno penultimi e dobbiamo essere orgogliosi di questa squadra”.
Coach Frates si dice soddisfatto per la vittoria e la differenza punti. “Arrivavamo da una partita difficilissima. La sconfitta di Ferrara avrebbe potuto distruggere quanto di buono stiamo facendo in questo periodo. La squadra è stata brava ad affrontare la partita nel modo giusto, a non disunirsi quando è stata raggiunta dopo essere stata avanti di 15 e a condurre la partita praticamente per 39 minuti. Abbiamo fatto una partita vibrante, abbiamo messo 5 uomini in doppia cifra e abbiamo distribuito bene le responsabilità”
Trenkwalder Reggio Emilia 92
MarcoPoloShop.it Forlì 84
Parziali: ( 23-24; 30-17; 17-23; 22-20)
MVP: l’ impatto di Dawan Robinson sulla partita è devastante. Chiamato a prendersi la squadra sulle spalle per l’ infortunio di Bell non delude. Alla fine segna 24 punti e la casella +/- dice 10.
Non si può non citare Bobby Jones, autore per Forlì di 30 punti, per un complessivo 36 di valutazione. Di qui devono partire i romagnoli per conquistare la penultima posizione.
WVP: il pubblico del PalaBigi. Davanti ai tanti bambini delle scuole basket del territorio reggiano, a fronte di due chiamate arbitrali non condivise, si vedono piovere in campo due accendini, uno per tifoseria. Da censura.
Massimo Framboas