FORLI’ – Difficile parlare di mercato, di corsa alla salvezza o di caccia alla miglior posizione in griglia play off, quando la LegaDue comincia ad evidenziare tutti i suoi problemi strutturali, legati a regolamenti facilmente aggirabili, scoprendosi tutto d’un tratto(?) impotente dinanzi ad una crisi economica che mette in seria discussione la sopravvivenza sportiva di alcuni club. Tra problemi finanziari e, diciamo così, di vocazione, sono già diverse le società del secondo campionato nazionale che da qualche giorno hanno lanciato un grido d’allarme. A Ferrara, per esempio, nessuno sembra aver colto, da inizio stagione, l’ultimatum del presidente Mascellani che avrebbe fatto volentieri a meno di sobbarcarsi il Basket Club anche per questa stagione. L’ultima! Solo l’amore sconfinato per il basket e per la sua Ferrara gli hanno dato la forza di non cedere alle sirene di una strampalata fusione con la morente Fortitudo o, addirittura, alla più radicale cessione del diritto sportivo. Sotto la voce “crisi di vocazione” possiamo pure metterci Caslapusterlengo-Lodi, che pagherebbe oro per avere anche solo un decimo dell’interesse e della passione che il tessuto sociale forlivese riserva alla pallacanestro. E’ poi di pochi giorni fa la diffusione video sul web della conferenza stampa della Aurora Jesi che, direttamente dal salone comunale marchigiano, ha ufficialmente chiesto aiuto a tutta la città perchè, allo stato attuale, la programmazione futura risulta, per così dire, complicata. La delicata situazione in cui versa la LegaDue viene però a nudo, in tutta sua fragilità di sistema, appena qualche chilometro più a nord, in riva all’Adriatico. Il 16 marzo il presidente dei Crabs, Corbelli, vorrà avere garanzie in merito ad una concreta strategia finanziaria che riversi nelle casse della società riminese la bellezza di 830mila euro. Già, a tanto ammonta la situazione debitoria dei romagnoli che, in caso di fumata nera per la data sopra citata, dovranno fare i conti anche con le dimissioni del presidente, che si è detto a Rimini non certo per fare della B Dilettanti. La soluzione? Semplice, trovare subito 330mila euro, difficile ma meno complicato che reperire l’intera somma, e giocarsi l’eventuale finale promozione a perdere. Sì, avete capito bene, a perdere! Si dà infatti il caso che, perdendo la finale promozione si possa beatamente usufruire dei 500mila euro della wild card, che la penultima di Lega A verserebbe nelle casse della seconda di LegaDue, ovvero, la perdente della finale. Siccome la matematica non è un’opinione, ecco che Rimini recupererebbe così l’intero debito fino ad ora accumulato. Il problema? Beh, prima di tutto arrivare in finale e, secondo, sperare di trovarsi di fronte una squadra coi conti in regola e che aneli alla promozione non cedendo alle lusinghe del Dio denaro. Vi immaginate una finale giocata tra due squadre che la vogliono perdere? Delirio!
Ecco, in questo contesto, fatto di società che schierano squadroni con soldi che non hanno, o che non pagano stipendi ai giocatori da ottobre, Forlì comincia il suo mini campionato, fatto di nove partite, da affrontare con una “mini” squadra, frutto di un “mini” budget. Per carità, spazziamo subito il campo da eventuali fraintendimenti, se Forlì si trova ultima è perchè il campo ha detto così e la società ha pagato il tardivo riconoscimento dei propri errori con ben 10 sconfitte nelle ultime 10 partite. Che sia chiaro. Forlì, la salvezza, se la vuole conquistare sul campo e gli sforzi che la società ha prodotto sul mercato dal 23 diembre scorso la dicono lunga. Numeri da capogiro, nove atleti ceduti, sette acquisti e il cambio tecnico in panchina. Tutto questo negli ultimi due mesi. Onore al merito. Ora però, tutti questi sforzi si devono tradurre in risultati, a partire dalla trasferta di Lodi di domenica prossima. Fondamentale tappa verso la salvezza, sul campo, sarà poi fra tre turni, la successiva trasferta a Reggio Emilia, unica squadra rimasta su cui fare la corsa al penultimo posto. La vittoria dell’andata ed i recuperabili 4 punti di ritardo fanno degli emiliani la preda più ghiotta per i ragazzi di coach Vucinic. A proposito di ragazzi, risparmiandovi la telenovela di chi se ne è andato e di chi Forlì l’ha vista per poco (Toppert) o addirittura ancora meno (Serapinas e Gugliotta), la società liviense cercherà il miracolo avvalendosi dei già conosciuti Nardi, Goldwire, Borsato, Ranuzzi, Poletti e Campani, ai quali si sono aggiunti il nazionale finlandese Huff ed il colored USA Robert Jones Jr., che ha clamorosamente rimpiazzato Lorenzo Gordon, cacciato per motivi disciplinari e sicuramente non completamente gradito da coach Vucinic. Fisicità in difesa ed imprevedibilità in attacco saranno i tratti caratterizzanti di questa “mini” Forlì che cercherà di salvarsi sul campo e con i conti in regola.
Massimo Framboas