ROMA – Cala il sipario sull’edizione 2010-11 della Top 16 dell’Eurolega e la Virtus Roma la onora nel migliore dei modi proseguendo la striscia di buone prestazioni, esattamente come quella di una settimana fa a Lubjiana, dando letteralmente filo da torcere alla più blasonata avversaria, l’Armata Gialloblu d’Israele, con il solito festosissimo e chiassosissimo pubblico bardato di tutto punto dei colori sociali al seguito, sconfiggendola alla fine senz’appello ed inequivocabilmente.
Una prova quasi commovente, da non crederci per come sia andata così perentoria e netta, con un Maccabi apparso è vero quasi irriconoscibile al rientro in campo dall’intervallo lungo ma non per questo si devono sminuire le singole prove dei giocatori romani, assommatesi poi in una vincente cavalcata finale.
Eppoi, sia chiaro: quando abbiamo dovuto rimproverare le nefandezze, le brutte partite disputate in passato da un insieme di sparuti giovanotti in canotta bianca o rossa, non ci siamo mai tirati indietro e mai lo faremo in futuro pertanto, quando gli stessi interpreti in passato di raccapriccianti prestazioni cestistiche questa sera danno tutto loro stessi per venire a capo di un avversario venuto a Roma certo di passeggiare o di disporre a proprio piacimento di un avversario annichilito alla Nokia Arena all’andata, sepolto dietro una montagna chiamata “Meno quarantatrè punti”, beh…Tocca solo congratularsi con loro, fargli complimenti di sincera stima e magari augurarsi che non si fermino più, semmai !
Una prova sontuosa dicevamo, con addirittura cinque uomini in doppia cifra: un Gigi Datome MVP con una doppia doppia significativa (14 punti e ben 10 rimbalzi, 18 di valutazione finale); un Vlade Dasic sempre più Stella Maggiore nel buio della notte a cui aggrapparsi nei momenti difficili (doppia doppia sfiorata per lui con 12 punti e 7 rimbalzi, 2/3 dalla lunga); un Nemanja Gordic sempre più conscio del proprio ruolo e vero metronomo del gioco romano (50% da 3 per lui e ben 5 assist, carrer-high in Eurolega per lui); il solito Washington bello in Europa ma brutto anatroccolo in campionato, che ha dovuto addirittura giocare dal 16° in poi con 4 falli a carico (16 punti, miglior realizzatore della gara e 2 assist), ed infine Alì Traore che, per niente intimorito da Big Sofo Schortsanitis, ha fatto vedere letteralmente i sorci verdi in difesa prima all’enorme centrone ed al suo collega Hendrix con i suoi 13 punti, poi si è ricordato anche di saper difendere sbarrando diverse volte l’ingresso a Pargo & Co., unica macchia le 4 palle perse. Ma non va dimenticato Andrea Crosariol, 6 punti, 8 rimbalzi e tanta sostanza contro Big Sofo e neache Charlie Smith il quale, con magnifica umiltà, s’è messo prima su Eliyahu, poi su Bluthenthal, infine su Pnini limitandoli al massimo delle sue capacità e rinunciando ad essere positivo palla in mano. Infine, applausi anche per Capitan Tonolli: un canestro importante prima della fine del secondo periodo e tanto cuore come sempre quando viene chiamato in causa.
Non era facile quindi vincere per questa Virtus, reduce dalla batosta trevigiana e debilitata da una semi-epidemia interna d’influenza che in pochi giorni aveva fatto fuori prima Datome dal ritorno di Lubjana eppoi Crosariol, Gordic e Dasic. Ora finalmente si respira, anche la Lottomatica potrà ritornare ad avere una gara a settimana ma dovrà fare scelte importanti. Innanzitutto attendere l’esito del tempo che ci vorrà per rivedere Nihad Djedovic di nuovo in campo (si dice addirittura per lui che la regular season sia già finita), e quindi scegliere eventualmente l’ultimo tesserato da spendere sul mercato; dopodicchè affrontare i malanni di Gigli, di Giachetti e di Vitali e dimenticare le paturnie soprattutto di quest’ultimo, sul punto di passare a dieci minuti esatti dalla chiusura del mercato di fine inverno a Montegranaro, smentendo clamorosamente se stesso e chi principalmente aveva creduto nella sua esplosione fuori, appunto, dal selvaggio borgo “natio”.
Vedremo, domenica arriva Milano, intanto si esce dalle Top 16 a testa alta, questo era fondamentale dopo le brutte sconfitte di Tel Aviv e Barcellona.
La cronaca.
Parte a razzo il Maccabi con il solito, temutissimo Big Sofo Schortsanitis a dettare legge anche dalla lunetta, arginato come al solito a stento da Crosariol che ne subisce mole e, udite udite, velocità fisica nonostante la stazza dell’anglo-greco. Lior Eliyahu non si fa pregare e si va in un amen sul 2-9 al 3° per i viaggianti che trinciano come foglie di tabacco la difesa di Roma la quale stenta, e non poco, a prendere le misure degli antagonisti. Filipovski non ci sta e ci mette del suo increspando il velluto che i ragazzi di Blatt stanno tessendo sul campo, disponendo il suo quintetto a zona, mossa non tanto clamorosa considerando defezioni e malanni dell’ultim’ora ma dannatamente efficace. Lentamente Pargo ed Eidson perdono il ritmo del possesso, la Virtus vede il solito Dasic recupera palloni chiudere gli spazi in area assieme a Datome e la bomba di Perkins al 6°, tiro che sancisce l’8-14 come massimo vantaggio nel quarto quasi eguagliato, è l’ultimo barlume di bellezza del Maccabi che subisce la risalita virtussina. Gordic, schierato in startin’ five assieme a Washington, conduce bene le ondate di penetra e scarica che Roma innesca per togliere riferimenti agevoli agli israeliani. A volte si eccede ma la manovra produce ricchi dividendi: prima Dasic dalla lunga accorcia eppoi lo stesso Washington con una splendida palla rubata, convertita poi in buono e fallo, riporta in gara concretamente l’Urbe all’8 sul 14-15. Ma Roma non è contenta: prima Traore sigla l’aggancio sul 16-16 con il suo solito movimento nel cuore dell’area e la morbida conclusione mancina eppoi lo sdoganato dalla panca Charlie Smith, infila una tripla spaventosamente bella per esecuzione dando il primo vantaggio ai suoi, ribadendo in chiusura e sul filo della sirena con un canestro stile gara di Bamberg il vantaggio della Lottomatica, 21-17 e si va all’intervallo breve. Incredibile ma vero, Roma è a quota 6 assist, roba da non crederci se riferita al passato recente.
Secondo periodo e Roma, nonostante le rotazioni ridotte e qualche fallo di troppo sul groppone rispetto agli avversari, non smette di difendere bene e Blatt s’infuria urlando ora a Pargo, ora ad Eidson che vuole un incedere più rapido ma, soprattutto, più deciso. Entra anche il panchinaro Burstein a sancire che la pazienza dell’ex-coach di Treviso è al limite mentre la Virtus decolla al 13° sul 30-23 grazie alla solita tripla del solito, precisissimo Gordic. Entra anche David Bluthenthal con gli occhi della tigre e sigla due bei canestri ma dopo una tripla di Datome, è Traore a dare addirittura il +8 alla Virtus che domina la scena al 15°, 35-27. Blatt chiama tempo, Eliyahu si scuote ma, anche complice il fiato che comincia a mancare ai Giallorossoblu, il Maccabi risale. Gordic segna un’altra tripla ma Jeremy Pargo si ricorda non solo di essere un ottimo incursore d’area ma anche un discreto tiratore: 2/2 da 3 per lui più Lior ed il Maccabi è di nuovo sotto, Capitan Tonolli e Pnini impattano all’intervallo lungo, finisce 42-42.
Terzo periodo e la Virtus sale in cattedra compiendo un piccolo ma corposo capolavoro, principalmente in chiave difensiva. Alternando una buona difesa ad uomo ad una puntigliosissima zona 2-3, imbriglia, imbavaglia, spegne la fonte del gioco israeliano e, senza strafare in attacco, distacca inesorabilmente nel punteggio gli avversari che collezioneranno solo 6 miseri punticini. Ad onor del vero il Maccabi sbaglia anche tanto, troppo da non sembrare quasi lo stesso Maccabi approdato felicemente ai quarti di Eurolega ma i ragazzi di Filipovski sono presenti, attenti e spesso inducono all’errore ora Perkins, ora Eidson, ora Big Sofo. Benissimo invece il solito Dasic, un rigenerato dopo l’influenza domenicale Gigi Datome, autore di due triple che scavano all’intervallo un solco netto tra le contendenti, 60-48, di cui l’ultima dalla propria metacampo, spettacolare, a due mani e sul suono della sirena ed un stranamente ordinato Darius Washington, che gioca con la spada di Damocle sulla testa del quarto fallo commesso al 16°.
E nel quarto periodo il Maccabi si porta dietro quanto più di negativo aveva compiuto nel periodo appena concluso. Anzi peggio, perchè al 32° un eccesso di aggressività mal riposta, segno della consapevolezza della brutta prova offerta, porta i ragazzi di Blatt al quarto fallo di squadra commesso, invito a nozze per una Virtus attenta, cinica e clamorosamente concentrata come raramente visto in stagione. Ed il divario s’allarga. Dal +12 al 30° si va addirittura al +16 con Washington al 33° (66-50), mentre Tel Aviv esce di fatto e mentalmente dal match. In un moto d’orgoglio Perkins cerca di riaprire i giochi con una fiondata da 3 che a momenti arrostisce la retina per quanto cada velocemente la palla nel cotone ma è il classico “fuoco di paglia” perchè ancora Washington e dopo Crosariol mettono in ghiaccio il risultato, prima ancora che il solito Gordic con la solita tripla sancisca nuovamente il massimo vantaggio al 38°, 74-58. Si chiude con i tifosi della Virtus allegri, che fanno da contraltare invece all’insolito silenzio della macchia gialla sugli spalti, ammutolita dalla prova decisamente sotto il par dei propri beniamini.
S’archivia così una Top 16 che, tutto sommato, proprio in coda ha regalato soddisfazioni ad una Lottomatica finalmente viva e vegeta, contrariamente a quanto avrebbe dovuto dire le pessime situazioni fisico-numeriche del roster. Domenica, dicevamo, arriva un’arrabbiatissima Armani Jeans….
Sala Stampa
Blatt
Coach Blatt ha preferito non presentarsi in sala. Evidentemente la sconfitta non gli è andata giù.
Filipovski
Faccio vive congratulazioni ai miei ragazzi, hanno messo tutto in campo, un grande cuore ed in più questa sera, in questo pessimo periodo che ci vede adesso anche privi di Djedovic, hanno dato il 100%. Sono stati bravissimi i ragazzi italiani, quasi tutti influenzati, da Datome a Tonolli, ma anche Gordic e Traore, Washington e Dasic sono stati superlativi, Smith si è ucciso in difesa. Sono contento per questa bella vittoria, ma lo sono soprattutto perchè i ragazzi stan dando tutto e vedono vanificati i loro sforzi da questa dannata sfortuna che ci perseguita. Dopo il match di Lubjiana abbiamo avuto una mini-epidemia influenzale ed a Treviso abbiamo subito questo stato di cose e nonostante tutto abbiamo retto per quasi 35 minuti. Oggi abbiamo disputato una gara maschia, decisa, non che lo sia stata quella di Treviso ma eravamo privi di energia. Comunque non dobbiamo sminuire Treviso che anche ieri ha fatto una gran prova in Eurocup, bisogna ammettere che loro domenica han fatto una buona prova. Io spero solo che le cose cambino, che ci si possa allenare con dieci giocatori e non con sette oppure otto. Comunque chiudiamo queste Top 16 con molta dignità, nel nostro girone il pronostico è stato rispettato, han vinto i più forti ma noi abbiamo subito troppo la sconfitta contro Lubjiana in casa, siamo crollati mentalmente a Tel Aviv ed a Barcellona ma nel girone di ritorno abbiamo giocato un buon basket contro le due che son passate, battendo addirittura questa sera il Maccabi e vincendo a Lubjiana, cosa per niente facile. Barcellona e Maccabi meritano il passaggio del turno. Domenica arriva una buonissima squadra con un buonissimo team, Milano l’ho incontrata contro il CSKA e sono certo sia una una realtà del basket italiano. Dovremmo fare una gran difesa, studieremo con i ragazzi e con il mio staff come imbrigliargli perchè la vittoria ci serve, purtroppo noi continuiamo ad essere sempre sette. Sarà una gara molto difficile, rispetto molto, molto Dan Peterson, il suo lavoro e la sua squadra ma dovremo portare a casa la vittoria. Comunque, dopo questo periodo, avremo come gli altri, una gara ogni sette giorni e questo ci farà molto bene
Datome
Sono contento per me, almeno per come stanno andando le cose. Il primo anno ero il cambio di De La Fuente ed i problemi fisici che sapete mi han creato molti guai anche di rendimento, poi l’anno scorso ancora guai fisici, ora mi sento bene e sto cercando di tenere soprattutto di testa, mi sento bene ripeto e desidero che vada tutto così.
Non amo piangersi addosso, mai, ma purtroppo la sfortuna ci sta addosso. Nihad non ci voleva si facesse male, ma non ne voglio parlare, dobbiamo giocare al meglio come oggi, all’andata a Tel Aviv abbiamo fatto male e ci tenevamo a far bene e siamo contenti della vittoria. Ci siamo complicati le cose da soli quest’anno, la situazione adesso è chiara, dobbiamo raggiunegere i PO, dobbiamo farlo senza tentennamenti. Per come sono andate le cose puntare all’8° posto sembra poco.
Lottomatica Virtus Roma – Maccabi Tel Aviv 82-89
Parziali: 21-17; 21- 25; 18-6; 22-21
Progressione: 21-17; 42-42; 60-48; 82-69
MVP: Per chi si fosse messo alla lettura dell’articolo solo adesso ripetiamo che l’MVP è stato Gigi Datome. Oramai il ragazzo sardo è divenuto concreto e deciso, incisivo in difesa al punto di strappare questa sera ben 10 rimbalzi. Dall’altra parte bene anche Doron Perkins e Lior Eliyahu, rispettivamente con 14 punti a testa ma con l’ala israeliana capace di un buon 20 di valutazione finale, contro il 19 del compagno.
WVP: Jeremy Pargo era atteso con curiosità da tutti. Ha deluso, profondamente. Zero di valutazione per 32 minuti in campo con diverse scelte rivedibili e poco senso pratico, chiude con un orribile 0/7 da 2 ma, siamo certi, trattasi di un passaggio a vuoto.
Fabrizio Noto/FRED