TORINO – Trinchieri nella conferenza stampa post quarto di finale aveva detto di aver dovuto trattenere a forza (e anche con qualche insulto) Mazzarino in panchina per poter gestire le rotazioni, visto l’ampio vantaggio. Il “ragazzo” ha un difetto, vuole giocare e mantiene in perfetta forma il suo fisico, permettendogli di essere protagonista assoluto a questi livelli.
La voglia di giocare del Cardinale è piovuta come un diluvio universale sulla testa dell’Air Avellino, che nel primo tempo si è vista recapitare 19 punti con 5-6 da tre punti e gli 8 in fila che hanno spaccato in due il match, regalando il +17 all’intervallo ai biancoblu.
Avellino era partita bene, ha continuato con buone soluzioni offensive, dando l’impressione di tenere testa ad un inizio abbastanza scentrato di Cantù, ma nonappena è entrato in partita Micov dominando ogni angolo del campo, i verdi hanno alzato lo sguardo e visto che a tabellone, nonostante tutto, c’erano sette punti da recuperare. Ortner si è giovato dei servizi in camera dell’ala serba che ha dispensato anche punti nel primo tempo, utili per scavare il solco decisivo. Nonostante il grandissimo primo quarto di Linton Johnson e una buona prova di Spinelli dalla panchina, dopo 20 minuti la partita è già praticamente in ghiaccio per i biancoblu che offrono uno spettacolo e una circolazione di palla esiziali.
Il 12-4 in apertura di ripresa per Cantù seppellisce definitivamente il match con Micov che, con 5 punti, infila i chiodi nella bara avellinese. Gli irpini hanno il merito di non mollare mai, nemmeno in una situazione disperata, e trovano insperate risorse da 5 punti filati di Cortese. La giovane ala si inventa anche assist man per Szcewczyk che in schiacciata sigla il -15 che costringe Trinchieri al timeout. Vitucci mescola le carte, gioca con cinque piccoli e cambia su ogni pick and roll, ma i mismatch in giro per il campo sono evidenti. Quando Green si trova in post basso contro Micov sembra non esserci speranza, ma le mani veloci di ‘Quis mandano il pallone fuori. Seghetti dà la rimessa ad Avellino, ma Lamonica chiama l’over-rule. Green si sbraccia verso Vitucci per chiedere l’ausilio dell’instant replay, ma il coach rifiuta facendo spazientire il folletto, che omette completamente la difesa sulla rimessa regalando la tripla a Green.
Il quarto periodo è quasi integralmente garbage time perchè Cantù non perde mai il controllo, conduce agevolmente tra i 15 e i 20 punti di vantaggio, raggiungendo Siena in finale con pieno merito.
Quotes:
Vitucci: Devo ringraziare i miei giocatori perchè c’è da essere orgogliosi di quello che abiamo mostrato in queste due partite. Avevamo speso moltissimo nella partita di ieri. Johnson ha avuto un risentimento al bicipite femorale che lo ha escluso dal match dopo che aveva fatto un grandissimo primo quarto, obbligandoci a giocare con Simon vicino a canestro e Omar da quattro. Mi dispiace di non esser riuscito a giocare questa partita al 100%, ma due impegni in 24 ore per noi, in questa situazione, non sono sostenibili. La questione Troutman dipende dalla situazione societaria che verrà risolta nella settimana. Solo dopo la risoluzione eventualmente si penserà al sostituto. Il primo input tecnico era di non perdere Mazzarino per il campo, ma non è andata proprio come volevamo. Le sue triple sono state brutte dal punto di vista del cedimento strutturale che abbiamo avuto, poi da quel momento non siamo più stati in grado di recuperare le energie per rimontare. Secondo me questa Cantù può impensierire Siena, perchè giocano in modo molto pulito e puniscono tutti gli errori degli avversari. E’ giusto, visto l’andamento della stagione, che la finale se la giochino loro, alla luce del percorso che hanno fatto fino ad ora.
Trinchieri: so che domani abbiamo una freccia, meno veloce e appuntita di quella di Siena, ma potremo avere il supporto della pallacanestro italiana per rompere la noia. Devo trasmettere alla mia squadra quanto loro siano più bravi ed abituati a vincere di noi, ma sono 40 minuti e noi dovremo giocare una partita perfetta senza scuse di infortuni, difficoltà ecc. perchè domani giocheranno anche i monchi. Venerdì ho detto ai miei giocatori che, indipendentemente dal giorno in cui saremmo tornati a Cantù, la mia valutazione sul loro lavoro e su quello della società non sarebbe in nessun modo cambiato.
I primi tre minuti sono stati indecorosi, sembravamo lì per caso, ma è anche il momento in cui si è decisa la partita perchè abbiamo tenuto botta gestendo un pò la paura di giocarci le nostre chances. Abbiamo riportato Ortner nei binari soprattutto difensivi. Ho messo Denis per un minuto per fargli capire la gravità della situazione, lui è un ragazzo molto sensibile e ha capito rispondendo sul campo. Noi siamo bravi a trovare adeguamenti in corsa e soluzioni che ci permettessero di adeguarci e neutralizzare gli avversari. Mazzarino è fantastico, ma anche la squadra che decide di cavalcare per 5 minuti un giocatore in forma, è una piccola grande cosa che vale molto piu di mille schemi. Markoishvili sta cercando il ritmo che ha perso dopo due mesi di stop, ma nonostante questo ha accettato di farsi da parte per lasciare il proscenio al compagno in ritmo. Le dinastie si costruiscono con giocatori che tornano, perchè l’anno successivo non parti da zero, ma bensì da un nucleo che ha già metabolizzato il sistema e può concentrarsi sulla preparazione tecnica in base agli avversari. Il punto nevralgico di domani sarà se noi riusciremo a rimanere in piedi ai loro “pugni”, alla loro intensità e alla loro difesa. Se in quel momento ce la faremo potremo, forse non vincere, ma almeno giocarcela. Quando mi hanno tributato il coro “Portaci in finale” ho provato puro imbarazzo, perchè non so godermi a fondo le cose. A volte è un pregio, a volte è un limite, ma io in queste 22 ore devo pensare a cosa inventarmi per battere Siena: probabilmente faremo il fuorigioco.
Bennet Cantù – Air Avellino 82-65 (15-16, 29-18, 21-22, 17-16)
MVP: Vladimir Micov. Uomo ovunque di questa squadra, mette in mostra tutto il suo campionario di concretezza e stile. 18 punti, 5 rimbalzi, 5 assists e 27 di valutazione: onnipresente.
WVP: Omar Thomas. Forse è quello che ha accusato di più il contraccolpo fisico dalla partita di ieri. La sua prestazione è priva di energia e lucidità.
Simone Mazzola