I records, si sa, sono fatti per essere battuti. Ma alcuni di questi difficilmente saranno eguagliati o aggiornati nei prossimi anni, soprattutto se parliamo di quelli stabiliti da Nancy Elizabeth Lieberman!
Il mondo del basket femminile rimane – purtroppo – sconosciuto ai più, figuriamoci quello perfettamente confezionato e avvolto da una bandiera a stelle e strisce. Per questo non dò per scontato che tutti conoscano la storia di Nancy. Eppure ci sono quei records, la carriera prima da giocatrice e poi da coach, l’introduzione nella Hall of Fame a parlare per lei.
Nancy nasce a Brooklyn (e questo dovrebbe già bastare, come segno del destino) nel 1958. La sua passione per gli sport è evidente fin dalla tenera età, così come la sua voglia di competere che la porta a giocare con i maschietti, più spesso che con le compagne. Alle bambole preferisce una palla a spicchi, la stessa che la porterà a vestire la canotta della Far Rockaway High School, nel Queens. La Lieberman si mette in luce come uno dei prospetti migliori dell’intero paese e nel 1975 viene addirittura convocata in Nazionale, la più giovane di sempre. La sua storia con la maglia di Team USA sarà ricca di vittorie e di delusioni, medaglie d’oro e sconfitte olimpiche da leccarsi ancora oggi le ferite.
Il basket femminile ancora oggi, per fortuna, è sinonimo di college basketball (negli States ovviamente), figuriamoci quando non esisteva una lega professionistica come la WNBA. Nancy accetta una borsa di studio a Old Dominion University, dopo una scelta assai difficile tra centinaia di proposte. In Virginia (anche qui, Hall of Famer dello stato) non la dimenticheranno mai, se è vero che la Lieberman guidò la squadra a due titoli nazionali consecutivi e alla vittoria dell’equivalente del NIT in gonnella. Correvano gli anni 70 e Nancy faceva anche incetta di titoli individuali: 2 volte consecutive Giocatrice dell’anno, 3 volte All-America, record della scuola per assist ancora imbattuto, condito da 18.1 punti ogni maledetta sera, durante l’intera carriera universitaria. Ma forse il riconoscimento più grande fu quello del soprannome che le venne dato: Lady Magic, un nickname che fa capire facilmente come la nostra fosse considerata una versione femminile del più famoso Earvin “Magic” Johnson.
Terminata la carriera al college per Nancy fu un problema rimanere in patria, dato che a livello professionistico esisteva solo la scalcinata WBL, dove si “accontentò” di giocare nella squadra delle Dallas Diamonds. Erano i primi anni 80, gli anni ruggenti delle leghe minori che – sulla sponda maschile – vedevano fiorire non solo la CBA ma anche tante altre creature destinate a sparire come un lampo nella notte. Lieberman non voleva venire in Europa così – con un colpo di genio come solo gli americani possono avere – trovò spazio nella USBL, una lega maschile, nella quale diventò la prima donna a giocare, prima di approdare ai Washington Generals, “comici” sparring-partners delle acrobazie degli Harlem Globetrotters. Qui trovò anche marito, il compagno di squadra Tim Cline, dal quale divorzierà poi nel 2001.
Arrivano nel frattempo le più grandi onoreficenze come l’introduzione prima nella Hall of Fame di Springfield (1996) e successivamente in quella femminile, la Women’s Basketball Hall of Fame (1999). Ma prima di questa “introduzione” Nancy vede nascere, finalmente, una lega solida, dedicata alle giocatrici, e con l’appoggio della NBA – nel frattempo, sotto la guida di David Stern, diventata una delle più importanti del mondo, e non solo nella pallacanestro: la WNBA. Nel 1997, quando si alza la prima palla a 2, Nancy c’è, e veste i colori delle Phoenix Mercury: a 39 anni sarà la giocatrice più anziana di sempre a giocare nella lega. L’anno successivo inizia una nuova fase della carriera di Nancy Lieberman: viene infatti nominata Coach e GM delle Detroit Shock, che guiderà, in panchina e da dietro la scrivania per 3 stagioni, lasciando la franchigia del Michigan solo dopo le accuse di una relazione con la giocatrice Anna DeForge. Continuerà a seguire la WNBA come commentatrice, dietro ai microfoni di ESPN. Anche qui – ma va? – un successo! Detroit in ogni caso tornerà nel destino di Nancy che nel 2008 giocherà una gara con la maglia delle Shock, stabilendo a 50 anni, un ennesimo record.
E siamo ai giorni nostri. Nel Novembre 2009 Lieberman diventa la prima allenatrice a guidare una squadra legata in qualche modo alla NBA: firma infatti un contratto con i Texas Legends, formazione della NBDL affilliata ai Dallas Mavs. Nancy non incontra alcuna difficoltà a gestire uno spogliatoio maschile, e si fa apprezzare per competenza e carisma, quello che tutti le riconoscono, trattandosi per molti della più grande giocatrice di tutti i tempi. La squadra che gioca alla Dr.Pepper Arena di Frisco, Texas, naviga anche quest’anno intorno al 50% di vittorie, al momento sufficienti per un 8° posto del tabellone dei playoffs.
Per Nancy Lieberman la relazione con la palla a spicchi, quella che da piccola faceva impazzire mamma, rimbalzando costantemente sul pavimento di casa, perchè fuori faceva troppo freddo, non è ancora terminata. Smessi i panni di giocatrice, appese medaglie e trofei alle pareti di casa, Lady Magic è diventata un coach apprezzato e stimato, chissà che qualcuno non abbia l’ennesimo colpo di genio nel prossimo futuro: affidarle una panchina NBA! Call her Mrs Coach, please!
Andrea Pontremoli