TEL AVIV – Non è stata una partita di basket quella vista questa sera tra Maccabi e Lottomatica. C’erano sì in campo alla Nokia Arena di Tel Aviv due squadre in campo con 5 maglie gialle contro cinque maglie rosse e con una palla a spicchi e due cesti ove collocare opportunamente la medesima ma solo una, e cioè i padroni di casa, hanno provato a giocare a basket mentre gli avversari di rosso vestiti si son limitati a fare da comprimari.
Forse c’è stata un pò di gara nel primo quarto, forse, ma sempre in un contesto in cui la Virtus Roma non c’era o, se c’era, dormiva.
Qualcuno adesso tirerà fuori il fatto che, dopo aver saputo l’esito negativo del reclamo in seno alla Disciplinare dell’Eurolega che non consentiva la ripetizione della partita persa sette giorni fa contro Lubjiana come da richiesta del club capitolino e, sinceramente, come sarebbe dovuto essere, le già basse chances di potercela giocare abbiano subito negli spogliatoi della Nokia Arena un crollo verticale.
Dissentiamo, ancor più sinceramente, dissentiamo e lo scriviamo con fermezza.
Una serata storta può capitare a tutti (Siena, ad esempio, ieri sera, ma trattasi veramente di “serata storta” e con pesanti attenuanti pro-Mens Sana, ndr), ma alla Lottomatica, a questa Lottomatica, purtroppo capita da troppo tempo oramai disputare ogni tanto ma sistematicamente gare come queste: prive di nerbo, senza cattiveria agonistica, senza voglia di lottare e lasciandosi perloppiù trascinare in basso tecnicamente da un netto senso d’apatia totale, per finire quindi alla totale mercè dell’avversario di turno. E purtroppo queste brutte figure si compiono spesso quando si calcano i parquet continentali, in modo probabilmente masochistico, chissà perchè……..Forse per avere una cassa di risonanza più ampia a performance di dubbio gusto cestistico.
Comunque sia e cercando di essere non seriosi ma seri, non vogliamo infierire ma l’inesistente prestazione dei signori in maglia rossa questa sera supera, e nettamente in peggio, l’altra storica pessima figura in Eurolega nelle Top 16, in casa dell’allora Tau Vitoria, scarto uguale di ben 41 punti all’epoca con Repesa in panchina, correva la stagione 2007-08, ma non così orrorifica come la gara alla quale abbiamo dovuto assistere.
Glissiamo sulle palle perse, sui numeri, sulle percentuali, su tutto: un dato questa sera è emerso fragoroso e cioè che questa squadra non ha un’anima e che molto probabilmente non l’avrà mai. Se non si da il meglio di se stessi nelle difficoltà degli assenti (Gigli, Vitali e Giachetti), se non si sputa sangue prima di concedere un rimbalzo all’avversario, se non si difende affatto subendo e basta significa non avere un briciolo di amor proprio. E ci dispiace francamente tanto per Saso o Sasha Filipovski che è apparso questa sera incapace di poter fare qualcosa per interrompere quel che accadeva davanti ai suoi occhi. Il suo arrivo avrebbe dovuto dare una scossa, generare una reazione in uno spogliatoio che a questo punto non sa nemmeno dove si trova se disputa queste pessime prove. Ed invece arrivano queste partite così dimesse, così arrendevoli.
I latini dicevano qui prodest ?, cioè a chi giova questo clima nella Virtus ?
Forse lo scopriremo nei prossimi mesi, attualmente non ci riesce proprio parlare di basket dopo la partita di questa sera quando si parla di Virtus Roma, così maledettamente sciatta e brutta da sembrare vera, occorre dormirci sopra e rifletterci profondamente
Brevi cenni dei primi due quarti, i cui si è vista un pò di partita.
Inizio choc per la Virtus, 7-0 dopo appena 45″ di gioco e, dopo i due punti di Crosariol, due falli per lo stesso centro virtussino e panca d’obbligo per lui. Contro parziale Roma, 0-6 per l’Urbe ma Big Sofo fa la differenza sotto il vetro e, soprattutto, tutto il Maccabi banchetta sotto il canestro romano. Al 5° infatti sono già ben tre i potenziali giochi da 3 punti che l’Omone si è già conquistato. Per fortuna c’è Traore che tiene vivo il contatto tra le squadre mentre Washington sparacchia a salve da 3 come Djedovic, 0/3 dalla lunga (e non è una novità, purtroppo, in stagione), però la Virtus tiene, time-out sul 18-15 per i locali al 7°. Ritmo compassato, quasi da scrimmage perchè Roma concede come la RAI di tutto e di più in difesa. Vola il Maccabi sul 22-15 ma lo spettacolo è da circolo ricreativo con la Virtus che eccelle in errori di ogni tipo. Al 9° il Maccabi straripa a +12, 27-15 con una tripla di Bluthental e, dopo la prima di Gordic per la Virtus (ne aveva già comunque sbagliata una lo stesso play capitolino), risponde Pargo, 30-18 e fine del primo periodo.
Secondo periodo e Djedovic cerca di rianimare una Virtus annichilita ma dura poco, Pargo inchioda una schiacciata da urlo nobilitando lo scarso spettacolo sin quì andato in scena. L’aria in casa Lottomatica è da imbarcata, 36-20 al 12° grazie alla solita tripla di Pnini con Traore (anche lui), che non prende neanche il ferro con il suo classico gancio in post basso. Ed anche Perkins va di tripla, 39-20 al 13° e subito dopo 41-20 con Big Sofo. Roma non c’è o se c’è dorme. Troppa, troppa passività per la Lottomatica che fa decisamente compassione in questa fase della gara, e la difesa non esiste, Filipovski quasi senza più sapere a cosa appellarsi chiama time-out sul 47-24. E quando si rientra, Blatt si mette a zona e Crosariol perde palla lanciando il contropiede di Eidson che fa 0/2 dalla lunetta sul fallo in recupero di Smith, ma il Maccabi (tanto per cambiare), prende l’ennesimo rimbalzo offensivo e rigioca segnando grazie a Perkins, 49-24 al 17°. Non c’è partita, altra persa di Crosariol, altro lancio di contropiede e 51-25 sempre al 17°. Ed anche Smith fa confusione, Pargo ringrazia e rischiaccia, 53-27. Non c’è reazione, è frustrante assistere a questa partita, Gordic fa anche un’antisportivo su Bluthental che cercava gloria a mò di bimane anche per se stesso. Washington spara da 3 senza toccare la retina e Macvan da il +29 in fade-away, 56-27. Neanche il pubblico s’infervora più di tanto, 57-27 per mano di Pargo. Il Maccabi si rilassa e Roma costruisce un buon canestro per Datome, 57-31 al suono lungo della sirena.
I due quarti successivi saranno puro, pleonastico ma tipico garbage time con Roma incapace di scrollarsi di dosso la pessima figura rimediata riuscendo solo nei due minuti finali dell’ultimo quarto a non farsi schiaffare, nero su bianco, più dei 41 punti di scarto finale.
Chiudiamola quì, è meglio.
Maccabi Electra Tel Aviv – Lottomatica Virtus Roma 99-58
Parziali: 30-18; 27-13; 18-13; 24-14
Progressione: 30-18; 57-31; 75-44; 99-58
Tabellini http://live.euroleague.net/gamesjs.aspx?ig=euro_132&st=90&dp=CUTPCF167ADF2Q24G1AEC4639&z=0
MVP: Jeremy Pargo è l’MVP di questa partita con 16 punti, 5 assist e 24 di valutazione. Dietro di lui Big Sofo con 19 punti ma una disarmante capacità di prendersi il suo ed anche qualcos’altro il tutto, però, quasi senza opposizione.
WVP: Non si salva nessuna in casa Virtus, forse il duo Nihad Djedovic-Vlade Dasic, forse, ma si sa che nella terra degli orbi…..
Fabrizio Noto/FRED