Doveva essere vittoria per il nuovo corso di Dan Peterson, e così alla fine è stato. Il coach festeggia al meglio i suoi settantacinque anni e la sua cinquecentesima panchina in Serie A vincendo una partita non semplice, controllata solamente nell’ultimo periodo.
Per Cremona la gara inizia subito in salita, ancora prima della palla a due. Infatti il dubbio che Drozdov possa non essere della partita per un infortunio alla schiena nella mattinata diventa realtà nel momento in cui i giocatori entrano in campo per il riscaldamento. L’ucraino infatti è cambiato per giocare, ma fatica anche solo a stare in piedi. Notizia terribile per Mahoric che deve così fare a meno di uno dei suoi migliori giocatori, sicuramente quello più difficile da sostituire, mancando di fatto un suo sostituto naturale all’interno di un roster già corto. Toccherà ovviamente a Formenti, autore fino ad ora di una stagione a dir poco sottotono, l’ingrato compito di sostituirlo, e fortuna che nonostante tutto nel momento del massimo bisogno sfodererà la sua miglior prova stagionale, con undici punti ed una buona difesa, per quanto naturalmente gli è possibile contro giocatori fisicamente superiori come Maciulis. A tutto questo poi si aggiunge un Milic lontanissimo dalla forma migliore, ancora convalescente dopo non aver giocato a Teramo per un’infammazione al tendine d’achille.
Situazione d’emergenza quindi per il coach Sloveno, che si trova quindi a sperimentare il quintetto Rowland-Foster-Formenti-Perkovic-Sekulic, sperando tenga botta contro una squadra lunga, grossa e fisica come Milano. La difesa a zona è quasi obbligata, avendo sette uomini a rotazione, e dopo un inizio buono delle scarpette rosse Cremona riprende la partita e la porta addirittura sul +9 grazie alle buone percentuali di Rowland e la già citata vena offensiva di Formenti. E’ questo il momento in cui Dan rispolvera la sua storica 1-3-1, provata in mattinata e riproposta nel secondo quarto per cercare di confondere le idee alla Vanoli. La tattica funziona, perchè Rowland comincia a perdere un pallone dietro l’altro e con una serie 2+1 in contropiede – Maciulis il più prolifico – prima impattano, e successivamente passano in vantaggio. Il terzo quarto si riapre con ancora il lituano a far la voce grossa in attacco, con i chili ed i centimetri di Milano che si fanno sentire – trentadue rimbalzi nei soli due quarti centrali – con un crescendo anche della pressione dei piccoli sui portatori di palla avversari. Si chiude il match con le incursioni di Jaaber ed Hawkins che chiundono ogni tipo di velleità di rimonta, con una Vanoli che anche per mancanza di lucidità – sette giocatori scesi in campo – sbaglierà molti tiri comodi che avrebbero potuto riaprire la questione.
Per Milano, a maggior ragione dopo aver saputo della defezione di Drozdov, questa era una di quelle partite da vincere, comunque da non sottovalutare il fatto che sia arrivata comunque e potendo sfruttare le proprie qualità, con la chicca della zona che tanti successi ha portato a Dan Peterson qualche decennio addietro. Per Cremona invece era una missione quasi impossibile, alla luce delle condizioni fisiche precarie – oltre a Drozdov e le condizioni di Milic, acciacchi anche per D’Ercole, Foster e Perkovic – tutto sommato l’aver contenuto lo scarto non è da disprezzare. La prossima si gioca a Sassari, e lì sarà vitale presentarsi nelle migliori condizioni possibili.
L’infortunio di Drozdov però punta il dito su una caratteristica di cui si parla fin dall’inizio stagione, ovvero la panchina corta – e fin qui nulla di strano – ed il fatto che manchi completamente un sostituto in ala piccola, perchè l’unico che può provare a dare minuti in quel ruolo è Formenti, che sarebbe una guardia purissima, ma se finisce per partire titolare e giocare trentadue minuti, per quanto poi faccia il suo, significa che c’è qualcosa che non funziona. Che l’infortunio sia grave o meno, andare a caccia di rinforzi è quasi un obbligo morale.
Sala Stampa
Dan Peterson
La nostra difesa finalmente ha funzionato abbastanza bene, abbiamo chiuso loro molte iniziative, dominando il gioco anche con una gran quantità di rimbalzi. Abbiamo anche sprecato qualche pallone di troppo, penso per esempio ad un paio di passaggi dietro alla schiena finiti in tribuna, ma del resto è giusto che i giocatori vadano in campo con la tranquillità di sbagliare, non posso colpevolizzare troppo certi errori. Potevamo fare comunque molto meglio di come si è visto, ma è innegabile che per noi questa fosse una partita veramente dura, perchè ci trovavamo di fronte una vera squadra, ed uso questo termine non a caso perchè Mahoric, che considero un allenatore eccezionale, ha costruito un impianto di gioco collaudato ed efficace. L’assenza di Finley chiaramente si è sentita, con lui avrei potuto impostare la partita in modo diverso, ma comunque tutti hanno dato un contributo importante alla causa, anche Mike Nardi, a cui ho chiesto tre minuti di sacrificio, che ha recuperato un pallone importante, come del resto hanno aiutato anche Ganeto e Melli.
Mahoric
Innanzitutto vorrei fare i complimenti ai ragazzi per quello che hanno fatto in campo, nel momento in cui eravamo rientrati abbiamo sbagliato qualche tiro facile ma hanno dato tutto. Oggi abbiamo subito tantissimo a rimbalzo, abbiamo dovuto fare a meno del nostro rimbalzista migliore, ovvero Drozdov, che stamattina ha subito un infortunio alla schiena, ed è chiaro che giocare così corti ci ha penalizzato. Sono anche preoccupato per il futuro perchè nelle ultime settimane siamo stati sfortunati a livello fisico e non abbiamo avuto il tempo di recuperarli. Quando hai i giocatori contati naturalmente può diventare un problema. Prima di questi infortuni non avevamo contemplato la possibilità di nuovi innesti, ora chiaramente se si presenterà la possibilità valuteremo di volta in volta, non sarà facile ovviamente perchè cercheremo giocatori di qualità e non atleti che son fermi apposta per cercare la chiamata di qualche squadra in difficoltà.
Vanoli Braga Cremona – Armani Jeans Milano 71-78
Parziali: 23-19; 17-22; 13-20; 18-17
Progressione: 23-19; 40-41; 53-61; 71-78
MVP Difficile scegliere un solo giocatore in una serata in cui molti hanno dato il proprio contributo. Rocca importantissimo per togliere ritmo a Milic, Maciulis fondamentale nel recupero del secondo e terzo quarto, mentre Jaaber ha definitivamente chiuso la gara nell’ultimo periodo.
WVP Anche qui diventa difficile sceglierne uno. Milic e Perkovic sicuramente sono stati lontanissimi dal loro rendimento solito, con lo sloveno che riempie il tabellino solo a fine partita ed il croato che si innervosisce fin da subito e da lì non finirà più di litigare con gli arbitri.