Promette spettacolo il gruppo H, sicuramente il più interessante dietro al girone G della nostra Siena.
A differenza dei gruppi E ed F, nei quali è presente una squadra con scarse possibilità di passaggio del turno (rispettivamente il Lietuvos Rytas orfano di Jasikevicius e la Lottomatica Roma contro i mostri sacri del Maccabi e del Barcellona e la sorpresa di questa Eurolega Lubiana), il girone H raggruppa quattro squadre dalle caratteristiche molto diverse ma che potrebbero potenzialmente tutte passare alla fase successiva.
L’Olympiakos sembra essere la favorita nella corsa al primo posto, grazie alla forza del famoso asse play-pivot: le giocate di Teodosic, Spanoulis e Papaloukas da una parte e di Bourousis e Nesterovic dall’altra le hanno permesso di vincere il girone B e di risultare la seconda miglior squadra dell’intera competizione per assist e rimbalzi. In mezzo ai due poli, gente come Halperin, Vasilopulos, Nielsen e Mavrokefalidis che tanto schifo non fanno.
Il Fenerbahce Ulker guida invece l’ipotetica classifica del talento del girone: squadra con varie valide alternative in ogni ruolo, a volte persino troppe. Vanta un invidiabile pacchetto di corpaccioni sotto canestro (D. Lavrinovic, Peker, Savas, Turkcan e May al posto dell’infortunato Vidmar), una serie di esterni capaci di segnare da fuori e in entrata (Kinsey, Onan e Preldzic su tutti) e persino pure i playmaker con punti nelle mani (Ukic e Lynn Green). Per ovviare alle caratteristiche offensive individuali, la Top 16 regala a coach Spahija un’aggiunta di extralusso: Saras Jasikevicius, il miglior assistman degli ultimi anni di Eurolega.
Tutt’altra squadra invece è lo Zalgiris Kaunas: nessuna stella, nessun grande nome, ma una serie di giocatori giovani e con tanta voglia di fare che rendono i lituani una vera e propria squadra. Tanto per fare un esempio: gli americani sono Dejuan Collins, Travis Watson e Marcus Brown, ovvero vecchi “scarti” del nostro campionato, ognuno in grado di dare il proprio contributo, ma nessuno di essi in grado di essere il go-to-guy. L’anima della squadra è invece formata dai vari Pocius, Kalnietis, Delininkaitis, Jankunas e Klimavicius… chi conosce questi nomi e le rispettive facce?? Ebbene, questi signori hanno portato lo Zalgiris meritatamente al terzo posto nel girone A e di conseguenza alla Top 16, alla “faccia” di altri più rinomati giocatori.
Infine Valencia: girone d’andata terminato 1-4, poi arriva Pesic che con 4 vittorie su 5 gare porta gli spagnoli inaspettatamente davanti a Milano e CSKA nella classifica finale del girone D. Anche in questo caso il roster non annovera supercampioni, ma una serie di buoni giocatori ben amalgamati dal coach serbo capace di tirar fuori dai vari Martinez, Claver, Savanovic e De Colo tutto quello che non avevano mostrato nelle prime partite e probabilmente nella loro carriera. E’ la quarta testa di serie del girone, ma è sicuramente quella più in forma che ha chiuso meglio la regular season.
Ancora un paio di settimane e lo spettacolo continua.
Maurizio Musolino