VERONA – La solita storia, la solita Scaligera formato casalingo: parte forte, va sotto, sembra spacciata, resta attaccata con le unghie e con i denti alla partita e quando finalmente riesce ad avvicinarsi o sorpassare, non trova più lucidità e subisce il parziale decisivo, con Pistoia a festeggiare. Stavolta il protagonista del primo quarto è Gueye: il suo inizio di partita fantastico (10 punti), unito alla buona verve in difesa dei lunghi che annullano l’attesissimo Varnado, permette a Verona di chiudere il parziale avanti 18-11. Ma è un fuoco di paglia, l’ennesimo: un tornado nel secondo periodo inizia ad abbattersi sulla Scaligera, riportando i suoi a contatto per lasciare poi la scena a Fucka. L’Airone di Kranj, sulla soglia dei quarant’anni, disputa una partita commovente quanto a rimbalzi (saranno 9 alla fine), passaggi illuminanti per i compagni e presenza difensiva. A lui si aggiunge Toppo, che continua il suo buon campionato trovando una serata di grazia contro Verona. Marcelletti le prova tutte, ma anche il primo tentativo di zona viene bucato con facilità da Mukubu e Pistoia volta fino al +12 sul 40-52. Gueye non segna più, trovandosi in chiara difficoltà nel reggere il peso dell’attacco, Porta non riesce ad approfittare del trovarsi contro un Berti chiaramente inadeguato a questi livelli ed il solo Trepagnier sembra essere in serata ed evita il tracollo definitivo. Quando ormai sembra tutto compromesso però, sale in cattedra Andrea Renzi. Il lungo ex-Benetton trova il coraggio di affrontare direttamente Varnado mettendolo in seria difficoltà, tanto che per la prima volta in stagione la scelta degli Heat al draft chiude senza stoppate. I suoi canestri, quattro consecutivi, e quelli di Trepagnier riportano addirittura avanti Verona sul 56-54, il PalaOlimpia si infiamma ma come sempre qualcosa si inceppa: i gialloblù sparano a salve dalla distanza per quattro azioni di fila e non riescono più a servire bene Renzi, mentre dall’altra parte Toppo e Varnado fanno il bello e cattivo tempo. Sul 60-63 Gueye ha la possibilità di impattare ma pesta la linea in contropiede: in pratica finisce qui, Pistoia è l’ennesima squadra a tornare a casa da Verona con i due punti.
Verona mostra i soliti difetti, ormai endemici: in primis la mancanza di qualcuno che si possa prendere in mano la squadra quando la palla scotta. Porta fa il possibile per mettere ordine ma non è un realizzatore, Renzi è pieno di talento ma talvolta paga l’inesperienza, Gueye è un ottimo sesto uomo per la categoria ma come prevedibile tende ad andare fuori giri giocando troppi minuti (15 palle perse nelle ultime due partite). Il gruppo di italiani è buono, ma le condizioni fisiche di Abrams, stasera in campo per quattro ectoplasmatici minuti, e la discontinuità di Trepagnier stanno condizionando pesantemente il campionato della squadra. La società sembra finalmente intenzionata ad agire sul mercato, per ora prendendo un americano a gettone in attesa di riscontri sulle condizioni di Abrams. Altra nota dolente la panchina, con Bellina e Mariani spaesati.
Pistoia trova un grande Toppo, oltre al solito Varnado, ma soprattutto per dirlo in gergo NBA ha un Fucka che “spende il gettone”, soprattutto a rimbalzo. A 39 anni ancora un grande esempio per tutti, nella speranza che Renzi abbia preso appunti. L’assenza di Forte si fa sentire, anche se Mukubu aiuta a non lasciare un vuoto totale: la scelta di Pistoia si rivela vincente, quella di Verona di non sostituire Abrams sbagliata.
TEZENIS VERONA: Porta (0/3, 0/2), Gueye 13 (1/2, 3/6, 2/2), Trepagnier 23 (4/8, 3/8, 6/6), Waleskowski 4 (2/6, 0/1), Renzi 19 (7/11, 0/2, 5/8); Bellina (0/1 da 3), Mariani 1 (0/2 da 3, 1/2 tl), Abrams. Ne: Rombaldoni, Campiello. All.: Marcelletti.
TUSCANY PISTOIA: Berti, Filloy 9 (1/3, 2/5, 1/2), Porzingis 8 (4/10, 0/2), Varnado 20 (8/14, 4/6 tl), Toppo 15 (7/8, 1/2 tl); Fucka 6 (2/4, 0/2, 2/2), Mukubu 7 (3/6, 0/2, 1/2). Ne: Tesi, Marzoli, Tuci. All.: Moretti.
Moretti, il grande ex della partita, oggi sulla panchina di Pistoia: “Abbiamo disputato una buona partita, contro una squadra che aveva dei giocatori on fire come Gueye e Renzi e che l’hanno dimostrato pure oggi. Il pieno recupero fisico di Fucka è per noi molto importante, stasera abbiamo avuto 20 buoni minuti da lui. Decisive anche le giocate di Filloy, Varnado e Toppo. Abbiamo una buona classifica ma il campionato è lungo e siamo solo ad un terzo, quando arriveremo a 22 punti guarderemo quanto manca e potremmo pensare di cambiare il nostro obiettivo che rimane la salvezza.
Stasera ho visto un grande pubblico, Verona ha le basi per fare pallacanestro di alto livello, ha un bel futuro davanti.”
Marcelletti: “Abbiamo avuto molte pause, ma di questo bisogna anche dare merito all’avversario che ha dimostrato forza e carattere. Noi abbiamo pagato l’inesperienza e la poca intensità fisica. Ci siamo rimessi in partita grazie alla difesa ma poi non abbiamo saputo arginare Toppo e Varnado, concedendo troppi tagli e troppi canestri facili. La sconfitta è stata determinata dagli episodi e dalla loro maggiore esperienza.
Buona prova di Trepagnier stasera ma purtroppo non abbiamo tutta la rosa a disposizione dato che ci manca Abrams, quello nel terzo quarto è stato un tentativo. Avevo già provato nel secondo a metterlo in campo ma lui non se la sentiva e comunque si è visto che non era pronto, soprattutto in difesa dove non aveva il passo. Quando sarà pronto? Ce lo diranno i medici.
Chiaramente sono preoccupato, lo sono da quando sono arrivato, ma anche se siamo in fondo alla classifica la squadra è viva, reagisce, la strada intrapresa è buona ed io ho fiducia.
Gueye è alla decima partita di Serie A in carriera, c’è arrivato a 28 anni quindi è chiaro che debba migliorare nelle scelte, gli manca l’esperienza e poi c’è da tener conto che doveva fare il sesto uomo, non il titolare. Inoltre ha avuto la febbre nei giorni scorsi. Porta è arrivato fuori condizione e ha dovuto giocare subito molto, quindi una partita no ci sta: crescerà, tornerà il giocatore attivissimo che era nelle scorse stagioni.
Trepagnier: Dobbiamo essere capaci di prenderci tiri più facili, attaccare meglio, giocare meglio soprattutto nelle azioni decisive. Stiamo lavorando per giocare bene tutti come squadra, non so perché non riusciamo ancora a dare consistenza al nostro gioco, ad essere incisivi tutti assieme. I loro lunghi, Varnado e Fucka, sono molto forti ma noi non abbiamo aiutato abbastanza i nostri. La scelta difensiva di lasciare il tiro a Varnado era giusta, per lunghi tratti ha sbagliato, purtroppo non l’ha fatto nei momenti caldi.
Lorenzo Peretti