ROMA – Il momento è delicato: nel giro di soli 5 giorni si è passati dal paradiso di Bamberg al purgatorio dei guai fisici del duo Gigli-Giachetti (per il primo per fortuna solo un problemino muscolare che gli ha comunque impedito di scendere in campo domenica, per il secondo invece probabile intervento ai legamenti crociati del ginocchio destro, da verificare proprio all’atto in cui stiamo scrivendo, e comunque un lungo periodo di stop per il play livornese), sino a sprofondare all’inferno della sconfitta contro la Vanoli Cremona in campionato.
Lo sport si sa è crudele, come è pronto a premiarti se lavori bene non aspetta molto per riprendersi tutto con i relativi interessi se non curi anche i più minimi dettagli. E nel caso della Lottomatica siamo già arrivati alle prime sentenze della stagione perchè superare domani lo Charleroi dando così seguito alla buona vittoria di Bamberg, significherebbe qualificazione alle TOP16 al 90%, questo perchè essendo l’Urbe già in doppio vantaggio contro il Brose, aggiungere un altro doppio vantaggio anche nelle sfide contro lo Spirou Charleroi metterebbe pure i belgi nelle difficilissimi condizioni di dover vincere le prossime gare contro Bamberg (scontro diretto, quindi una delle due dovrà soccombere), Olympiacos e Real Madrid, insomma non la più facile delle circostanze possibili.
Ma Roma non è per niente serena, tutt’altro. La sconfitta casalinga contro una buonissima Vanoli Cremona ha amplificato dubbi, incertezze ed il barometro in casa Virtus, Matteo Boniciolli, indicava a fine gara chiaramente bassa pressione con temporale e pioggia. Il coach triestino puntava l’indice onestamente sul proprio lavoro ma contemporaneamente non riusciva a spiegarsi del perchè, in diverse fasi delle gare sin quì disputate, la squadra ondeggiasse come se la corrente elettrica non giungesse copiosa ai gangli nervosi del gioco. Un gioco troppo altalenante con scelte di tiro da fuori (a percentuali orribili), a volte affrettate anche quando manca qualche secondo in più per provare quantomeno ad avvicinarsi a canestro e per cercare punti statisticamente a più alta percentuale di realizzazione. Un gioco dove si perdono troppi palloni banalmente (18,9 in campionato e “solo” 14,7 in Eurolega), e qualche volta anche in contropiede, fattore come un ricorrente deja vu in tutto questo inizio stagione. Un gioco, infine, dove si comincia anche a sgretolare l’unica certezza che questa squadra ha sempre avuto, e cioè la difesa che deve reggere duramente e sempre se si vuole vincere con punteggi bassi. Bel rebus da risolvere con la tifoseria in fermento, sotto accusa proprio coach Boniciolli, reo di esagerare con il suo Platoon System, cambiare vorticosamente gli interpreti del gioco senza diminuirne la produttività e l’intensità dello stesso: si può usare questo sistema quando la squadra non si è quasi praticamente allenata insieme in pre-campionato ? Ed inoltre, questa squadra così com’è stata concepita, può reggere l’urto del doppio impegno a settimana ?
A nostro avviso, in questo momento così delicato, sarebbe meglio stabilire delle gerarchie precise così d’assegnare ad ogni giocatore un ruolo specifico, soprattutto come minutaggio: inseguire la rotazione degli uomini insistita per non avere/subire cali di tensione agonistica nell’arco della gara può richiedere ancora molto tempo per questa Virtus e di tempo ne è rimasto pochino a disposizione, il campionato ad esempio sta esaurendo la prima parte del girone d’andata e perdere ancora significherebbe abdicare alla Final Eight di Coppa Italia, e per la seconda volta di fila, smacco non da poco per chi ambisce a traguardi importanti. Inoltre, rispondendo così anche alla seconda domanda, appare ad esempio netta la sensazione che un signor giocatore come Charlie Smith, ottimo a Bamberg e preso per conferire al giovane gruppo corpo e sostanza (ma pur sempre alla veneranda età di 36 primavere), a meno di 72 ore dalla bella prova in Germania ha completamente steccato la partita contro Cremona: su 3 tentativi dalla lunga sganciati dalla sua magica mano destra, ben due si son trasformati in imbarazzanti air-ball, a comprovare che le gambe non fossero toniche e reattive, e come lui anche altri han dato in campo la sensazione di aver anche esaurito le batterie nervose.
Veniamo allo Charleroi.
Arriva a Roma con l’aria sorniona di chi non ha letteralmente nulla da perdere, è ovvio che la pressione sia tutta sulla formazione italiana. Non solo, la doppia vittoria interna, quella strabiliante contro il Real Madrid perchè storica e prima nel girone di qualificazione e quella contro Malaga, tirata allo spasimo e gestita alla grande, ha trasferito entusiasmo e convinzione dopo le 4 sconfitte subite. Il pericolo pubblico numero 1 sarà Demond Mallet che viaggia in questo girone alle ragguardevoli percentuali del 42,4% da 3 e del 63,6% da 2, senza citare l’83% dalla linea dei liberi. Ma attenzione anche a Brent Wright e Brian Green che, seppure all’andata contro Roma non abbiano particolarmente impressionato (anzi..), stanno attraversando un buon periodo di forma e potrebbero creare lo scompiglio nella metà campo avversaria. Da non dimenticare il 37enne Andre Riddick che contro Malaga ha disputato una signora gara.
All’andata Roma riuscì a vincere, a portare la gara verso di se grazie ad una maiuscola prova di Darius Washington coadiuvato forse dal miglior Andrea Crosariol di sempre in casacca Virtus. Uno scarto importante di 9 punti, che dovrebbe porre al riparo da ogni sorpresa l’Urbe nell’ottica del doppio confronto ma sulla singola gara non ci sentiamo sinceramente di azzardare pronostici pro-Virtus. Ci aspettiamo però una reazione emotiva del roster in chiave positiva perchè perdere domani potrebbe veramente creare profonde crepe nelle convinzioni di questa estate.
Si gioca: Palalottomatica, giovedì 2 dicembre, ore 20.45. Diretta televisiva su SportItalia.
Fabrizio Noto/FRED