Belli caldi nel loro pigiamone nero a righe bianche, i serbi del Partizan si fanno una dormita di 40 minuti effettivi a casa del Khimki.
Partita mai in discussione: i russi doppiano gli avversari già nel primo quarto e alla fine di un primo tempo inspiegabilmente lunghissimo vanno negli spogliatoi sopra saldamente di 13 punti, vantaggio che potrebbe essere stato molto più considerevole se non fosse stato per i 14 punti di Jawai, unico ad essere pervenuto sul parquet.
La ripresa si presenta ancora più letargica per il Partizan, che subisce bombe e rimbalzi offensivi senza mai reagire; impassibile tutta la partita anche il coach serbo, che segue in silenzio e con sguardo torvo la sua squadra che si lascia umiliare dagli avversari. Ma per fortuna a meno di due minuti dal termine della partita, sotto di 25, Jovanovic chiama un utilissimo timeout che gli consente di finire la partita sotto di 27…
MVP della partita, se così la si può chiamare, è Zoran Planinic: lucido, continuo e capace di mettere a segno anche 16 punti alternando entrate, tiri da fuori e triple.
Per la solita rassegna “la gemma del Langford” questa settimana segnalo un’azione difensiva (nonostante ognuno dei 22 punti messi a segni sia stato più che apprezzabile): a metà del secondo quarto il Partizan passa palla dentro, Eze è bravo a sporcare il passaggio e mandare la palla fuori aria nella zona di Langford che al momento è di spalle all’azione; con dei riflessi felini, il fuoriclasse americano si gira, riesce a toccare il pallone e un secondo dopo è già in volo per recuperarlo e consegnarlo ad un compagno libero.
Maurizio Musolino