Partita da playoffs. Non si può descrivere in altro modo il match di questa mattina al PalaWhirlpool, perchè le due squadre si sono date battaglia sino all’ultima stilla di sudore con parziali presi e dati, botte, intensità e tanto agonismo per onorare un matinèe che oltre a questo livello fisico ha offerto anche un ottimo spettacolo per i puristi del gioco.
Varese porta a casa con merito la partita, sfruttando al massimo i suoi effettivi e cavalcandoli nei momenti caldi, perchè nel primo quarto Fajardo e Kangur hanno dominato la scena, poi si sono alternati con grande diligenza Rannikko, Goss, Slay e Righetti permettendo a Recalcati di avere sempre un uomo “on fire” da sfruttare.
La Virtus onora al meglio la partita, ma i suoi interpreti principali sono solo Amoroso e Kemp che ricevono pochissimo aiuto sui due lati del campo dai propri compagni e, alla lunga, questo costa la sconfitta alla truppa di Lardo.
Si parte molto forte con Varese che prova subito la fuga approcciando la partita in modo aggressivo e con un Kangur davvero incontenibile sia dal punto di vista realizzativo, che in difesa nei recuperi. La seconda metà ha tutta la firma di Diego Fajardo che sigla 9 punti, ma dall’altra parte c’è Valerio Amoroso che con i suoi 11 tiene a galla le Vunere concedendo solo 5 punti di scarto alla prima sirena.
Come detto, i protagonisti si susseguono e la gestione offensiva del secondo quarto di Rannikko è esemplare con 7 punti, tanta leadership e soprattutto un messaggio confortante al coach della nazionale Dettmann oggi sulle tribune varesine a seguire sia lui che Kopponen. Dall’altra parte comincia a carburare anche Macellus Kemp che trova soluzioni tanto varie quanto efficaci sia vicino che lontano da canestro (paradossalmente 2-2 dal campo per lui e 1-3 ai liberi). Varese è sempre in controllo del match anche quando la Virtus sembra rientrare ed infatti all’intervallo lungo il + 10 è quantomai meritato, ma al rientro dagli spogliatoi qualcosa cambia.
La squadra di Lardo esce con il sangue agli occhi ed in metà tempo ricuce completamente lo strappo tenendo gli avversari a soli due punti e confezionando un 12-2 di parziale tutto firmato dal talento atletico e tecnico di Kemp. L’ex Sassari segna da tre con regolarità e fa valere il suo fisico vicino a canestro contro Righetti; questo è un rebus irrisolvibile per Recalcati che deve rassegnarsi a vedere il coloured imperversare nella propria difesa.
Con il rientro di Slay e un momento di vena balistica d’altri tempi di Righetti (21 punti con 5-8 da 3), Varese rimette le cose a posto, ma da metà terzo quarto il match diventa una vera e propria battaglia campale con tutti i soldati sul pezzo a combattere. Il livello di fisicità si alza mostruosamente, Homan non riesce mai a dare un contributo ai suoi, così come Poeta, mentre dall’altra parte arriva il momento di Phil Goss che schierato da guardia al posto dello scentrato Thomas (0-7 dal campo) fa valere tutta la sua vena realizzativa che gli è sempre stata riconosciuta.
Slay (19 pts, 13 rebs, ma 9 perse) fa la voce grossa sotto i tabelloni abusando di ogni mismatch che gli capiti a tiro, ma dall’altra parte la coppia Kemp-Amoroso non molla e con canestri, anche di difficile fattura, tengono a galla li gli ospiti. Kopponen ha un attimo di trance agonistica e restituisce un possesso di distanza tra le squadre, ma nel finale è Varese ad essere infinitamente più lucida e concreta con Goss e Slay, portando così a casa una partita molto bella a vedersi ed altrettanto importante per il morale varesino dopo la bruttissima sconfitta di Cremona.
Cimberio Varese – Canadian Solar Bologna 91-81 (25-20, 48-38, 64-61, 91-81)
MVP: Alex Righetti per il suo secondo tempo d’autore e per la solidità della sua personale “vendetta”.
WVP: Jared Homan. Mai in partita e mai pericoloso in attacco dove ogni volta che tocca palla sono mani nei capelli per Lardo.
QUOTES (tratte da pallacanestrovarese.it)
Lino Lardo: “Mi dispiace non aver battuto il mio maestro Carlo Recalcati perchè non riesco mai a batterlo. Ma prima o poi ce la farò. Noi oggi ci siamo presentati con otto decimi del roster, con giocatori poco esperti non sopra i 22 anni ed è chiaro che abbiamo pagato anche sotto questo punto di vista. Ce la siamo giocata fino in fondo e quello che non mi è piaciuto è stato l’approcio sbagliato di inizio partita. All’inizio volevamo essere aggressivi e invece abbiamo subito la loro aggressività e soprattutto la loro velocità. Noi dobbiamo essere una squadra che impone il proprio ritmo. Mi ha fatto piacere il rientro, giocandocela poi fino alla fine. Non abbiamo avuto sicuramente il nostro miglior Poeta e con delle rotazioni un po limitate è chiaro che abbiamo fatto quello che abbiamo potuto. L’unico errore che imputo alla mia squadra è quello di non essere entrati in campo con la giusta fame. Sono comunque soddisfatto del lavoro che stiamo facendo durante la settimana. Complimenti a Varese che ha comunque meritato pienamente il risultato finale. Noi dobbiamo pensare solamente alla prossima partita cercando di recuperare qualcuno.”
Simone Mazzola