ROMA – A volte i miracoli riescono come a Bamberg ma se si pensa che possano sempre venire in soccorso alle carenze strutturali di un insieme si sbaglia di grosso.
La foto di questa sera è una bellissima schiacciata del semisconosciuto Artur Drozdov (sino ad ieri, da oggi qualcuno dovrà pur riconoscere qualche merito a questo ragazzo ed a chi lo ha portato in Italia, Flavio Portaluppi, attuale GM a Cremona), in faccia ad una difesa della Virtus Roma già faccia a terra, sul solito scarico di un sontuoso Eric Rowland e la conseguente tripla di Formenti, sul suono della sirena, dopo aver ricevuto addirittura un passaggio in retroschiena da Lorenzo D’Ercole.
D’accordo, Cremona tira alla fine con un irreale 57,1% da 3 (12/21), ma non si può limitare la bellissima prestazione della squadra di Mahoric a questo incontrovertibile dato statistico.
Dirà in conferenza stampa un Boniciolli spento e demoralizzato che tutti i numeri questa sera vedevano Roma vincente ed ha ragione (vedasi i tabellini, ndr), peccato che Roma abbia tirato questa sera dalla lunga con un agghiacciante 2/19 e peccato che non è la prima volta che capita….
Ma diamo innanzitutto merito alla squadra lombarda come merita. Era da tempo che non vedevamo un team così robusto, calmo, lucido ed essenziale, capace di tenere in scacco una squadra molto più pesante, più alta e più fisica così facilmente, quasi senza sforzo e soprattutto abbatterla con una serie di colpi ai fianchi così precisi e forti da far cadere in ginocchio anche un toro. Stelle non ce ne sono in questa Vanoli, dirà un simpatico e raggiante Tomo Mahoric a fine gara, ma ci permettiamo di dissentire: vedere in azione questo Eric Rowland ( 18 p.ti, 22 di valutazione, migliore in campo dei suoi), stasera gestire le azioni dei suoi con una sicurezza ed una sfrontatezza così irrisoria è stato uno spettacolo, anche perchè dall’altro lato del campo, tolto il solito energico ma fine a se stesso Darius Washington, si è visto il solito stato confusionale che avvolge Luca Vitali, a tratti imbarazzante per atteggiamento, non per volontà ma la volontà non fa canestro e non fa giocare la squadra, ahinoi. E cosa dire di Je’Kel Foster (19 p.ti all’attivo, 20 di valutazione) ? Questo è un tiratore, signore e signori: tira 5 volte da 3 con spazio e meno spazio e manca il 100% solo perchè il ferro bastardo gli sputa il tiro con un giro della morte inaspettato. E del ragazzo ucraino che nessuno conosceva, quell’Artur Drozvoz del quale parlavamo prima (13 p.ti, 6 rimbalzi per un 19 finale di valutazione), che mette dentro punti pesanti e che difende allo spasimo contro il Dasic od il Datome di turno ?
Ne sentiremo parlare ancora di questa Vanoli così leggera e decisa, perchè questa sera ha letteralmente asfissiato Roma prima facendole credere che sarebbe stata dura ma che alla fine avrebbe deposto le armi; dopodicchè si è messa cinque fuori su tutto l’ampio spazio del campo in attacco, nel delicato ultimo quarto, ed ha massacrato la Virtus con un semplicissimo ma efficace dentro e fuori, penetra e scarica che ha cucinato a dovere una Virtus incapace di tenere sul primo palleggio e di adeguarsi agli scarichi sugli esterni. Quasi un gatto col topo.
E dopo aver tessuto le lodi a questa bella macchina da guerra cestitica, andiamo alle dolenti note Giallorossublu.
E’ inutile intonare il de profundis: questa squadra è schizofrenica, troppo e non c’entrano le logiche e legittime attenuanti che non ripetiamo per non tediarvi troppo sul pre-campionato e gli infortuni. Manca un playmaker a questo roster, manca una guardia o un’ala tiratrice, manca troppe volte il filo logico in campo. Ci sarebbero in regia Washington e Vitali (ora che Giachetti è ai box per problemi al ginocchio, in settimana il responso finale), ma sia l’uno che l’altro hanno evidenti pregi e dannosi difetti che non riescono a compensarsi vicendevolmente e, come se non bastasse, l’ex-prodigio bolognese è quasi avulso da tutto inspiegabilmente. Attualmente il livello di suo disorientamento viene dato dal penetra-dove-non-si-può ed il conseguente scarico che questa sera ha comicamente lanciato la 4×2 cremonese a deporre la palla a canestro 2 contro zero. Dopodicchè la guardia/ala tiratrice ci sarebbe pure, ed è mister Charlie Smith, ma se anche lui s’addormenta come avvenuto questa sera ci si accorge che da fuori c’è il solo Datome (2/4 da 3, cioè l’unico che abbia centrato da fuori la retina di tutta la squadra !!), ma che difende pochino, quindi coperta corta. Insomma, un bel rebus che alla fine recita sempre più o meno 70 punti all’attivo, quando va bene e vincere con 70 punti in attacco presuppone una difesa che la Muraglia Cinese al confronto è il muretto del quartiere.
Non ci vuole quindi un veggente per capire che squadra non gioca come dovrebbe con continuità e probabilmente non per colpe del suo coach il quale, anche stasera, all’8° del primo periodo aveva già fatto entrare in campo tutti quanti potevano farlo ma perchè manca un vero playmaker, un Rowland, ad esempio, che sappia dare fiato, energia e quindi convinzione alla squadra. Il resto è filosofia.
La gara era molto semplice nella sua evoluzione.
In fase iniziale Roma cercava di sfruttare l’entusiasmo che il tiro vincente all’ultimo secondo di Smith a Bamberg portava con se, la palla portata avanti da Washington girava bene ma la Virtus evidenziava chiari sintomi, e non solo da quest’anno, di una malattia perniciosa, che si chiama “Tiro da 3 che non entra!” e nel solo primo quarto ricomincia a sverniciare il ferro del Palalottomatica in allegria mentre, dall’altro lato della meta-campo, Cremona faceva vedere balisticamente che è meglio tirare da 3 con spazio,e quindi con percentuali potenzialmente migliori e non per far vedere che si può farlo o, peggio, perchè non si riesce ad eseguire un gioco correttamente. La chiave del primo e del secondo era tutta quì perchè Roma, quando capiva che avrebbe dovuto avvicinarsi di più al pitturato, creava un logico scompenso nelle fila della Vanoli. Ed il discusso Alì Traore assurgeva a Sansone della squadra caricandosi sulla groppa quasi tutto il peso dell’attacco mettendo a referto un buonissimo 13 p.ti con 5/6 da 2, macchiando però la prova con un non buono 3/5 dai liberi. Assieme a lui anche Nihad Djedovic si metteva in evidenza nelle fila di Roma. Cremona s’adatta molto bene ai chili ed ai centimetri che l’Urbe possiede in più, con Rowland e Foster che ronzano attorno all’area romana innescando ora Milic, ora Drozdov, ora Sekulic e soprattutto, tirando da 3 con spazio e con logica. La squadra di Mahoric era anche ordinatissima palla in mano, giocava che un piacere e Rowland non sprecava un pallone che uno mentre in difesa si cercava di resistere attorno all’area e questo pagava perchè, come detto prima, Roma come al solito, sparacchiava a salve da fuori. Si andava al riposo sul 38-38 con un terrificante 0/8 da 3 di Roma che si contrapponeva ad un eloquente 4/9 di Cremona dalla stessa zona di campo, Roma restava in gara grazie alla buona difesa che recuperava ben 8 palle.
Terzo periodo e Cremona legava sempre più il laccio sul collo dell’Urbe che finiva per venire lentamente soffocata. Dal 41-40 del buono più fallo di Djedovic del 22° si passava, con Foster sugli scudi, ad un letale e definitivo 48-55 al 26° con la Virtus che continuava a sparacchiare a salve dalla lunga nonostante il povero Traore indicasse la retta via da sotto. Terzo periodo chiuso sul 55-63, e meno male che Milic e Perkovic questa sera davano poco cenno di presenza.
Ultimo periodo e Cremona dava la spallata definitiva alla gara con il solito Foster, Perkovic e Rowland da 3, Roma sulle ginocchia in crisi di testa palese e fischi all’unisono dagli spalti sibilanti.
Cremona festeggia con gioia e soddisfazione, a Viale Tiziano ci s’interroghi e presto su come gestire la situazione, c’è poco da stare sereni, questa squadra traballa come una sedia a 3 gambe.
Spogliatoi
Mahoric
Siamo una squadra senza stelle ma siamo una squadra e questa sera, credo, si sia ben visto e siamo contentissimi d’aver vinto oggi in questo modo.E soprattutto a Roma contro una super-corazzata di questo campionato. Lavoriamo duro tutta la settimana per cercare di dare il meglio di noi stessi ed oggi abbiamo fatto forse la migliore prestazione della stagione e, come potete immaginare, la soddisfazione aumenta. Oggi festeggiamo perchè abbiamo veramente fatto una grossa impresa, Roma voleva vincere a tutti i costi e noi abbiamo messo in campo tutto quanto avevamo. Avevo detto ai ragazzi sin dalla prima giornata in cui preparavamo questa gara che avremmo potuto vincere se ci avessimo creduto e che non avremmo dovuto concentrarci sulle loro grandi individualità. Roma è una squadra ricca di talento, quindi dovevamo fare la gara perfetta con il cuore caldo ed il cervello freddo. I nostri ragazzi non sono famosi come quelli di Siena o di Roma ma sono serissimi professionisti che lottano e sudano ogni giorno in palestra e meritano poi di portare a casa questi splendidi risultati.
E’ difficile dire se Rowland sia il miglior playmaker della lega ma sono sicuro che se si applica come sta facendo può fare meglio di quanto fatto vedere, che non è comunque poco. Ma non fatemi parlare di una sola persona, noi siamo una squadra e basta, bravi tutti, da Foster a Formenti, da D’ercole a Drozdov, siamo questi e questi vogliamo rimanere.
Boniciolli
(Appare molto provato, ndr). Credo che capiate che in questo momento sono profondamento deluso ed in difficoltà. Era prevedibile che non avessimo un’enorme energia visto quanto profuso a Bamberg, poi anche la brutta notizia di Giachetti con problemi al ginocchio di sabato e Gigli che non poteva entrare in campo, hanno limitato le nostre rotazioni. Ma si è anche vista la differenza di passo tra le squadre e però, guardando le statistiche, vedo che siamo stati meglio di loro su tantissimi numeri ma vincere con 2 /19 da 3 è disperato per qualsiasi squadra !!
Tutti siamo andati male, io in primis, ed è una brutta tegola sul morale. Perciò ho chiesto ai ragazzi di farmi sapere dove sto sbagliando. E’ una normale richiesta di valutazione sulle mie reazioni emotive perchè a partire da Giovedì, come sapete vincendo potremmo avere la sicurezza delle TOP16, dobbiamo ripartire senza timori.
Oggi Traore ha tenuto in piedi la baracca ma badate, non voglio sottrarmi alle mie colpe ed è giusto che la gente si arrabbi con me. Ho però come la percezione che ci siano in noi dei momenti di vuoto che s’alternano momenti di bell’energia anche collettiva ma siamo troppo estemporanei. A Bamberg abbiamo dato la sensazione di esserci emotivamente, non capisco perchè a volte la spina della corrente elettrica si stacchi ! E’ giusto che la gente chieda la mia testa, ci sta, ma non è giusto a spiegare una debacle emotiva così evidente. E mi preoccupa questa forma di scarsa reazione emotiva perchè questi momenti di assenza devono finire. E purtroppo quando non segni mai da lontano gli avversari si adeguano, tutto quì. Mi dispiace che si vedano partite del genere, per Tanjevic per il Presidente e per la gente della Virtus e ripeto è mia diretta responsabilità.
Giachetti adesso s’ è infortunato, non ne abbiamo parlato con la società, dobbiamo valutare ma io non ho titolo per dire se verrà fatto ricorso al mercato.
In un momento così difficile della stagione, giovedì possiamo fare qualcosa d’importante e dobbiamo farlo. L’anno scorso dissi che era deleterio passare alle TOP16, Nando aveva lavorato in serietà ed onestà ma le cose erano diverse, oggi il giocare contro avversari di livello può solo che stimolarci. Però questo può essere un punto fermo della stagione, e da qui dobbiamo ripartire.
Lottomatica Virtus Roma – Vanoli Braga Cremona 70-84
Parziali: (17-21; 21-17; 17-25; 15-22)
Progressione: (17-21; 38-38; 55-63; 70-84)
Tabellini:http://195.56.77.210/game/64202.html
MVP:
I numeri dicono Traore ed il ragazzo francese se lo meriterebbe dopo le paturnie del recente passato ma non si può non eleggere il duo Rowland-Foster ad Imperatori della gara, senza parlare di Drozdov. Citazione allo sloveno Tomo Mahoric, la scuola dell’Olimpia Lubjiana non mente mai.
WVP:
Non spariamo sulla Croce Rossa, avete capito bene chi sia stato il peggiore in campo se avete letto attentamente il pezzo, scriviamo solo che chi di dovere è meglio faccia un profondo esame di coscienza su cosa intende fare da grande con la palla a spicchi, lo deve a se stesso, lo deve al basket, lo deve ai tifosi di Roma.
Fabrizio Noto/FRED