FORLI’ – Sono tanti i temi tecnici, e non, che accompagnano l’ennnesimo derby emiliano romagnolo, il terzo di quattro per la FulgorLibertas Forlì targata MarcoPoloShop.it. La voglia di rinvicita della Trenkwalder che, candidata semifinalista in Coppa Italia, è caduta in casa proprio per mano della matricola Forlì nel primo match di Q-round; il cambio di panchina di Reggio Emilia che ha portato in bianco rosso quel Finelli che lo scorso anno allenò la scomparsa Fortitudo, che contese proprio ai romagnoli la promozione in LegaDue fino all’ultimo tiro di gara 5; il ritorno da avversario di Frassineti, forlivese doc, che lo scorso anno, di Forlì, era il capitano. Un turbinio di emozioni quindi si abbatterà come un uragano sul Palafiera che si preannuncia gremito, ben oltre quei 3000 di media che fanno di quello forlivese il primo pubblico di tutta la LegaDue. I ragazzi di Di Lorenzo sono reduci dalla bella sconfitta di Barcellona Pozzo di Gotto, dalla quale il play tascabile Piazza è uscito con un sontuoso 38 di valutazione, che gli è valso il riconoscimento di mvp di lega dell’ottava giornata. Il problema però è che le vittorie nel carniere della FulgorLibertas sono solo due ed il rendimento altalenante della squadra non profuma certo di affidabilità. La squadra romagnola alterna ottime prestazioni a match opachi ed imbarazzanti. Difficile onestamente capirci qualcosa, anche per la dirigenza, che ha sguinzagliato il suo uomo mercato in giro per l’europa, alla ricerca di una guardia comunitaria di qualità che, ammesso che esista, difficile possa accettare l’esigua proposta economica di una società dal budget più ristretto dell’espresso del bar all’angolo. Insomma, i problemi di play making e di realizzazione dalla lunga distanza persistono nonostante la bella prestazione di domenica scorsa in Trinacria. La sensazione è che se tutti giocassero al meglio, tutti insieme, e nello stesso momento, il cammino verso la salvezza non dovrebbe presentare ostacoli. Il problema è che questa congiunzione di eventi non si è mai verificata nè in casa, dove i liviensi hanno centrato le uniche due vittorie, nè lontano dalle mura amiche. Ancora una volta, quindi, siamo a raccontarvi di una MarcoPolo che, se vorrà battere l’avversario, dovrà mettere in campo cuore, intensità difensiva e precisione al tiro da fuori.
Già, perchè la Trenkwalder punta molto sul talento degli esterni Frassineti, Slanina, Smith, Fultz e Beck. Meno pericolosità invece sotto canestro dove Frosini garantisce al massimo 20-25 minuti di qualità. Alex Finelli può contare inoltre su una panchina molto lunga in grado di integrarsi al meglio col quintetto nel sistema delle rotazioni. La corsa ed il contropiede rappresentano l’arma di elezione per la Trenkwalder, ma se difesi bene, i reggiani si trovano in difficoltà dissipando facilmente vantaggi consistenti in pochissimi minuti. Ancora poca è la disciplina tattica in virtù del recente cambio di allenatore.
Quintetto canonico per Forlì con Piazza in cabina di regia, in guardia il ceco Licartowsky in odore di taglio, Wittmann in ala piccola, Gordon e Poletti sotto le plance. Avranno qualche minuto anche Lestini e l’ex Campani ai quali manca ormai solo il ritmo partita, prer decretare la fine ufficiale della lunga convalescenza.Non preoccupa il piede del reggiano Beck che, nell’amichevole di metà settimana contro Cremona, ha lasciato precauzionalmente il campo nel corso del primo quarto. Pertanto Finelli dovrebbe confermare, anche contro Forlì, Beck, Fultz, Frassineti, Smith e Cervi, titolari domenica scorsa nella vittoria con Ferrara.
A dirigere il match saranno i signori Gianluca Calbucci di Pomezia, Roberto Materdomini di Grottaglie e Denis Quarta di Torino. Osservatore: Piero Tallone di Varese. Ufficiali di campo: Ilaria Crescentini, Laura Ghetti e Barbara Semeraro.
Prima del match il presidente romagnolo Masoni consegnerà una targa di ringraziamento a Matteo Frassineti dando così il via all’uragano di emozioni che investerà inevitabilmente campo e spettatori.
Massimo Framboas