TERAMO – Alla fine dopo sei partite e uno zero nella casella delle vittorie il Teramo Basket ha rivoluzionato l’intera squadra: fuori Ahearn ed Hall, esonerato Capobianco, sono arrivati Joe Crawford e Alessandro Ramagli. Il Presidente Antonetti ha spiegato i motivi di una decisione sofferta e importante, soprattutto perché l’idillio che si era creato il primo anno dell’era Capobianco si era venuto ad incrinare in questi due anni. In pratica la società ha condiviso (o accettato?), le scelte dell’ex allenatore ed ha cercato di essergli vicino in ogni frangente. La pesante contestazione subita immediatamente dopo la sconfitta con Pesaro e la pessima prestazione di Treviso hanno convinto il presidente della BancaTercas ad adottare i provvedimenti più drastici. Anzi, a dirla tutta ha dovuto incassare anche il no di Frates che era la prima scelta.
Adesso coach Ramagli dovrà lavorare molto per raggiungere quella quota salvezza che potrà consentire al Teramo Basket di vivere ancora un anno tra le grandi. In realtà margini per lavorare sul roster ce ne sono molto pochi: serve un passaportato e, in ogni caso, un lungo che possa aiutare Fletcher e le rotazioni dei lunghi che così sono davvero corte. Certo l’allenatore livornese non può avere la bacchetta magica, ma quantomeno si potrà tornare a vedere una pallacanestro meno nervosa e più produttiva al PalaScapriano.
Infine è arrivato Joe Crawford. Una guardia/ala con punti nelle mani che potrà dare il suo onesto contributo alla causa biancorossa, nell’attesa (e segreta speranza), che Josh Davis cominci a ricordarsi come si gioca a basket. È anche vero che Josh non è arrivato nel momento migliore e che quindi deve essergli dato il tempo di ambientarsi e di trovarsi con i compagni. La certezza che abbiamo è che, comunque vada, il finale sarà quanto meno decoroso pur non partendo da domenica prossima, data in cui l’avversario di turno non è niente meno che la pluriscudettata nonché corazzata Montepaschi Siena. Magari senza l’assillo del risultato vedremo una partita aperta dove tutto può accadere. Del resto nello scorcio di partita che ho potuto vedere contro lo Cholet, soprattutto fuori casa Siena non ha ancora la chimica giusta per poter essere una macchina da canestri come in casa.
Mirko Pierpaolo Papirii