ROMA – Per chiudere la prima fase d’andata del girone B di Eurolega arriva nella Capitale la corazzata biancorossa dell’Olympiacos, squadrone che non fa nessun mistero della sua voglia di ergersi per la seconda volta sul gradino più alto della massima manifestazione continentale per club.
Le credenziali ci sono tutte per provarci e per non restare a bocca asciutta come accaduto l’anno scorso a Berlino in semifinale contro gli “odiati” cugini del Panathinaikos: esperienza, talento, tonnellaggio, altezza ed anche proprio un ex del Pana, quel Vassilis Spanulis che senza alcuna remora ha varcato la metaforica altra sponda della capitale ellenica per imposessarsi del gioco e dell’essenza del team gestisto da coach Ivanovic.
Ed a giudicare anche da come è partito in questa prima fase, in termini di gioco e numeri alla mano, il passaggio dal Pana all’Olympiacos non può che avergli fatto più che bene: viaggia ad una media di 14,5 punti e di ben 6,3 assist a partita, il miglior realizzatore ed il miglior assist-man di tutta la squadra, addirittura meglio di Milos Teodosic, che ne sforna “solo” 5,5 a partita !
Non han badato a spese i fratelli Panayiotis e Georgios Angelopoulos pur di tornare a vincere in Europa dicevamo, ed ecco il ritorno sulla panchina del Santone, quel Dusan Ivkovic che proprio nel 1997 conquistò il titolo proprio all’allora PalaEUR di Roma battendo in finale il Barcellona per 73 a 58, grazie ad una prova corale eccellente impreziosita dai 26 punti di David “Doc” Rivers, l’americano di quell’Olympiacos sul tetto d’Europa.
Oggi, ad appunto 13 anni di differenza, non ci sono americani così “ingombranti” in maglia biancorossa che lui debba gestire, lui che ha portato questa estate la Nazionale Serba ad un passo alla finale mondiale. Di americano c’è solo Jamon Lucas, ex-Maroussi le cui statistiche sono però lusinghiere (11,8 punti di media a gara), in questo roster dalla profondità quasi infinita. Si pensi ad esempio a Nesterovic, di rientro dalla NBA con ancora tanta voglia di fare e di stupire; c’è Marko Keselj, serbo come lui, assolutamente letale da fuori anche se finora non ha impressionato come potrebbe e come dovrebbe. Una squadra senza punti deboli quindi che però due turni fa ha perso in casa del Bamberg e neanche di poco, un brutto neo che ha fatto storcere il naso ai Fratelli Angelopoulos che avevano dichiarato tempo fa alla stampa che ambivano al “percorso netto”, quindi senza sconfitte, sino alle prossime Final Four, non saranno quindi tollerati altri inciampi. Ma cosa potrà mai aver fatto la buona squadra tedesca (vista tra l’altro all’opera al debutto della stagione proprio a Roma e non apparsa….Irresistibile), per mettere sotto la corazzata biancorossa ?
Una cosa è certa: che se Roma ripeterà le ultime prove, anche quella vittoriosa di domenica contro la Benetton Treviso, non ci sarà scampo. La Lottomatica sta regalando e subendo almeno un quarto in ogni gara. Anche in quella proprio contro il Bamberg, una delle due vittoriose finora in Eurolega, Roma aveva concesso più di qualcosa agli avversari da metà del secondo quarto dando loro la possibilità di rientrare in gara e magari di ucciderla, se solo la squadra campione di Germania avesse trovato più punti in quel frangente. Ma per fortuna le cose andarono bene per Boniciolli, domani non potrà accadere.
Se è vero come è vero che la Virtus Roma cerca ancora la giusta chimica, soprattutto mentale, per trovare l’identità di gruppo e di squadra, il primo passo fondamentale è la costanza di rendimento che passa attraverso la concentrazione in campo dalla palla a due sino alla sirena finale del 40°. E la partita di domani potrebbe essere quella giusta per testare lo stato di avanzamento di questo lavoro dopo aver visto incoraggianti segnali contro la Benetton.
Concentrazione quindi, in particolar modo nella metà campo avversaria. A nostro avviso correre di più non potrà che far bene alla Lottomatica, quindi se ci sarà da proporsi in velocità non ci si dovrà tirare indietro. In fondo l’Olympiacos non digerisce bene chi aumenta il ritmo del gioco perchè, dall’alto della tecnica individuale dei propri interpreti sul campo, non ama sudare troppo per imporsi visto l’arsenale che può buttare nella mischia. E ci vorrà una buona difesa per la Lottomatica, altro fondamentale di squadra venuto meno nelle ultime apparizioni.
Sarà quindi la solita, eterna lotta di Davide contro Golia, allacciate le cinture alle ore 21 al Palalottomatica o sugli schermi di Sportitalia, abbiamo la sensazione che ci sarà da divertirsi.
Fabrizio Noto/FRED