FORLI’ – Si apre ufficialmente questa sera la crisi di Forlì. Ora i problemi non si possono più negare, nemmeno nel gioco delle parti che fino ad ora ha visto il tecnico Di Lorenzo difendere a spada tratta ogni suo singolo giocatore. Da stasera la società romagnola deve mettersi in moto, scendere sul mercato e correre ai ripari prima che sia troppo tardi. Le dirette avversarie nella corsa alla salvezza lo hanno già fatto, cambiando giocatori e addirittura allenatori. Mai nella storia alla Fulgor Libertas era capitato di uscire dal campo tra i fischi dei tifosi inorriditi dal racapricciante spettacolo offerto dai propri beniamini. Nel 64-80 di questa sera c’è tutto il peggio che la Marco Polo può offrire alla pallacanestro dell’era moderna. In cabina di regia è buio pesto, con Piazza e Forray che si fanno morire il palleggio in mano o passano palloni nei piedi ai compagni; sotto le plance Gordon riceve il primo pallone giocabile dopo la bellezza di quattro minuti e tutto questo mentre da fuori si tira con percentuali incommentabili. All’Assigeco sono di fatto bastati appena dieci minuti per chiudere il match e portare a casa la settima vittoria su sette nella personalissima storia con Forlì. Il povero Di Lorenzo le ha provate tutte, fino a schierare addirittura Licartovsky come play. Troppo per i tifosi forlivesi tacciati in settimana di troppa severità nel giudicare la squadra. Uniche note positive della serata sono il rientro di Lestini e le sconfitte di chi in classifica sta dietro. Difficile abbozzare la cronaca dell’incontro. Sarebbe sufficiente sottolineare i 23 punti di Mrigney, MVP del match, ed i 4 di Lorenzo Gordon per Forlì. Ora l’Assigeco può guardare al futuro con grande ottimismo, mentre Forlì deve uscire da un tunnel che rischia di essere più lungo di quanto si pensi. Domenica è attesa a Barcellona Pozzo di Gotto e fra quindici giorni ospita la Trenkwalder di Alex Finelli. In bocca al lupo!
Primo quarto – Avvio ruspante per Lodi che castiga con percentuali di tiro strepitose (a fine quarto il tabellino segna 9/13 da 2 e 2/3 dall’arco) una difesa forlivese a dir poco lontana dall’esser affilata al punto giusto. A metà quarto Lodi, che di media ne infila 66,5 è già a quota 23 (solo 13 per la MarcoPolo con 6 di Licartovsky), e un minuto dopo è fuga con un Boykin scatenato (11 carambole per l’ala-pivot USA dei lombardi), a piazzare la bomba del +12, 13-25. L’innesto di Poletti e Forray ricalibra la fase difensiva di Forlì che riesce così ad arginare le sfuriate lombarde che comunque chiudono i primi 10′ solidamente avanti 18-27.
Secondo quarto – Il minibreak non cambia la musica in campo: Forlì non aggredisce come dovrebbe un’Assigeco scesa in Romagna con molti cerotti (out Castelli e Chiumenti), patendo, al contrario, il mastice difensivo lodigiano. I primi a farne le spese sono Gordon e Wittman (in grosse difficoltà nel contenere l’avversario di turno, sia Marigney sia Cerella), estraniati dai giochi. Marigney dalla lunga (13) firma il nuovo massimo vantaggio ospite, +14 sul 18-34. Con il tiro dalla distanza fermo al 20% (0/3 di Forray), ad aprire la scatola Assigeco, di pura grinta, ci prova Ranuzzi: assist e doppio canestro per il 6-0 che vale il-10, 24-34 al 15′. Non è però aria per fiammate, Lodi non arretra di un millimetro e presa per mano dai suoi americani e con l’ex Bertolazzi a scandire seraficamente i ritmi, mantiene le redini del match fino all’intervallo: 30-43.
Terzo quarto – La ripresa, invece di caricare i forlivesi, fa esplodere tutti i difetti MarcoPolo: attacco statico, difesa in grossa difficoltà su pick ‘n roll e nel tenere l’uno contro uno, in qualsiasi zona del campo. Troppa grazia per la quadratissima Lodi che concretizza la superiorità con un break di 2-12 (bomba per Marigney, doppia per Bertolazzi, canestro più fallo di Cerella), che affonda la FulgorLibertas a -25, 32-57 al 25′. Mentre la curva invita a “tirar fuori gli attributi”, Di Lorenzo tenta tutte le carte: zona pari, gioco senza play e Licartovsky regista. Lodi s’inceppa un po’ (più per stanchezza, in verità), ma Forlì non guadagna e continua a non pungere, squadernando un corri e tira sterile. E l’Assigeco ringrazia, amministrando gli ultimi minuti del quarto nobilitati solo dall’ingresso (applauditissimo), a 44″ di Lestini.
Quarto quarto – Contro una squadra solida e cubica come Lodi, il largo svantaggio di fine III (41-63) è una sentenza di sconfitta. Con Gordon in panca, Poletti prima, Lestini poi colmano un po’ il solco (-12, 59-71 al 37′), ma è un fuoco fatuo e i soliti Boykin, Marigney e Cerella suggellano anzitempo il match con tre incursioni in area. Finisce 64-80 per Lodi con Forlì spenta, alle prese con una brutta ed inattesa involuzione di gioco.
Marco Polo Forlì 64 – Assigeco Casalpusterlengo 80
(18-27; 30-43; 41-63)
Forlì: Poletti 14, Licartovsky 9, Gordon 4, Ranuzzi 4, Piazza, Campani ne, Zamagni ne, Foiera 7, Lestini 8, Forray 3, Wittman 15. All. Di Lorenzo
Casalpusterlengo: Boykin 19, Venuto 3, Bertolazzi 8, Cerella 17, Castelli 4, Ferri, Szabo, Verri, Banti 6, Marigney 23. All. Calvani
E’ chiaramente soddisfatto nel dopo gara coach Calvani. “Non volevamo dare punti di riferimento in area” dice il tecnico dei lodigiani che puntava tutto sulla difesa come chiave per raggiungere la vittoria contro una Marco Polo capace di 188 punti nelle sole ultime due partite.
Più scuro e decisamente cupo in volto Di Lorenzo. “Non parlate di play, anche gli altri non hanno fatto meglio” afferma, prendendosi tutte le colpe e producendosi nel forse ultimo tentativo di difendere l’indifendibile.
Massimo Framboas