ROMA – C’era poco da scherzare questa sera al Palalottomatica e l’ha spuntata la Virtus Roma che come squadra, tra le duellanti in evidente crisi d’ossigeno, ha messo in campo cuore, grinta ed una cattiveria agonistica mai vista finora.
E che ci fosse poco da scherzare lo avevano capito anche i ragazzi in Giallorossoblu che scorgevano, in bell’evidenza, un inquietante striscione apparso nella zona del tifo più caloroso del palazzo che l’invitava a chiare note ad onorare la maglia ed alla luce della buona prova offerta questa sera, non si può certo dire che i ragazzi di Boniciolli non abbiano dato tutto ed il contrario di tutto per avere la meglio sulla Benetton.
Non è stata una gara spettacolare ma non poteva esserlo, troppo importante la posta in palio e la tensione che s’avvertiva ha attanagliato per parecchio tempo prima i padroni di casa per poi impadronirsi degli ospiti, poco fioretto e molta sciabola e probabilmente la linea-verde, e non solo sulle maglie, dei trevigiani ha “tradito” nelle fasi cruciali della gara con un Repesa a fine gara sconsolato ma non sconfitto.
Ma cosa sta accadendo alla Benetton, ferma ad una sola vittoria in campionato dopo 5 turni ? Questa sera la squadra di Jasmin Repesa non ha demeritato. Sfruttando al meglio la solita partenza al cloroformio della Virtus, riusciva a gestire molto bene nel primo periodo i ritmi della gara con un Markovic ispirato che innescava molto bene lo Smith in Maglia Verde, Carabina Toolson e Motiejunas per uno 0-10 a proprio favore al 5°. Ma non riusciva a vibrare il colpo del K.O. che avrebbe fatto stramazzare al suolo i padroni di casa in palese crisi di gioco: qualche palla persa di troppo o malgestita sia dallo stesso Markovic che da uno spento Bulleri; qualche canestro facile da sotto non convertito da Nicevic o da uno spento Peric; qualche rimbalzo perso di troppo sia sotto il proprio tabellone che sotto quello della Virtus. Finiva il primo quarto sull’11-18, in perfetta media-horror di punti all’attivo da parte della Lottomatica delle ultime 4 gare ma con la ferma sensazione che i trevigiani avrebbero potuto e dovuto incrementare il vantaggio facendo meno regali agli avversari. Ed all’inizio del secondo quarto cominciava lo Giachetti’s show: penetrazioni nel cuore dell’area con scarichi o assist più decisi; gestione della palla più fluida rispetto ad un interlocutorio Vitali (sua però una tripla importante nel terzo periodo), in coppia con un confusionario Washington (però 5 assist per lui alla fine), dello startin’ five ma, soprattutto, qualche tiro da fuori a segno e punti in carniere d’oro.
La Virtus inoltre cominciava a difendere come sa, stringendosi dentro l’area non appena gli esterni in maglia verde interrompevano il palleggio e cercando di sporcare ogni linea di passaggio possibile ed immagginabile, oltre che a far la voce grossa a rimbalzo. Intervallo lungo sul 30-32 per Treviso ed aria più serena sugli spalti con Boniciolli ed il suo staff non contento ma rasserenato, confortato dalle prove di gente come Heytvelt e Crosariol che regalavano corpo e sostanza alle speranze di portar a casa una vittoria fondamentale per le sorti della stagione.
Terzo quarto ed il giovane gioiello lituano della Benetton, Donatas Motiejunas, teneva letteralmente a galla i suoi dalle bombe di Giachetti che crivellava la retina avversaria non appena alzasse la mano dalla lunga (3/3 nel periodo), portando avanti nel punteggio Roma per la prima volta nella gara. Si vedeva anche un buon Nicevic ma anche un rientrante Brunner a corto di fiato che soffriva i lunghi dell’Urbe ma, la notizia confortante per le speranze del pubblico di casa, era il primo, bel canestro in perfetto stile dallo Smith in Giallorossoblu che regalava con una tripla il vantaggio al 30° per i suoi, 57-55. E nel periodo finale ancora lui a scavare il solco che Treviso non avrebbe più colmato, nonostante un ostinato Toolson che cercava di ricucire a suon di tiri da fuori. Finalmente il Charlie Smith lucido ed audace che s’aspettava assieme ad un rutilante Djedovic che colpiva anche lui da 3, Treviso barcollava e mollava con Nicevic e Brunner con le mani sulle ginocchia dalla fatica.
Cala così il sipario su di una gara troppo importante per la Lottomatica che ora potrà far leva su di essa per costruire un’identità precisa di squadra, come dichiarerà in conferenza stampa Boniciolli, all’orizzonte l’Olympiacos e Milano, con un pò di sana faccia tosta qualcosa potrà venir fuori. Per la Benetton invece ancora tanto da fare: bisogna aumentare il desiderio di vincere con la convinzione e la determinazione delle grandi squadre, la stagione è ancora decisamente lunga e si può recuperare. Certo, se Devin Smith ripete la prova di questa sera le cose si complicheranno di parecchio, in quel caso non ci stupiremmo se lo staff della Marca provvedesse a ributtarsi sul mercato.
Sala Stampa
REPESA
(Arriva dopo molto tempo la fine della gara,ndr)
Siamo in un bel casino ma non è la prima volta che mi trovo in una situazione simile. Siamo partiti bene ma poi abbiamo fatto troppi errori a rimbalzo, qualche errore di troppo a testa da sotto, diciamo che è come se avessimo sbagliato un rigore a testa e che poteva darci più vantaggio quando Roma era in debito di idee. Poi loro sono cresciuti, normale che accadesse. Non mi è piaciuto affatto il nostro terzo quarto, abbiamo giocato troppo teneri, solo due falli fatti ed abbiamo subito troppo, complimenti però a Roma e spero che per loro sia importante come per noi che dobbiamo riuscire a vincere di più. No, non sono allarmato, sono preoccupato perchè la società è ambiziosa come me ed al momento siamo in ritardo ma non sono allarmato. Stiamo avendo problemi, ad esempio Nicevic è rientrato da poco come Brunner che oggi ha fatto molto rispetto a quanto poteva fare, essendo in forte debito di preparazione. Subiamo troppo sotto canestro, troppi rimbalzi lasciati a Roma. Ripeto, sono preoccupato ma ci vuole pazienza. Motiejunas ha giocato producendo sì buoni punti ma non ha fatto delle scelte positive, non mi è piaciuto, non ha dato tutto quanto avrebbe dovuto dare.
Per quanto riguarda la bella accoglienza, ho provato a tenere buoni i rapporti con Roma, sono ancora dispiaciuto per non aver fatto di più di quanto sia stato possibile fare ed auguro a tutto l’ambiente di togliersi grosse soddisfazioni in questa stagione.
BONICIOLLI
Volevo solo dire che siamo ad un primo passo della lenta e faticosa marcia continua che dovremo fare per diventare quel che vogliamo diventare. Era importante vincere per avere più fiducia, per allontanare i cattivi pensieri. Dopo un primo quarto raggelante abbiamo giocato una buonissima pallacanestro difensiva di ottima qualità contro una squadra allenata bene e piena di talenti. Abbiamo fatto grande fatica di testa ma a maggior ragione, rientrare come abbiamo fatto è stato notevole dopo il primo quarto pessimo, con un Giachetti formidabile, con un Smith che sta ritrovando fiducia, un grandissimo Crosariol sotto canestro, un Heytvelt molto buono che ha fatto molto bene, benissimo Datome che ha fatto due falli tattici molto importanti, e questo ci consente di allontanare cattive idee, almeno sino a mercoledì quando arriverà l’Olympiacos, la squadra più forte d’Europa. Ora avremo 24 ore di riposo, sono professionisti seri che lavorano con grande durezza e sono contento per loro. Sì, fatica enorme mentale e l’auspicio che questa vittoria sia un buon viatico è forte, ed abbiamo vinto con le nostre armi: difesa e contropiede ed anche con qualche sciocchezza ma va bene. Abbiamo numeri strani, incredibili quasi, perchè dobbiamo ancora cercare l’equilibrio ed è a mio avviso sintomatico che accada ciò: ultimi nei rimbalzi ma primi nelle stoppate, primi nei tiri da due ed ultimi dai tiri da 3, sono curioso di rivedere i numeri dopo questa sera. Ringrazio poi personalmente il Presidente e Bogdan Tanjevic che mi hanno accolto con serenità e con lo stesso sorriso di sempre ieri in palestra e questo mi ha fatto molto piacere. Sì, la situazione per me è particolare, abbiamo ancora tanto da lavorare e dobbiamo rincorrere ancora la forma e l’identità che dobbiamo avere.
Equilibrio significa allenarsi senza farsi influenzare da nessuno. Heytvelt aveva bisogno di tempo per migliorare, ora sta crescendo. Traore purtroppo sta capendo dove è capitato ed è la prima volta che è uscito fuori dalla Francia, passare da stella assoluta in Francia a giocatore di rotazione a Roma non è facile e va capito ma vedrete cosa farà in futuro.
Dovete scrivere dopo aver riflettuto, purtroppo le cose non sono sempre come si vedono dopo i risultati, non voglio insistere ma non abbiamo potuto fare una preparazione adeguata, ricordatevi che non siamo andati a settembre in Turchia ad un torneo perchè non potevamo andarci per i troppi ragazzi infortunati. E ci vorrà tempo, lo ripeterò sino alla noia.
Lottomatica Virtus Roma – Benetton Treviso 84-73
Parziali (11-18; 19-14; 27-23; 27-18)
Progressione (11-18; 30-32; 57-55; 84-73)
Tabellini: http://195.56.77.210/game/64187.html
MVP: Iacopo Giachetti dipinge una prova spettacolare per qualità e quantità. 2/3 da 2, 4/5 da 3 (con l’unico errore dovuto al ferro che gli ha letteralmente sputato il pallone), 8/9 ai liberi per un totale di 24 punti per ben 25 di valutazione. Un’altra prova convincente dopo Malaga, ora però s’attende costanza di rendimento da lui, che sta diventando il metronomo a cui Boniciolli affida le sorti delle gare. Menzione per Donatas Motiejunas, 18 punti (3/5 da 2, 1/2 da 3 e 9/11 dai liberi, 7 rimbalzi e ben 9 falli subiti), e 20 di valutazione anche se, effettivamente, abbiamo visto la sua buona gara dopo un clamoroso doppio colpo sul petto vibratogli da Jasmin Repesa dopo averlo richiamato in panchina. Ci auguriamo che non debba accadere sempre per il fisico del gioiello lituano.
WVP: Devin Smith che, con Alì Traore. fanno a gara a far male. Ma mentre per Treviso i mancati punti dell’americano avrebbero potuto regalare la vittoria, Traore in crisi non ha significato pagare sanguinosi dividendì per la Virtus ma il ragazzo è in confusione, dopo un buon avvio di stagione tre brutte prove tra Eurolega e campionato con -1 di valutazione. Per lo Smith in maglia verde occorre darsi una svegliata, e presto anche.
Fabrizio Noto/FRED