Tre sole partite giocate sono sicuramente poche per emettere dei giudizi definitivi ma con queste righe intendiamo dare un immagine istantanea, una sorta di fotografia, del momento attuale della formazione gialloblù.
Tre sole gare, dicevamo, ma tre gare per certi versi significative, perchè affrontate contro tre compagini che possono rappresentare un campione significativo, un top team (Siena), una con gli stessi obiettivi della Fabi(Dinamo) ed una di fascia medio-alta (Benetton).
Le analogie nelle tre gare hanno riguardato l’approccio, in tutti e tre i casi troppo morbido, anche se contro la Dinamo la truppa di coach Pillastrini ha sempre condotto nel punteggio, un primo tempo sempre balbettante al quale è poi seguita una reazione importante che nelle due partite casalinghe ha anche portato i due punti.
I dubbi dell’estate riguardanti la leggerezza del back up dei lunghi titolari è un problema che non è stato ancora risolto perchè Pillastrini, alla sua maniera, lo ha totalmente aggirato, difatti, i minutaggi riservati a Canavesi ed Ongenaet sono passati dai complessivi ventuno minuti contro la Dinamo alla prima giornata a zero minuti di utilizzo nell’ultimo match contro Treviso.
Una tendenza destinata a continuare?
Al momento è troppo presto per una risposta definitiva ma è verosimile pensare che se i progressi di Antonutti e Bobby Jones, utilizzati anche da numeri 4, continueranno senza intoppi assisteremo sempre piu’ spesso a quintetti garibaldini con massiccio utilizzo di quattro piccoli più uno a turno tra Ford e Ivanov.
Questa soluzione offre diversi vantaggi, maggiore aggressività sulla palla, maggiore duttilità nei cambi sui blocchi, possibilità di allungare la difesa a tutto campo mentre in attacco, il quintetto piccolo può allargare molto il campo, ovviamente questa struttura presenta anche il conto in difesa se chi attacca riesce a riconoscere e sfruttare gli inevitabili mismatch che si creano.
Nel reparto piccoli, notiamo che la soluzione col doppio playmaker è stata utilizzata con frequenza, grazie anche alla duttilità difensiva di Cinciarini, ed anche questa ha portato buoni frutti, basti pensare al break decisivo contro Treviso quando oltre ai due play c’era in campo anche un play-guardia come Cavaliero.
Sui singoli, fugati i dubbi estivi sull’efficacia di Jones resta qualche punto interrogativo su Ray, che seppure mostri condizione fisica buona, sembra giocare col freno a mano tirato, probailmente i 18 mesi di inattività si fanno ancora sentire, ma il suo valore tecnico non è in discussione.
Ford appare ancora lontano dalla migliore condizione, arriva infatti in fondo alle partite col fiato corto, colpa di una preparazione estiva effettuata a singhiozzo ma ciò nonostante ha giocato tre buone gare.
Riassumendo, la tendenza tattica della squadra sembra quella di andare con strutture sempre più leggere ed aggressive e che, guardando ai singoli, ci siano ancora ampi margini di miglioramento.
Arrivederci al prossimo snapshot .
Francesco Andrenacci