Mosca (RUS), 22 ottobre 2010 – Neanche nelle più rosee aspettative un tifoso milanese poteva immaginarsi un esordio come questo, dove Milano ha dominato dal primo minuto un CSKA Mosca forse troppo brutto per essere vero, ma aiutato da un’Armani Jeans che ha giocato un grande primo tempo sui due lati del campo.
Ad aprire le danze è Mancinelli con due triple in fila che ricordano tanto la serata del PalaScapriano di sabato, ma non è un fuoco di paglia perchè il Mancio indica la strada che poi tutti gli altri percorreranno in modo quasi esemplare.
L’inizio di partita russo è riassumibile nell’imbarazzante prestazione di Marjanovic che dall’alto dei suoi 2.22 m. e contro un (non), difensore come Pecherov riesce a sbagliare il non sbagliabile anche da pochi centimetri. Un vero incubo per tutti i ragazzini che vorrebbero imparare qualche movimento di post basso guardando questo match. Sokolov riesce a fare molto meglio del giovane compagno ed è l’unico a mettere in difficoltà la difesa milanese in evidente e continuo mismatch di centimetri. Pregevoli due conclusioni in semigancio che rendono, solamente meno amaro un primo quarto in cui anche Pecherov si iscrive al festival delle triple e dopo la schiacciata in contropiede dell’11-4 di Hawkins Vujosevic chiama timeout.
Il Cska prova a cambiare la partita, ma con l’innesto di Jaaber Milano scappa via ancora tornando a 10 lunghezze di vantaggio e chiudendo a +8 un convincente primo quarto.
Dopo che i giovani moscoviti hanno faticato piu del dovuto nell’entrare in partita, ci provano i veterani Langdon, Siskauskas e Holden (partiti dalla panchina), a suonare la carica, ma in campo c’è un’evidente differenza di atletismo ed attività e dopo un sussulto del lituano per il -9, si spegne completamente la luce. Pecherov, Jaaber e Maciulis confezionano un pesantissimo 18-4 di parziale che chiude un primo tempo da sogno per i biancorossi.
Per la prima volta da tempo, la circolazione milanese è qualitativa e non è un caso che il gran numero di triple messe a segno siano assistite, poi se la mano di Pecherov è sempre questa (5-7 da tre), si aprono scenari interessanti per coach Bucchi.
Come ampiamente preventivabile Milano esce dagli spogliatoi quasi appagata del grande primo tempo e del notevole divario a tabellone. Mosca ci mette più verve (meno era onestamente difficile), rubacchia qualche punto frutto più della dedizione che della lucidità e mette qualche sassolino nell’ingranaggio milanese. Ci pensa, però, un catastrofico Gordon a restituire inerzia a Milano con svariate forzature dal palleggio che permettono agli avversari i primi punti del tempo dopo oltre tre minuti di gioco.
Smodis in evidente difficoltà di fiato e soprattutto di gambe dopo la lunga degenza, prova a suonare la carica con l’orgoglio del campione. Purtroppo sono in pochi a seguirlo e nonostante un suo buonissimo secondo tempo da 8 punti il CSKA non va mai sotto la doppia cifra di svantaggio. Nell’ultimo quarto c’è il “Rocca show” che sciorina tutto il suo repertorio di tecnica, corsa ed intelligenza cestistica circumnavigando intorno ai lunghi avversari, prendendo rimbalzi apparentemente impossibili e chiudendo due giochi da tre punti con liberi a segno ( addirittura 4-4 alla fine per lui).
A chiudere definitivamente la partita ci pensano altre due triple di Pecherov che dopo aver messo i chiodi nella bara del CSKA torna verso la sua panchina a braccia larghe con espressione Jordaniana e conscio di aver esordito nel miglior modo possibile.
La nota più strana della partita è stata vedere Vujosevic stranamente remissivo e sedato in panchina con poco mordente e soprattutto pochi rimproveri per i suoi giocatori. Sembrava quasi essere conscio di avere in mano una squadra (orfana di Khryapa e Kaun) in pessime condizioni fisiche e soprattutto in grande difficoltà nei veterani.
Intanto Milano si gode un upset che potrà risultare decisivo ai fini del passaggio del turno, ma dopo la sorprendente vittoria dell’Olimpia Lubjana di ieri contro l’Efes, i valori si sono già mescolati in modo imprevedibile. L’unica squadra che non fa eccezione è il Pana dell’ex senese Sato che batte tra le mura amiche Valencia.
Festa grande nello spogliatoio milanese che deve solamente canalizzare positivamente la vittoria all’esordio per poter continuare su questa falsa riga, domenica contro la Benetton e giovedì prossimo contro Lubiana in due partite già importanti per farci capire la solidità mentale e tecnica di questa squadra.
Queste le parole di Piero Bucchi nel post partita:
“Abbiamo giocato un’ottima partita certamente le buone percentuali al tiro da tre punti ci hanno aiutato, ma credo che ci possiamo ritenere molto soddisfatti per quello che abbiamo fatto. Vincere su questo campo è difficilissimo, noi siamo riusciti a farlo giocando una gara accorta, mantenendo sempre alto il livello di concentrazione e sfruttando al meglio le nostre caratteristiche. Pecherov e Mancinelli ad inizio gara hanno rappresentato un rebus per la loro difesa, visto che hanno trovato sempre il tiro da tre punti e da quel momento è partita la nostra fuga, anche se siamo stati in grado di reagire bene anche quando il CSKA ha reagito al rientro dall’intervallo lungo. Si tratta di una vittoria prestigiosa e di due punti che speriamo possano pesare molto nel prosieguo del nostro cammino europeo”.
CSKA Mosca – Armani Jeans Milano 73-88
Parziali: 18-26, 12-26, 25-20, 19-16
MVP: Scontato dire Pecherov per i suoi 23 punti e 26 di valutazione. ha aperto la scatola risolvendo situazioni intricate e dando la possibilità agli esterni di penetrare con l’area più libera visto che un aiuto del suo uomo ha sempre portato a referto 3 punti per Milano. Anche i 5 rimbalzi sono la miglior prestazione della squadra, ma su quello c’è più da lavorare.
Simone Mazzola