ROMA – Esordio con vittoria per la Lottomatica Virtus Roma che spazza letteralmente via, non senza una sana fettina di sofferenza, un Brose Bamberg lontano parente dell’ammazzasette che in Germania ultimamente stende chiunque.
E lo fa anche con uno scarto finale più che rassicurante in un ottica di andata e ritorno e di classifica finale del girone per accedere alle TOP16, così perentoriamente che possiamo certamente affermare che poteva essere più vistoso se ad un certo punto i ragazzi di Boniciolli non avessero subito dei logici, quanto fisiologici passaggi a vuoto durante l’intero arco della gara.
E c’era anche Boscia Tanjevic per la prima volta questa sera accanto al Presidente Toti nel solito Palalottomatica non certamente stracolmo di gente, a mirare la creatura che ha messo in piedi assieme al fido Matteo Boniciolli e, se il buongiorno si vede dal mattino, questa Lottomatica Virtus Roma sta cominciando a plasmarsi secondo i suoi dettàmi. Niente male, davvero.
Una Virtus Roma lontanissima parente della sparuta truppa di volenterosi e schizofrenici giovanotti senza identità cestistica dell’anno scorso. Merito di un Washington frenetico ma non confusionario, brillante nel cercare sempre l’attimo giusto anche per mettersi in proprio e bucare le difese avversarie. Merito di un Andrea Crosariol che sembra finalmente iniziare ad avere una dimensione di vero centro di caratura non solo nazionale. Merito del duo montenegrino-bosniaco Dasic-Djedovic che tampona e riparte, corre e lotta creando spazio anche per i compagni. Merito di un sontuoso Charlie Smith che ha fatto vedere che i 36 anni che si porta addosso non sono un fardello se son questi, anzi lo si può invidiare. Merito dei ben 19 assist distribuiti nell’arco della sfida, tra questi quello spettacolare di Crosariol direttamente dal rimbalzo offensivo ad un solissimo e perentorio Dasic, bellissimo veramente.
In questo contesto il Bamberg è stato annichilito più di quanto, ripetiamo, dica lo scarto finale e più di quanto abbia poi affermato coach Fleming, mestamente, nel dopo-partita, affermando che Roma gli ha letteralmente fatto andare in tilt il loro gioco e le loro tattiche offensive. C’era molta curiosità per il giovane talento Tibor Pleiss, 216 centimetri di classe pura dicevano. Beh, attendiamolo con fiducia su altri proscenii perchè questa sera crediamo abbia da rivedere molte volte il filmato della gara per capire perchè non l’abbia quasi mai beccata.
Inizio di gara poco fluido per la Virtus, il Bamberg chiude bene gli spazi rispetto all’ENEL Brindisi e mette sul piatto della bilancia i tanti centimetri e chili di cui dispone chiudendo bene gli anfratti del proprio pitturato. Anche Roma difende bene e dopo un 0-4 ad opera di Suput e Jacobsen prima Washigton e dopo Crosariol suonano la carica facendo saltare il “fortino” tedesco. Ma, come visto domenica scorsa contro Brindisi, c’è uno spirito nuovo che aleggia in casa Virtus e lo si legge proprio dall’atteggiamento presente e partecipe proprio del centro italiano che, non solo chiude bene sotto canestro, ma si rende parte attiva in attacco, all’intervallo lungo risulterà addirittura il top scorer dei suoi con ben 8 punti. Manca un po’ all’appello Djedovic che si muove molto ma sembra meno puntuale di domenica. Un break di 6-0 segna il primo distacco della Virtus al 6° (12-7), e la panchina del Bamberg corre ai ripari, fuori il poco lucido Pleiss e dentro l’ex-Veroli Hines che produce una vera scossa elettrica nel sistema tedesco perchè mette in crisi Crosariol girandogli letteralmente attorno, al punti che Boniciolli decide di mettere prima Traore e dopo addirittura scongelando Herve Toure dalla panchina, che lo ripaga con una tripla ed una stoppata, meravigliando positivamente il pubblico. Smith riallunga con la prima tripla della gara, si chiude poi il quarto con Giachetti che si becca la solita tripla in faccia a fil di sirena dal play Roberts che aveva rilevato un confusionario Gavel, 20-16.
Secondo quarto e Virtus Roma che regala scampoli di bel basket. Palla che scorre leggera come una piuma, tagli nel pitturato che vengono premiati da Giachetti, da Washington e da Vitali, Roma allunga decisa con con Dasic (tripla), ed Heytvelt al 16°, 36-24 e contemporaneamente sempre di più asfissia sui passaggi tedeschi sporcate e palle recuperate, se non addirittura Bamberg in crisi su dove fare leva offensiva. Time-out del Bamberg e, come spesso capita, qui cambia la partita. I tedeschi che sino ad ora avevano capito ben poco della difesa avversaria, poggiano su un indemoniato Hines, ex-Veroli, molto del loro attacco e, complice qualche scelta sbagliata in attacco dell’Urbe e qualche forzatura, con un gioco da 3 (sciocco fallo di Heytvelt su Roberts in entrata), e con una tripla di Gavel si riportava a -6 in un amen, time-out di Boniciolli, 36-30. Ed al rientro la musica non cambia così tanto, Bamberg che sembra destatosi da una strana condizione lisergica e Roma che sbaglia molto, troppo. L’ex-Virtus Bologna Terry, ancora Roberts ed infine Tibor Pleiss portano i suoi a -1, per fortuna Traore segna da sotto allo scadere, si chiude sul 39-36 il primo tempo e con il rammarico per non aver capitalizzato meglio i 12 punti di massimo scarto.
Nel terzo quarto l’Urbe accellera, fa sentire il fiato sul collo e la partita si chiude inesorabilmente. Il Bamberg chiude il parziale con una miseria di soli 10 punti all’attivo contro i 24 dell’Urbe che sembra tarantolata in difesa ed ispirata, nuovamente ispirata in attacco. Le 4 triple di Smith (due per lui a segno), di Vitali e Washington sanciscono di fatto un parziale che ora deve solo decidere lo scarto finale, parametro basilare per la classifica finale ma stupisce il modo decisamente brillante con cui Djedovic, Giachetti, Washington ed un brillante Vitali fanno andare la palla da una parte all’altra del campo, spostando la difesa teutonica che perde sicurezza e punti fermi.
Il quarto finale serve solo a stabilire di quanto il Bamberg dovrà provare a compiere l’impresa tra un mese e mezzo per cercare di ribaltare lo scarto subito. Ma non riesce a limare nemmeno uno dei 18 punti accumulati alla fine del terzo periodo perchè prima Smith ed infine Giachetti segnano da 3 servendo il poker a Boniciolli, Tanjevic e ad un pubblico romano decisamente rilassato e gioioso.
Domenica a Pesaro, to be continued ?
Sala Stampa
Fleming
Devo fare le congratulazioni a Roma specialmente perchè nel secondo tempo ci ha messo in difficoltà con una difesa veramente molto forte ed aggressiva. Noi invece siamo stati troppo tesi, siamo andati nel panico in questa gara, abbiamo poi giocato male in difesa e non ho molte spiegazioni da dare. Sì, in attacco siamo andati molto male, purtropo abbiamo bucato troppo la fase offensiva, è stata la prima sconfitta in stagione e questo ci deve far riflettere per migliorare nelle prossime partite.
Boniciolli
Complimenti al Bamberg per l’intensità difensiva e di fluidità nello sviluppo nell’azione d’attacco che han messo stasera ma noi gli siamo stati superiori per intensità offensiva, siamo stati costretti spesso a giocare a 7 secondi dalla fine dell’azione per loro merito, ma questo accade anche perchè abbiamo fatto una drammatica preparazione come sapete e da pochi giorni che posso lavorare con tutti. Il Bamberg ha già 6 gare ufficiali alle spalle, batterli oggi, in questa gara fondamentale per il proseguio del cammino in Eurolega ci da grande fiducia. La squadra è quindi in crescita, e sono fiducioso nche se dobbiamo migliorare in attacco, o meglio, lo spaziatura in attacco. Dicevo poi nello spogliatoio che tutti han segnato, e questo mi fa molto piacere, non amo le squadre dove uno fa 30 punti e gli altri stanno a guardare. I 3 italiani han fatto benissimo, Smith ha fatto canestri importanti, Toure ha dato una gran mano e sono contento, Heytvel non è stato aiutato dalla velocità della partita ma si rifarà. Adesso però la squadra ha una sfida ulteriore, step by step. Domenica abbiamo giocato bene in difesa, oggi un esordio molto buono in Eurolega, adesso abbiamo Pesaro con un pubblico stra-competente e quindi difficile, con un Diaz migliore, un ulteriore impegno difficile. Dobbiamo e vogliamo dare soddisfazione ai nostri tifosi e mi sembra poi di vedere sorrisi, entusiasmo. Vogliamo aumentare la simpatia, avremo alti e bassi ma mi sembra che la squadra abbia intrapreso il giusto cammino.
Crosariol ? Ha fatto quell’assist per Dasic come Pete Maravic, mi sembra cresciuto, sta crescendo, bisogna continuare e non fermarci come abbiamo fatto a +11 e con loro che si son riportati sotto a +1, mai distrarsi, mai. Ambizione, questa è la voglia che dobbiamo mantenere. Infine su Andrea Crosariol (è vicino a lui, ndr), lui è il miglior pivot italiano vivente, l’anno scorso abbiamo litigato parecchio, però siccome ci vogliamo bene, e lui lo sa, deve credere che sia il migliore adesso eppoi la sua capacità di crescere aumenterà, ne sono sicuro.
Crosariol
Mi sento meglio, ho più fiducia nei miei mezzi, l’anno scorso facevo più fatica, oggi vedo che anche i compagni mi danno credito. La squadra mi sembra stia giocando bene, molto fisica, è un tipo di gioco che mi piace. Questa sera non mi sono innervosito perchè non mi davano palla con Hines in post-basso e questo mi da molta serenità, so che i miei compagni mi mettono in azione in attacco quando possono e non perchè devono.
Non so cosa possa essere accaduto l’anno scorso, penso al presente che mi appare molto sereno.
Lottomatica Virtus Roma – Brose Bamberg Basket 83-65
Parziali: (20-16; 19-20; 24-10; 20-19)
Progressione: (20-16; 39-36; 63-46; 83-65)
Tabellini: http://www.euroleague.net/main/results/showgame?gamecode=6
MVP: i numeri dicono Kyle Hines e ne siamo convinti. Venti punti di bottino, 20 di valutazione frutto di 9/13 da 2 e 7 rimbalzi. Peccato per l’orribile 33% dalla lunetta ma l’ex-Veroli ha fatto in certe fasi ammattire da solo la difesa della Virtus, e di questi tempi non è da poco. In scia un ottimo Charles Smith, 50% al tiro sia da 2 che 3. Chirurgico quasi, si comincia a vedere che Il Ragno quando morde fa male. Encomio anche per Washington, Crosariol e Vitali.
WVP: Predrag Suput chiude con un bruttissimo -4 di valutazione. Male, qualche chilo di troppo e poca convinzione nelle poche fasi in cui è stato chiamato in causa.
Fabrizio Noto/FRED