Cremona – Quello che sembrava clamoroso prima della palla a due, è stato vicinissimo a compiersi. Ovvero una vittoria della Vanoli Braga, dai più data come una delle più serie pretendenti alla retrocessione, contro la Montepaschi, che per quanto rinnovata, rimane squadra di altissimo profilo. Come successo la sera prima per l’altra candidata allo scudetto – curiosamente anche lei fuori casa contro un team, Teramo, poco considerato come Cremona – alla fine il valore dei singoli, la fortuna, e qualche sciocchezza di troppo dei giocatori in biancoblu, hanno permesso a Pianigiani di non cominciare in tragedia la nuova stagione.
Il primo quarto, e più in generale il primo tempo, è stata una sinfonia Vanoli che dopo soli cinque minuti di gioco comandava già per 14-4 grazie ad un Rowland dominante. Difensivamente impeccabile ed offensivamente attenta ed altruista, dall’altra parte della barricata trovava una Montepaschi francamente troppo brutta per essere vera: undici punti complessivi nei primi dieci minuti, sbagliando una sequela infinita di appoggi facili. Il secondo quarto ripropone la stessa storia, con un attacco senese rinvigorito dall’ingresso di Kaukenas ma ancora lontano dalla perfezione. Non fosse infatti per un mini parziale di 5-0 negli ultimi trenta secondi, il passivo di -11 dopo venti minuti sarebbe stato ancora più pesante. E’ dalla ripresa che la situazione cambia: l’attacco cremonese si blocca, seppur la difesa permetta di mantenere a distanza la reazione senese. Saranno un paio di sciocchezze di importanza capitale di Drozdov e Rowland a decidere il risultato nelle ultime azioni di gioco, con Mc Calebb e Kaukenas prontissimi ad approfittarne.
La Vanoli e la Montepaschi che non ti aspetti: difficile capire dove finiscano i meriti di una e comincino i demeriti dell’altra, sicuramente una combinazione di eventi ha fatto sì che per trentotto minuti Pianigiani non sia mai riuscito a mettere la testa avanti nel punteggio. Come in ogni storia in cui Davide va vicino a sconfiggere Golia, andrebbe detto che la vittoria l’avrebbe meritata la meno quotata squadra di Mahoric. In realtà a parte una fisicità senese misteriosamente non sanzionata dagli arbitri negli ultimi minuti, la partita, per quanto possa sembrare esagerato, l’hanno buttata via i padroni di casa, con scelte scellerate in attacco (Rowland clamoroso nei primi venti minuti, irritante nei successivi) e palle perse di una banalità sconcertante: una su tutte, la rimessa finita nella schiena di Drozdov che ha portato al 2+1 di Kaukenas e sancito il primo vantaggio biancoverde.
Dall’altra parte tanta paura per Pianigiani, che ha faticato a trovare contromisure ad una squadra povera di talento ma tostissima fisicamente e disposta a vendere cara la pelle. E’ chiaramente lontana dall’essere la macchina infallibile degli anni scorsi, anche perchè i nuovi arrivati hanno palesato qualche difficoltà: Mc Calebb ha deciso gli ultimi dieci minuti con canestri di gran classe, ma nei primi due quarti era stato brutalizzato da Rowland, Rakovic semplicemente non s’è visto e Michelori ed Aradori non hanno lasciato il segno, anche se quest’ultimo forse qualche minuto in più l’avrebbe meritato. Chi la decide alla fine sono sempre i soliti: Lavrinovic ha segnato poco ma come al solito ha messo in scacco tutta la difesa avversaria, mentre Kaukenas sembrava non essere mai partito da Siena, dominante come ai vecchi tempi.
Indubbiamente, se questa era una partita che avrebbe dovuto confermare lo scarso talento cremonese e la padronanza del campo di Siena, ha invece lasciato parecchi dubbi.
MVP: Kaukenas, ventuno punti ed il solito incredibile talento nel fare sempre la cosa giusta.
Sala stampa
Tomo Mahoric
Non posso esser felice per come è finita la partita, non fa mai piacere perdere in questo modo contro squadre del calibro di Siena, ma stiamo lavorando duro in palestra e stiamo andando nella direzione giusta. Si può dire che oggi sia mancata un po’ di esperienza, la vera grossa differenza quest’oggi tra di noi ed una squadra di assoluto spessore come Siena.
Simone Pianigiani
Considerando che stiamo ancora cercando la nostra identità, sono molto soddisfatto di questa vittoria. A noi peraltro fa molto bene cogliere successi come questo, difficili, sofferti e arrivati dopo aver inseguito per molto tempo. Cremona ci ha messo in grande difficoltà, sapevamo che non sarebbe stato facile perchè sono tosti, aggressivi e costruiti su uno stampo europeo: pur essendo una squadra che lotta per la salvezza hanno una fisicità molto superiore alla media.