Ormai è deciso, i tempi di recupero di Dwayne Collins sono insostenibili per le necessità della Cimberio; le trattative per la risoluzione sono già state avviate e si sta già cercando un valido sostituto.
Collins si è fermato a marzo per la rottura di un menisco, si è operato il 18 giugno e clinicamente risulta perfettamente abile ed arruolabile (come accertato anche dalla risonanza magnetica svolta la scorsa settimana), ma i tempi di recupero continuano ad allungarsi.
Appena il preparatore atletico gli aumenta i carichi di lavoro, il ginocchio dell’ex Miami University si infiamma e bisogna fermarsi; di questo passo non c’è certezza sugli effettivi tempi di recupero, che potrebbero variare dalle 6 alle 10 settimane…troppo per le esigenze della squadra.
Si è quindi deciso di avviare le trattative per la rescissione del contratto, ma ci vorrà qualche giorno per convincere l’agente americano di Collins ad abbassare le proprie pretese fino ad una cifra accettabile per le casse varesine.
Con la cifra risparmiata in questa trattativa si dovrà quindi tornare sul mercato; il ventaglio di scelte per il sostituto è ampio, ma senza conoscere l’entità del malloppo disponibile è impossibile intavolare delle trattative.
I nomi che girano comprendono giovani centri emergenti già in Europa, ma anche vecchie conoscenze italiane come Van den Spiegel, Daniel Santiago e Ron Slay.
Forte la tentazione di richiamare Slay (che in estate aveva rifiutato il rinnovo per andare al Maroussi, ormai praticamente fallito), ma a Recalcati servirebbe un rimbalzista-difensore con presenza fisica…e l’identikit di Slay è ben diverso.
Discorso diverso se alla partenza di Collins si aggiungesse quella di Cotani, dato che lo staff non ha ben digerito il ritardo di condizione dell’atleta romano, presentatosi al raduno con una decina di chili di troppo e ancora molto lontano da una forma accettabile.
Se si decidesse di percorrere questa strada, l’acquisto di Slay avrebbe ben altro valore, fermo restando che l’innesto di un vero pivot sarebbe comunque la soluzione ideale, anche per non dover stravolgere l’impianto di gioco fin qui tessuto da Recalcati.
Stefano Pozzi