Vita dura per Milano nel gruppo D, la squadra di Bucchi dovrà districarsi tra i pericolosi tentacoli di Valencia ed Efes Pilsen per pensare di staccare un biglietto per la Top 16, posto che CSKA e Panathinaikos rimangono ossi poco spolpabili in assoluto.
L’Efes Pilsen ha il solito ottimo roster, anche se un pò attempato perchè le primavere per i vari Thornton, Rakocevic, Gonlum e Tunceri cominciano ad essere tante, ma dall’altra parte il ritorno di Akyol (che si consacrò proprio in una partita contro Milano al Forum), l’innesto di Wisniewski e i due americani Dudley e Roberts potrebbero far pendere l’ago della bilancia verso i turchi che finalmente si son liberati del mediocre Ataman per affidarsi a Velimir Perasovic.
Valencia probabilmente sarà la terza forza del girone, con un roster di assoluto talento con Javtokas, Savanovic (occhio all’esplosione di questo giocatore), Richardson, Claver, Augustine e Cook a spartirsi le grandi responsabilità offensive, senza disdegnare comunque una certa fisicità ed atletismo nella propria metà campo. La chimica sarà tutta da formare per una squadra decisamente nuova e il lavoro di Manuel Hussein non sarà facile, ma il materiale tecnico è di assoluto livello.
L’Olimpia Lubiana sembra la squadra più accreditata per chiudere all’ultimo posto in quanto si ridimensiona sempre di anno in anno e nonostante la presenza dell’ex Biella Pinkney non pensiamo come possa passare il turno anche alla luce della qualità delle squadre di media fascia. Potrebbe scapparci uno sgambetto casalingo ad una delle grandi, ma è chiaro che chi perderà punti in terra slovena, ridimensionerà ampiamente le sue velleità di qualificazione/miglior piazzamento.
Per le due squadre di testa c’è poco da dire. Forse il Panathinaikos non è più la devastante strapotenza fisica e tecnica degli ultimi anni e la perdita di Pekovic si farà sentire non poco in tal senso, ma rimane una corazzata per talento e profondità, forse anche per un CSKA con velleità di primo posto.
I moscoviti si ripresentano a questa Eurolega con una squadra poco mutata rispetto all’anno scorso, ma con un elegante mix tra giovani di belle speranze come Kaun,Vorontsevich, Shved e una buona presenza di senatori quali Siskauskas, Smodis e Langdon. L’addizione principale è l’ex fortitudino Jamont Gordon che, nonostante la buona stagione passata, difficilmente potrà essere inserito ai livelli dei suoi senatori o dei fuoriclasse autentici d’Europa. Buona addizione per coprire più spot negli esterni, ma non l’acquisto che sposta gli equilibri di una stagione.
Milano a livello di talento e di roster ha tutta la possibilità (diciamo pure l’obbligo) di giocarsi per davvero l’accesso alla Top 16 senza invidiare nulla ad Efes e Valencia. Il terzo posto nel girone è tutt’altro che un miraggio, ma basta altrettanto poco per scivolare al quinto e quindi condannarsi. Sarà assolutamente necessario per Bucchi far valere il fattore casalingo, con la speranza di un colpo fuori casa con una contender per far volgere al bello la primavera. Negli ultimi tempi l’Olimpia ha sempre usato l’Eurolega come “allenamento” per diventare grandi, ma ora è giunto il momento di onorare la competizione (in realtà sarebbe sempre da farsi, ma tant’è…) e di giocarsi le proprie carte, se non fino in fondo, perlomeno nelle vicinanze, altrimenti la strada sarà sempre più una irta salita verso il nulla.
Simone Mazzola