PEPSI CASERTA – KHIMKI MOSCA REGION 74-77
Parziali :14-18; 24-16; 16-18; 20-25
Progressione: 14-18; 38-34; 54-52; 74-77
Quintetti: CE: Koszarek, Bowers, Ere, Jones, Martin
MO: Planinic, Kelati, Langford, Monya, Eze
Tabellini:
CASERTA – Alla fine dei quaranta minuti resta l’amaro in bocca al pubblico casertano, che non si aspettava una Juve così competitiva, e che vede solo con la “magata” finale di Langdon la vittoria sfuggire. Caserta gioca bene, difende con ottima intensità e carica di falli i russi. Peccato che proprio quando ci siano Savrasenko, Eze, Lopez in panca con 4 falli a carico, entrino dalla panca Fridzon e Loncar, non certo gli ultimi arrivati, che puniscono e castigano gli uomini di Sacripanti. Una gara di sicuro avvincente con il Khimki che in avvio parte forte e con le bombe di Kelati e Langford prova a scappare. La Pepsi parte con le polveri bagnate in attacco e la sorpresa in quintetto Martin appare poco adatto al ruolo di marcatore di Eze e Monya. E’ sempre il solito Jumaine a guidare i suoi alla piena parità in campo, ma il campione di Cocoa si spegnerà di lì a poco. Il secondo quarto vede un calo dei russi, che provano a difendere di gruppo, con tanti raddoppi sul post basso, ma prima Garri e poi Doornekamp sono bravi a bucare le maglie gialloblù con due giochi da tre punti. Ancora il canadese è lucido a realizzare una conclusione molto difficile, ma poi, a torto, viene lasciato in panchina da coach Sacripanti che non lo rimetterà in campo. Guidata però dal suo lungo ex Biella, che è abile a caricare di falli la difesa moscovita visto che non è possibile attaccarla in 1 vs 1 per il netto dislivello fisico, i padroni di casa volano sulle ali dell’entusiasmo, con transizioni veloci e ben impostate. Ma un super Langford e anche un libero “fantasma” di Savrasenko aggiunto alla formazione di Scariolo, riescono a chiudere i primi 20 minuti sul 38-34. Il calo della Juve corrisponde all’accumularsi di falli dei suoi uomini, ma è qui che la bravura di Ere e di Bowers viene alla luce, con tante penetrazioni che cercano solo il fallo o magari uno scarico immaginifico per un tiro pesante. Sia l’uno che l’altro riescono alla perfezione, e non bastano le triple di Kelati e Raul Lopez ai gialloblù per mettere il muso avanti. Ci pensa il polacco Koszarek con tanti punti in fila a regalare il 54-52 alla terza sirena. Frenetico è Scariolo, che in ogni timeout spiega gli schemi nei minimi dettagli, si vede come pesa il fatto che abbia potuto dirigere solo tre allenamenti, ma nel quarto periodo, nonostante i problemi di falli, il Khimki esce alla distanza, e lo fa con i suoi uomini dalla panchina, più freschi e motivati rispetto ai casertani. Fridzon con due bombe, Loncar con un piazzato e qualche rimbalzo offensivo regalano agli ospiti anche il +7, ma Ere e compagni, risalgono la china, con una difesa puntuale e ad alto ritmo, e a 14″ dalla fine arriva il pareggio col lay up di Garri. Bomba poi di Langdon e finiscono i giochi. magari il sogno di Caserta sarà finito, perchè all’ombra del Cremlino sarà impossibile andare a vincere di quattro, ma le indicazioni di questa squadra per quest’anno sono davvero ottime. Sacripanti non ha avuto quasi niente da Olumide, ha utilizzato poco Colussi e Martin, e soprattutto non aveva Di Bella, di sicuro ci si possono togliere grandi soddisfazioni, sia in campionato che in coppa, anche se dovesse essere Eurocup.
MVP: Langford, da solo guida i suoi alla vittoria, l’unico che davvero rispetta la sua etichetta
WVP: Se escludiamo Eze, il settore lunghi del Khimki che non è stato devastante come ci si aspettava
Sala Stampa
Sacripanti: “Abbiamo fatto una partita eccellente, peccato per qualche calo di intensità in alcuni frangenti. Siamo stati puniti da un tiro di pura classe da parte di Langford. Abbiamo giocato di squadra e non abbiamo demeritato contro una compagine che vanta nel suo roster tanti campioni e che può pescare da ogni elemento (vedi Fridzon), qualcosa di importante nelle varie fasi della partita”.
Domenico Landolfo