“Amore, ma che fai, dormi?”. “Mmm…Eh, che? No, è che già Franco Lauro non lo tollero tanto…” “Ma non sono i tuoi amici americani? Non mi sembra che stiano dominando con la Slovenia, dai…”
“Vabbè poi rientrano Durant e Gordon, due rubate, una tripla…fidati è già finita.”
Un pomeriggio in serio pericolo, con la delusione della magica Doria alle spalle e lo spettro dell’imminente rientro al lavoro che incombe.
Grandi speranze le ripongo su Grecia vs Portorico: i figli del caribe raramente tradiscono le attese. Con qualche difficoltà riesco a trovare lo streaming giusto ed assisto, nei primi 4 minuti, ad una sparatoria dalla lunga in cui le difese sono ancora dentro allo spogliatoio ma il pubblico è subito in partita. Non si fanno prigionieri, tu mi hai fatto tirare prima, io ti faccio tirare adesso: ne consegue una beneficiata generale in cui Tsartsaris e Spanoulis sembrano l’ira di Dio (in due 20 dei primi 23 punti) mentre dall’altra parte Ramos (8) è Duncan sotto mentite spoglie.
Prima frazione interlocutoria ma gradevole e con il pubblico in partita. Nel secondo quarto ci si riposa un po’ e per un paio di minuti non si segna, il che consente di ammirare finte e crossover al guacamole di Rivera (tanto per non sentire la mancanza dell’infortunato Arroyo); poi per i bianco rossi entra il mitico Renaldo (Balkman) che propizia subito un paio di giochi da tre punti (si, ma per gli altri!), praticamente un 6vs4 a favore dei greci. Ed ecco, all’improvviso, JJ Barea prende fuoco: 12 punti in 5 paradisiaci minuti nella quale spara tutto il suo arsenale di stop & go, spin e cambi di velocità. Non la passa mai ma non sbaglia nulla (e che gli vuoi dire?), portando i suoi con il muso avanti (41-36) non prima che Vassallo inchiodi al tabellone un layup di Calathes. Volume di Radio Portorico (Panchina e pubblico) a palla. Al di là dello scarto minimo Zisis e Diamantidis sono fuori giri e si accontentano troppo del tiro da fuori, mentre Spanoulis e Borousis non possono da soli tenere l’attacco greco in quanto, alla lunga, tendono a diventare scontati.
Lascio aperto il sito con lo streaming e vado a vedere sta nuova Juve 5 minuti ma un boato mi richiama alla postazione PC, il Portorico è rientrato in campo (con circa un quarto d’ora di ritardo rispetto ai dirimpettai): sono in dodici dentro l’area pitturata per una rivisitazione della ruota stile CSI con l’aria di chi ha voglia il giusto di giocare, ma senza esagerare: una razza, una faccia. Gli altri invece tornano dall’intervallo con un’altra testa ed incominciano a dar retta a Kazlauskas che da una mezz’ora scarabocchia sulla lavagnetta tagli e semicerchi per eludere la modesta zona degli avversari. La partita diventa più che mai vera e fisica chiamando al proscenio da una parte Peavy e la sua difesa (2 sfondamenti ed altrettante stoppate) sui lunghi avversari, mentre Zisis e Diamantidis trovano il tappeto rosso dentro la retroguardia dei Borinquen con appoggi e scarichi a piacimento. Alla fine del terzo periodo la situazione (56-59) vede i biancoazzuri davanti con un po’ di inerzia a favore. Il quarto periodo è un crescendo di emozioni, le difese salgono di colpi ma questo non impensierisce il nostro Josè Juan che risponde colpo su colpo a Perperoglu e Spanoulis. La contesa cammina sul filo dell’equilibrio sino al punto di rottura che avviene a 1:39 dalla sirena: sportellate tra Bourussis e Peavy sul pitturato, per il direttore di gara sono 2 liberi per il #5 ellenico. Peavy è nervoso e sul capovolgimento prende la linea di fondo con non troppa convinzione beccando uno stoppatone, seguono due paroline che l’arbitro non gradisce. Serie interminabile di liberi e merolate in libertà di coach Cintron a bordo campo.
Vince la Grecia, ed il pomeriggio è ufficialmente salvo: gracias a todos!
Luigi Pergamo